Cosa vedere e fare a Londa
Un angolo verde nella Val di Sieve
Il territorio del comune di Londa si estende tra la Val di Sieve e i rilievi del Monte Falterona, del Monte Cucco e del Monte Massicaia. L’ambiente è verdeggiante di boschi e coltivazioni e ricco di testimonianze del passato. Sono numerose le pievi romaniche e medievali, i ruderi dei castelli e i piccoli borghi che hanno mantenuto molto dell’aspetto originario. La parte più settentrionale del territorio comunale è all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. La valorizzazione turistica è recente, essenzialmente dovuta all’ambiente di tipo montano praticamente incontaminato.
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ZONA; Area fiorentina e Val di Sieve
TIPO; cittadina agricola
COORDINATE; 43°52′00″N 11°34′00″E
ALTITUDINE; 226 metri s.l.m.
PRODOTTI; agricoltura
SPORT; trekking escursionistico, equitazione, ciclismo, pesca sportiva
CONFINI; Dicomano (FI), Pratovecchio Stia (AR), Rufina (FI), San Godenzo (FI)
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Informazioni Turistiche
Comune di Londa
piazza Umberto I, 9 – 50060 Londa (FI)
tel. +39 055 835251
www.comune.londa.fi.it
COSA VEDERE
Luoghi da visitare
Lago di Londa
Zona: Area fiorentina e Val di Sieve
Comune: Londa
Tipo: lago
Il lago è all’interno di uno scenario naturale attraente – boschi di lecci e faggi – ed è possibile la pesca sportiva. Attorno ci sono alcuni impianti sportivi dove si può giocare a tennis e pattinare; inoltre ci sono giochi per bambini e si può praticare attività all’aria aperta come trekking, freeride e percorso benessere.
Riserve naturali
Complesso forestale regionale di Rincine
Zona: Area fiorentina e Val di Sieve
Comune: Londa
Tipo: area naturale protetta
Ha un’estensione complessiva di circa 1.448 ettari, quasi interamente nel territorio del comune di Londa. È un’ampia area tra il Casentino e la Val di Sieve che si estende sui versanti del Monte Campaccio (m. 1.013) e del Monte Massicaia (m. 1.365). Circa 420 ettari sono all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. A Rincine c’è il centro operativo del Servizio Attività Forestali dell’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve.
Località nei dintorni
Borghi storici
I borghi del territorio di Londa, tutti circondati da una natura rigogliosa e incontaminata, sono pieni di testimonianze storiche: pievi e ruderi di castelli. Sono sei i borghi più significativi che conservano molte delle caratteristiche originarie.
Vierle
Nell’area attorno al borgo, con nome di origine etrusca, sono state rinvenute tracce di questa civiltà. Nel podere del Trebbio è stata rinvenuta una notevole stele del V° secolo a.C.: su un lato raffigura una matrona signorilmente vestita e sull’altro una sfinge rampante e alata, simbolo della distruzione. Nel borgo c’è la Chiesa di San Lorenzo, di origine medievale, modificata nel XIV° secolo. All’interno la tavola del XVII° secolo Sacra Famiglia e Angeli.
Rata
Con nome di origine etrusca, è ubicato su un rilievo da dove è possibile osservare un magnifico panorama di parte delle colline che fiancheggiano la Val di Sieve. La pieve romanica di Santa Maria risale al 1299. Il presbiterio è decorato con una pittura raffigurante un angelo in volo con un fascio di gigli bianchi e un cartiglio con un’iscrizione in latino. Poco lontana dall’abitato c’è l’imponente villa Alla Rata, precedentemente denominata Villa Ginori.
Rincine
Il borgo è collocato sul versante occidentale del monte Falterona, alla sinistra del torrente omonimo. Di origine etrusca, fu parte di un feudo dei Conti Guidi ma dal 1446 divenne comune rurale con statuto autonomo fino al 1776. La chiesa è dedicata Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, perché si tramanda che la donna si ritirò in penitenza in quest’area. All’interno c’è la terracotta Vergine Maria con Bambino con quattro Santi attribuita a Benedetto Buglioni.
Caiano
È un borgo molto caratteristico circondato da poderi e case coloniche, tra cui la Villa Passerini di Belvedere (oggi Zingale) e la villa Gori di Caiano. La Chiesa di Santa Maria risale all’XI° secolo. L’edificio ha la facciata a capanna con un unico ingresso con architravi sormontato da un timpano. La copertura è a capriate lignee. All’interno dell’abside semicircolare è visibile il parato murario medievale; ai lati ci sono altari del XVIII° secolo.
Petroio
È ubicato su un rilievo tra i torrenti Cornia e Rincine con un’eccellente vista panoramica sulla valle. Nel borgo c’è la Chiesa di Santo Stefano, risalente al XII° secolo. All’interno c’è la Madonna del Carmelo (XVI°- XVII° secolo) mentre sull’altare maggiore è stato collocato il dipinto Martirio del Santo, opera di Francesco Rebugli (1831).
Fornace
Nel borgo c’è la Chiesa di San Lorenzo, pieve attestata fin dal XII° secolo, con all’interno la tela Visitazione (XVII° secolo). Poco più in alto dell’edificio religioso ci sono i ruderi di una costruzione, appartenuta ai Conti Guidi, originariamente sormontata da una torre di guardia. Nei pressi dell’abitato c’è un gruppo di casali rustici, tipico esempio di aggregazione del periodo medievale.
COSA FARE
Eventi
Festa di Settembre
Tipo: enogastronomico
Periodo: settembre
È un insieme di momenti gastronomici e concerti che si conclude con l’assegnazione del premio “Pesca d’Argento” al coltivatore che presenta il migliore frutto. La fase finale è il lancio della mongolfiera dal centro del lago seguito da uno spettacolo protecnico serale.
Ludorum Dies - Palio della Brocca
Tipo: folcloristico-sportivo
Periodo: prime due settimane di luglio
In un’atmosfera di sapore medievale le squadre dei sestieri si sfidano in divertenti giochi di prestanza fisica. Tra l’altro si disputano le gare “lancio delle crociere” e “tiro alla fune”. La compagine vincente riceve in premio una brocca di ceramica, realizzata da artisti locali, piena di vino. L’evento, che è articolato anche su altri momenti sia ludici che gastronomici, è completato dalla sfilata del corteo storico con figuranti in costumi d’epoca.
Sport
Bicicletta - passi di Croce a Mori e della Consuma
È un percorso ad anello di circa 67 chilometri, che supera due passi del Monte Pratomagno – Croce a Mori (m. 995 m) e Consuma (m. 1.060 metri) – ideale per chi ama lunghe salite e lunghe discese.
Partenza: da Contea (comune di Dicomano), ma è possibile partire anche da Scopeti (comune di Rufina), Londa, Castiglioni, Pomino, Borselli o direttamente dalla Consuma. Partendo da quest’ultima località si affronta subito una lunga discesa “a freddo”.
1 – Contea-Londa-Croce a Mori: si utilizzano i primi 2 chilometri pianeggianti per scaldare i muscoli. La salita inizia a Londa e la Strada Provinciale 556 non presenta particoalri difficoltà fino al valico. Da qui inizia una lunga discesa verso il Casentino.
2 – Croce a Mori-Stia: la discesa lungo la Strada Provinciale 556, affiancata da boschi e prati, è piacevole. A Stia si può sostare ed, eventualmente, visitare anche il vicino Castello di Porciano.
3 – Stia-Consuma: da Stia bisogna risalire, transitando nei pressi del Castello di Romena (breve deviazione, visita consigliata) e in località Scarpaccia intercettare la Strada Regionale 70, che, attraverso terreni coltivati e boschi, sale fino alla Consuma. La salita è abbastanza impegnativa, sconsigliabile nei periodi più caldi.
4 – Consuma-Valle di Pomino-Scopeti: dopo una breve sosta alla Consuma si riprende la Strada Regionale 70 fino all’abitato di Borselli dove bisogna voltare a destra in direzione di Pomino. La strada sfiora la Chiesa di S. Margherita a Tosina. Dopo aver superato il Mulino di Mentone c’è una breve salita attraverso un bosco e poi la strada scende di nuovo attraversando vigneti. A Pomino si può sostare per una visita la pieve romanica. La discesa continua ancora e diventa sempre più veloce sfiorando un’altra notevole Pieve, quella di Castiglioni. Dopo qualche chilometro, sempre in discesa, si giunge nell’abitato di Scopeti (comune di Rufina).
Equitazione
Il Centro Ippico Il Bosco di Rincine organizza corsi in maneggio ed escursioni guidate. Il centro è specializzato nei programmi per bambini e ragazzi. È possibile pernottare.
Tre gli itinerari principali:
Anello A: mezza giornata (3 ore; un percorso classico che, partendo dagli olivi, sale in quota attraverso la vallata di Fornace, fino alle faggete del Poggio Faggio Tondo (m. 1.039).
Anello B: una giornata (5-6 ore); alla scoperta dei Boschi di Rincine, salendo prima attraverso i terrazzamenti di Valpiana e Petroio (m. 534), attraversando poi i rimboschimenti del versante Sud-Ovest e quindi percorrendo il panoramico crinale fino al Monte Massicaia (m. 1.365). Da qui si scende poi al borgo di Rincine, attraversando l’area boschiva.
Anello C: tre giorni (7 ore al giorno); si tratta di un vero e proprio viaggio a cavallo che ha come meta le scenografiche Cascate dell’Acquacheta. Il percorso della prima tappa attraversa l’area boschiva di Rincine, sale al valico della Colla (m. 970 metri) per poi scendere verso San Godenzo attraverso la Valle di Spaliena. Il pernottamento è al posto tappa di Vetriceto. La seconda tappa porta sulle montagne dell’Alpe di San Benedetto, salendo lungo i crinali della Colla della Maestà (m. 1.040) per scendere poi verso le Cascate dell’Acquacheta (m. 720). Il rientro avviene con un ampio giro verso la Fiera dei Poggi (m. 968 metri). La terza tappa è tutta di il rientro, inizialmente risalendo alla Colla del Pretagnolo, poi seguendo poi il crinale fino alla cima del Monte Massicaia (m. 1.365) per poi scendere verso il borgo Rincine attraversando i boschi del complesso forestale.
ITINERARI
Percorsi
Itinerario dei borghi
Un unico percorso lega i sei borghi del territorio dove l’escursione segue testimonianze storiche e artistiche. Innanzi tutto Vierle con la romanica Chiesa di San Lorenzo. Quindi Rata, di origine etrusca, da cui si gode un eccellente panorama della Val di Sieve. Nel borgo di Rincine la Chiesa di Sant’Elena. A Caiano, circondato da colture agricole e caratteristiche case coloniche, c’è la Chiesa di Santa Maria.
Anche da Petroio si gode un eccellente panorama della valle della Sieve mentre a Fornace, oltre la Pieve di San Lorenzo (XII° secolo) ci sono casali rustici, tipico esempio di aggregazione del periodo medievale.
Le vallate del Moscia e del Rincine
È un breve itinerario (a piedi o in automobile) per scoprire le bellezze nascoste in queste due vallate.
Castello di Vicorati: dall’abitato di Londa si sale per la ripida strada di Vicorati, dove ci sono i ruderi dell’omonimo castello e da dove si gode un bel panorama.
San Leolino: dall’abitato di Londa si sale, per una strada stretta, in direzione del borgo di Vierle, fino a incrociare la strada sterrata per San Leolino. Qui ci sono i ruderi del castello e, poco oltre, la Pieve di S. Leolino, una deliziosa costruzione romanica purtroppo in stato di abbandono.
Rincine: dall’abitato di Londa si imbocca la Strada Provinciale 556, che sale verso Caiano e poi Fornace. Circa 1 chilometro dopo si piega a sinistra verso Rincine, dove c’è la pregevole Chiesa di Sant’Elena. L’itinerario prosegue lungo la strada che percorre la Valle di Rincine fino l rientrare a Londa.
Trekking sulle tracce degli Etruschi
È uno dei quattro itinerari che, in parte, utilizzano sentieri già tracciati e che collegano l’area archeologica di Frascole (comune di Dicomano) a quella del Lago degli Idoli (comune di Pratovecchio Stia), ripercorrendo quelle che si suppone fossero vie di epoca etrusca.
Itinerario AZZURRO
Da Londa si imbocca la Strada Provinciale 556 e, dopo breve tempo, si giunge al bivio per Rincine. Su questa strada quasi subito a sinistra si devia per Petroio. Si prosegue su una vecchia strada che risale il corso del torrente e quindi, lungo il versante occidentale e costeggiando un’antica casa contadina, si arriva sul crinale, fino ad incrociare il sentiero CAI n. 1. Si sale ancora verso il rilievo su cui c’è l’Oratorio di Monte Domini (m. 716). Da qui inizia la ripida discesa tra oliveti e case coloniche, fino a Vicorati (m. 353 metri), dove ci sono i ruderi del castello medievale. Infine direttamente verso Londa.
CULTURA
Storia
Il territorio fu abitato dagli Etruschi fin dal VI° secolo a.C., come confermato da alcune tombe, presumibilmente parte di una vera e propria necropoli a ancora da riportare alla luce. Secondo la tradizione proprio in quest’area il condottiero cartaginese Annibale si fermò per far riposare l’esercito prima di nuove battaglie contro le legioni romane. Verso l’XI° secolo, Londa divenne parte del feudo dei Conti Guidi, signori del Casentino.
A loro si deve la costruzione del primo nucleo urbano, ubicato su un isolotto, alla confluenza del torrente Rincine con il Moscia. Da qui l’origine del nome: inizialmente denominato Isola, il villaggio mutò successivamente nome in L’Onda, per arrivare infine a quello attuale. Lo stemma comunale – un’onda argentea in campo blu – ricorda queste fasi storiche. Nel XIV° secolo il territorio entrò a far parte del “contado di Firenze” che promosse l’espansione e lo sviluppo del nucleo abitato. Nel 1446 divenne comune autonomo. In seguito la cittadina seguì le sorti del Granducato di Toscana fino all’Unità d’Italia.
SERVIZI TURISTICI
Servizi vari
Sosta camper
Punto sosta attrezzato adiacente al lago con illuminazione pubblica e acqua potabile. Consentita la permanenza fino a quattro giorni.