Bucine, cosa vedere e fare

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Torri, castelli, pievi, borghi storici e vino Chianti DOCG

Bucine-StemmaIl territorio di Bucine è situato lungo il percorso del torrente Ambra, nella zona più propriamente denominata Valdambra (o Val d’Ambra). Tra le attrazioni di maggior rilievo del territorio comunale ci sono la Torre Galatrona, che domina tutta l’area, e il borgo di Cennina. Ci sono quindi altri borghi ricchi di storia e di edifici pregevoli, tra cui primeggiano Badia a Ruoti, Montebenichi e San Leonino. L’agricoltura produce vino e olio di qualità eccellente. Proprio per il tipo di produzione agricola la cittadina è stata ammessa all’Associazione Nazionale Città del Vino e al movimento “Città Slow” (le città del buon vivere). Bucine vanta altri prodotti di ottima qualità come frutta, verdura, carne bovina e suina, salumi, formaggi e miele. Numerosi gli itinerari e i sentieri adatti alle escursioni a piedi, in mountain bike e a cavallo, tutti in mezzo a una natura rigogliosa e verdeggiante.

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ZONA; Valdarno Aretino
TIPO; cittadina rurale
COORDINATE; 43°28′39″N 11°36′57″E
ALTITUDINE; 249 metri s.l.m.
PRODOTTI; vino, miele, frutta, verdura, salumi, formaggi, carne bovina e suina
SPORT; trekking escursionistico, ciclismo, equitazione
CONFINI; Castelnuovo Berardenga (SI), Civitella in Val di Chiana (AR), Gaiole in Chianti (SI), Monte San Savino (AR), Montevarchi (AR), Pergine Valdarno (AR), Rapolano Terme (SI)

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bucine mapInformazioni turisticheArezzo mappa

Comune di Bucine
piazza S. Pertini – 52021 Bucine (AR)
tel.: +39 055 991271
promozione@comune.bucine.ar.it
www.comune.bucine.ar.it

località Ambra
via B. Cellini, 2

COSA VEDERE

Fortificazioni

bucine (5)La Torre di Galatrona

Cennina

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Zona: Valdarno Aretino e Valdambra
Comune: Bucine (AR) – località Cennina
Tipo: castello (XII° secolo) e borgo

Il fortilizio ebbe grande importanza nelle aspre contese, con vicende alterne, tra Arezzo, Firenze e Siena. Infatti la costruzione fu danneggiata e ricostruita più volte tra i secoli XIII° e XV°. Il restauro e l’ottimo stato di conservazione del borgo ne fanno uno dei più pittoreschi di tutto il territorio comunale. Del periodo storico rimangono ancora i resti del cassero, di una delle torri del castello e un tratto dell’imponente cinta muraria ellittica. Dal fortilizio si gode un eccellente panorama sulla vallata sottostante. Al centro del borgo c’è piazza della Cisterna, circondata da edifici rustici del XV° secolo e dove sono ancora visibili i resti dell’antica abitazione feudale. Dalla piazza si sale lungo piccole strade fiancheggiate da tipiche casette in pietra e mattoni fino alla chiesa di San Pietro.

Torre di Galatrona

galatronaZona: Valdarno Aretino e Valdambra
Comune: Bucine (AR) – località Galatrona
Tipo: fortificazione (XIII° secolo)
Tel: +39 055 9911440
Email: suami52@alice.it
Orari: nei mesi da aprile a ottobre sabato e domenica 15.00-19.00, domenica anche 10.00-12.00

Assieme a tracce della porta di accesso, questa torre di avvistamento, originariamente denominata Canestruna, è quanto rimane di uno dei più importanti castelli della Valdambra, ubicato in posizione strategica rispetto alla sottostante vallata e a una variante della Via Cassia. Per tutto il Medioevo e fino alla fine del XIII° secolo fu al centro di contese tra Arezzo, Firenze, e Siena. Da documenti risalenti ai primi anni del XV° secolo risulta che, all’epoca, il castello conteneva all’interno un villaggio fortificato. Nel XVI° secolo, tutta la Valdambra fu coinvolta nella guerra finale tra Firenze e Siena e Galatrona entrò definitivamente a far parte dei territori soggetti alla città gigliata.

La torre è stata oggetto di restauro e riqualificazione ambientale e, attualmente, all’interno c’è un percorso tematico multimediale sulla storia dell’abitato e del castello.

Castelletto di Montebenichi

cenninnaZona: Valdarno Aretino e Valdambra
Comune: Bucine (AR) – località Montebenichi
Tipo: edificio storico e struttura ricettiva
Indirizzo: piazza Gorizia, 19
Tel. +39 055 9910110
Email: info@castelletto.it
Sito: www.castelletto.it

Il caratteristico Castelletto è l’edificio che domina tutto l’abitato. Originariamente il cassero della fortezza, è stato ristrutturato con raffinate architetture neogotiche dal pittore Salvadore Malesci e con notevoli decorazioni sulla facciata. All’interno sono stati ricavati eleganti appartamenti per vacanze. Nella struttura è quindi possibile trascorrere alcuni giorni fuori dal tempo in alloggi dove in passato vivevano gli abitanti del borgo. Particolarmente rilassante è il giardino, dotato di piscina e di un padiglione attrezzato a palestra.

Chiese

bucine (3)Interno della Pieve di San Giovanni Battista

Pieve di San Giovanni Battista

Zona: Valdarno Aretino e Valdambra
Comune: Bucine (AR) – località Galatrona
Tipo: pieve romanica (X°-XVI° secolo)
Tel: +39 338 2879310
Orari: nei mesi da aprile a ottobre tutte le domeniche e giorni festivi 16.00-19.00; altri giorni solo su prenotazione e per gruppi (minimo 8 persone)

Di epoca paleocristiana, ma citata per la prima volta nel 963, la pieve è intitolata a San Giovanni Battista. La chiesa ebbe un ruolo importante in tutta la zona fino a tutto il XIV° secolo. All’interno ci sonotre opere in terracotta di notevole valore eseguite da Giovanni della Robbia tra il 1517 e il 1521: un fonte battesimale esagonale, un ciborio a forma di tempietto e una statua di San Giovanni Battista.

Badia di San Pietro a Ruoti

pieve san pietro ruotiZona: Valdarno Aretino e Valdambra
Comune: Bucine (AR) – località Badia a Ruoti
Tipo: chiesa (XI°-XVI° secolo)
Indirizzo: via Vicolo, 29
Tel: +39 339 2447023

Il complesso religioso è costituito dalla chiesa, dalla cappella della Compagnia e dal convento con relativo chiostro interno (oggetto di trasformazioni nei secoli successivi). La chiesa è documentata fin dal 1076, quando aderì alla regola camaldolese. Il borgo fu teatro di numerose contese interne e guerre, con frequenti assedi e irruzioni, che danneggiarono duramente il complesso abbaziale. Le molte modifiche successive modificarono il complesso, ma numerosi restauri hanno recuperato l’aspetto originario di gran parte degli edifici.

La facciata della chiesa è preceduta da un protiro pensile risalente all’XI° secolo. La cupola è coperta all’esterno da un alto tiburio ottagonale. L’interno, a croce latina, ha una sola navata conclusa da un’abside semicircolare. Oltre a frammenti di affreschi del XVI° secolo, c’è l’importante pala di Neri di Bicci raffigurante Incoronazione della Vergine tra Santi, eseguita nel 1472.

Badia di Santa Maria ad Agnano

Zona: Valdarno Aretino e Valdambra
Comune: Bucine (AR) – località Agnano
Tipo: chiesa (X° secolo)

Fondata prima dell’anno Mille dalla famiglia nobiliare Ubertini, divenne un importante feudo ecclesiastico. Benedettina prima, camaldolese poi, vide avvicendarsi vari priori e figure di primissimo piano tra cui il vescovo di Milano (e futuro santo) Carlo Borromeo. La chiesa, la canonica e la Chiesa della Compagnia sono quanto rimane di un più ampio complesso abbaziale, successivamente trasformato in abitazioni. La chiesa è un eccellente esempio di architettura romanica: costruita con pietra alberese ben allineata e squadrata che riflette lo stile spirituale e austero della congregazione camaldolese. All’interno c’è un pregevole crocifisso ligneo e un fonte battesimale su cui è visibile lo stemma camaldolese. Nella Chiesa della Compagnia c’è una pregevole Visitazione di Bernardino Santini (XVII° secolo).

Borghi storici nel territorio di Bucine

San Leolino

san leolinoZona: Valdarno Aretino e Valdambra
Comune: Bucine (AR) – località San Leolino
Tipo: castello-borgo, pieve e museo di arte sacra
Sito: www.sanleolinodibucine.it

Circondato da oliveti e vigneti, il borgo di San Leolino è collocato su uno sperone di roccia arenaria. All’interno delle mura del vecchio castello ci sono alcuni palazzi del XV° secolo e una una pieve millenaria, che però cambiò aspetto nel XVIII° secolo. L’interno è ricco di opere d’arte, tra cui il fonte battesimale in alabastro degli inizi del secolo XVII°, il tabernacolo in pietra serena del secolo XVII° e numerosi dipinti del secolo XVII°, tra cui la tela della Madonna del Rosario di Salvi Castellucci, allievo di Pietro da Cortona. Inoltre un organo a canne del XVIII° secolo, unico del suo genere in tutta la Valdambra.

All’interno della pieve è stato allestito un percorso che comprende la tinaia, l’orciaia, il granaio e le due sale del Museo d’Arte Sacra. In quest’ultimo sono esposti paramenti sacri dal secolo XVI° in poi e numerosi arredi, calici, croci d’altare, candelieri, del secolo XIV° e oltre.

Montebenichi

cenninnaZona: Valdarno Aretino e Valdambra
Comune: Bucine (AR) – località Montebenichi
Tipo: castello-borgo (XII° secolo)

Il castello ebbe origine da un insediamento longobardo, ma di questo rimangono solo alcuni tratti di cinta muraria e le vestigia di una torre. Teatro di scontri tra Firenze e Siena, nel 1478 il borgo fu saccheggiato e incendiato dalle milizie di Carlo V° di Spagna. Solo all’inizio del XVI° secolo iniziò la ricostruzione.

In posizione preminente c’è il Palazzo Stendardi, un tempo abitazione di Gregorio Stendardi, detto Goro da Montebenichi. Capitano di ventura al seguito di Giovanni dalle Bande Nere e poi al servizio di Francesco Ferrucci, fu fedele al punto tale da fare scudo con la propria persona nel tentativo di salvare il suo comandante nella battaglia di Gavinana. Altrettanto caratteristico è l’edificio che domina piazza Gorizia, il Castelletto. Originariamente il cassero della fortezza, è stato ristrutturato con raffinate architetture neogotiche dal pittore Salvadore Malesci e con notevoli decorazioni sulla facciata. Al di fuori del borgo c’è la Pieve di Santa Maria Assunta in Altaserra, un edificio di origine paleocristiana ricostruito nel corso del XII° secolo. All’interno ci sono una fonte battesimale e un’acquasantiera in pietra scolpita, rispettivamente, del 1596 e del 1574.

Rapale

Zona: Valdarno Aretino e Valdambra
Comune: Bucine (AR) – località Rapale
Tipo: villaggio di origine medievale

Sebbene i documenti più antichi risalgano al basso Medioevo, l’area di Rapale era abitata già in epoca romana e alcuni ritrovamenti archeologici lo confermano. Il borgo subì numerose incursioni, ma grazie alle solide mura seppe sempre resistere agli assalitori. La via d’accesso è una strada lastricata che permette di osservare l’aspetto tipico del castello medievale con tanto di torre campanaria. È uno dei punti più panoramici sulla vallata dell’Arno.

Polo museale San Leolino

Bucine (AR)
Borgo medievale collinare con castello, pieve e museo

COSA FARE

Eventi

Festival delle Regioni

Tipo: enogastronomia
Periodo: ultimo fine-settimana di maggio
Località: Bucine

È la più importante manifestazione enogastronomica e folcloristica del comune, tesa a promuovere il territorio e gli aspetti storici, culturali e agricoli. In particolare per sostenerne la crescita e riaffermare usi e costumi locali. Nei numerosi stand gastronomici ci sono piatti e bevande gustose provenienti da altre regioni d’Italia.

Sagra della polenta

sagra polentaTipo: enogastronomia
Periodo: terzo fine-settimana di settembre
Località: Bucine

Settembre è tradizionalmente il mese della “Festa del Perdono” in tutto il Valdarno e Bucine unisce la ricorrenza a una sagra che esalta un piatto della tradizione rurale. Oltre a tutte le iniziative che accompagnano la celebrazione religiosa (musica, spettacoli e prodotti d’artigianato) un ampio stand è riservato alla polenta, condita con sugo di carne “alla vecchia maniera”.

Sagra del crostino

sagra crostinoTipo: enogastronomia
Periodo: prima settimana di giugno
Località: San Leolino

Questa tradizionale sagra si svolge da oltre cinquant’anni ed è l’occasione per assaggiare il crostino toscano per eccellenza, denominato anche “crostino nero” per il colore bruno. La preparazione segue scrupolosamente la tradizione: i fegatini di pollo macinati e cotti con olio extra vergine di oliva diventano un impasto morbido che viene spalmato su fettine di pane bagnate nel brodo o leggermente arrostite.

Sagra della lumaca

Tipo: enogastronomia
Periodo: seconda settimana di settembre
Località: Ambra

Stand gastronomici con degustazione delle lumache al sugo, preparate secondo ricette segrete tramandate e custodite gelosamente dagli abitanti. Piatto piuttosto insolito, le lumache erano apprezzate già in epoca romana e fanno attualmente parte dei piatti di cucina “povera” di origine rurale.

Sagra della trota

sagra trotaTipo: enogastronomia
Periodo: secondo fine settimana di maggio
Località: Bucine

È un evento tutto dedicato al saporito pesce d’acqua dolce, a ricordare l’antica e diffusa attività ittica della zona, in particolare quella nel fiume Ambra. La sagra è l’occasione per assaggiare la trota preparata con varie ricette e altri prodotti tipici del territorio.

ITINERARI

Percorsi

In collaborazione con alcune associazione di promozione turistica, l’amministrazione municipale ha predisposto una serie di itinerari che permettono la scoperta di tutto il territorio e di tutte le attrazioni: borghi, edifici storici, luoghi di interesse, natura.

Via della ginestra

Itinerario: Perelli-Levane-Santa Maria della Ginestra-Perelli
Lunghezza: km. 7,5
Tempo di percorrenza: 2 ore 30′
Dislivello: m. 253
Difficoltà: facile

Il percorso mette a contatto con due edifici religiosi e un’area archeologica. L’origine della chiesa di Santa Maria della Ginestra sembra sia stata una vicina fonte d’acqua ritenuta miracolosa. Nei dintorni sono stati individuati reperti di epoca romana. Nella chiesa di San Martino a Levane c’è la tela Deposizione attribuita alla scuola del pittore Carracci (inizio XVII° secolo).

Terrazza sul Valdarno

Itinerario: Pogi-Isolana-Casa Stracca-Montozzi-Villa Migliarina-Iesolana-Pogi
Lunghezza: km. 15,2 (solo l’anello km. 9,5)
Tempo di percorrenza: 3-4 ore 30′
Dislivello: m. 408
Difficoltà: media

Il percorso si articola su Pogi e un paio di altri edifici notevoli, anche se di epoche diverse. Il ponte di Pogi, di origine romana, fu riadattato durante il Medio Evo. Dal castello di Montozzi, purtroppo danneggiato da varie vicende belliche, si gode un eccellente panorama. La villa-fattoria di Migliarina risale all’inizio del XIX° secolo.

Strada del vino

Itinerario: Mercatale Valdarno-Pieve di Galatrona-Torre di Galatrona-San Leolino-Tontenano-Mercatale Valdarno
Lunghezza: km. 10
Tempo di percorrenza: 3 ore
Dislivello: m. 477
Difficoltà: facile

Il percorso tocca due borghi di origine storica e si conclude in un’area vinicola. La Torre di Galatrona domina strategicamente tutta la zona circostante. Nella pieve di Galatrona sono visibili tre eccellenti opere di Giovanni Della Robbia. Il borgo di San Leolino è molto attraente per il castello, la pieve e il museo di arte sacra. Nella parte finale del percorso si costeggiano vigneti di Sangiovese.

Sentiero dei quattro borghi

Itinerario: Capannole-Castiglion Alberti-Badia Agnano-La Villa-Capannole Alto-Capannole
Lunghezza: km. 13
Tempo di percorrenza: 4 ore
Dislivello: m. 400
Difficoltà: media

Il percorso consente di visitare quattro borghi storici tutti di origine medievale, di cui Badia Agnano e Capannole sono i più notevoli. Nei pressi di quest’ultimo sono stati individuati i resti di una villa di epoca romana.

Via dei corbezzoli

Itinerario: San Martino-Podere Rota-Cennina-Duddova-San Martino
Lunghezza: km. 13
Tempo di percorrenza: 4 ore 30′
Dislivello: m. 634
Difficoltà: media

Il percorso permette di visitare due borghi di origine medievale. Le residue torri del castello di Cennina mostrano le conseguenze delle contese tra Arezzo, Firenze e Siena. È possibile quindi visitare il mulino di Doccia, uno dei tanti che un tempo erano in funzione nella zona. Il nome del borghetto di Duddova sembra derivi da quello di un comandante militare degli Ostrogoti.

Vecchia strada dell'erica

Itinerario: Ambra-Poggio Castiglioni-San Pancrazio-Podere Asciana-Gavignano-Ambra
Lunghezza: km. 14
Tempo di percorrenza: 4 ore 30′
Dislivello: m. 529
Difficoltà: media

L’abitato di Ambra mostra ancora qualche traccia dell’origine medievale. All’interno della Chiesa di Santa Maria c’è una Natività attribuita al pittore rinascimentale Michelangelo Vestrucci, nativo del Valdarno Superiore. Nei pressi di Poggio Castiglioni è stato individuato un insediamento etrusco di notevole estensione. A San Pancrazio è possibile visitare un museo-memoriale dedicato a un feroce eccidio avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale.

Tra sacro e profano

Itinerario: Badia a Ruoti-Sogna-Rapale-Badia a Ruoti
Lunghezza: km. 9
Tempo di percorrenza: 3 ore
Dislivello: m. 484
Difficoltà: facile

L’itinerario è incentrato su tre attraenti borghi, tutti di origine medievale. Il percorso inizia da Badia a Ruoti dove la Chiesa di San Pietro contiene una pregevole pala dipinta da Neri di Bicci. Nel borgo di Sogna sono visibili tracce delle fortificazioni distrutte nel XV° secolo, nel corso della guerra tra Firenze e Siena. Il borgo di Rapale ha invece sopportato meglio gli eventi bellici e sono visibili una parte del castello e dell’antico villaggio. Nelle vicinanze sono stati rinvenuti numerosi reperti di epoca etrusca e romana.

Verso la sorgente

Itinerario: Santa Maria in Altaserra-Montebenichi-Molino della Macinaia-San Vincenti-Montebenichi-Santa Maria in Altaserra
Lunghezza: km. 12
Tempo di percorrenza: 4 ore
Dislivello: m. 534
Difficoltà: media

L’itinerario è incentrato su due borghi di origini medievali con altrettanti notevoli edifici religiosi. Il primo è la pieve di Santa Maria in Altaserra, costruita su un antico insediamento etrusco e poi romano. Successivamente si accede al borgo di Montebenichi dove ci sono alcuni edifici storici. Nei pressi dell’abitato è visibile una pianta di olivo di oltre 300 anni. Infine il piccolo villaggio di San Vincenti, dove c’è un’attraente pieve millenaria.

Strada del vino Terre di Arezzo

Provincia di Arezzo (AR)
Percorso di aziende vinicole nel territorio aretino

CULTURA

Storia

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Il territorio fu abitato fin da epoca preistorica, come indicano alcuni resti umani e fossili. Sono confermati, nei pressi di Ambra e di altre località, insediamenti etruschi mentre nel periodo romano fu essenzialmente un’area di transito. La Valdambra era molto probabilmente solcata dalla via consolare Cassia Adrianea e il ponte di origine romana in località Pogi ne sarebbe la conferma. Dopo il periodo delle incursioni barbariche, del regno dei Longobardi prima e dei Franchi dopo, i primi cenni di rinascita autonoma risalgono al X° secolo, quando furono fondate due importanti abbazie. Nel Medioevo le vicende furono influenzate da alcune potenti famiglie che avevano possedimenti nelle colline che fiancheggiano il fiume Ambra.

A partire dal XIII° secolo i conti Guidi di Modigliana ottennero la proprietà di tutti castelli, incluso Bucine, che dal 1208 vennero organizzati con lo Statuto della Val d’Ambra e, nel 1225, posti sotto la protezione di Arezzo. Attorno al 1325, la famiglia aretina dei Tarlati si impadronì con la forza di Bucine, ancora proprietà dei Guidi. Gli interessi di questi feudatari si scontrarono inevitabilmente con la politica espansionistica di Firenze e, a partire dal 1335, il territorio attorno al borgo e quelli già sotto controllo fiorentino furono inclusi nei possedimenti della città e poi organizzati in podesteria. Nel 1645 il granduca Fernando II° Medici trasformò Bucine in feudo, con titolo di marchesato, rimasto inalterato fino all’Unità d’Italia.

Curiosità

Il mago Nepo

Nepo fu un mago e guaritore che, pur tacciato di stregoneria e di plagio da autorità religiose, ebbe molto seguito a metà del XV° secolo. Attorno al 1460 si stabilì nei pressi di Galatrona e alcuni esponenti della famiglia Medici continuarono a frequentarlo. Fu infatti il medico personale di Giovanni, figlio di Cosimo il Vecchio, e poi al servizio di Lorenzo il Magnifico. Anche se molti aspetti della vita restano in ombra, riuscì ad evitare l’implacabile Inquisizione per la protezione offerta dalla signoria di Firenze. Scrittori cinquecenteschi lo descrivono come un operatore di magia naturale. Per diverse generazioni la sua discendenza maschile operò in posizione preminente nel campo delle terapie naturali e nel contrasto ai malefici. Favoriti senz’altro dalla fama del progenitore, i discendenti proseguirono per almeno due secoli l’attività medica in Valdambra e anche per una clientela in altre parti della Toscana.

Un amore di Ugo Foscolo

“…e pensa che nessuna donna può amarti mai con tanta lealtà, sincerità e fierezza quanto la tua Quirina”.

Sono le parole di una delle tante lettere spedite tra il 1812 e il 1821 da Quirina Mocenni Magiotti da San Leolino al poeta Ugo Foscolo.

Nel 1801 Quirina aveva sposato il nobile di provincia Ferdinando Magiotti, descritto senza mezzi termini “un povero infelice, scemo dalla nascita, ma ricco”. Visse con il marito tra Firenze e Montevarchi e, nell’autunno 1812, conobbe Ugo Foscolo. Tra i due iniziò un’intensa storia d’amore che durò comunque un paio di settimane. Difficile dire se il poeta si innamorò davvero o fu solo un capriccio. Oppure mero interesse dato che, per salvarlo dagli strozzini, quella che lui definiva nelle corrispondenze “donna gentile” gli fece un prestito piuttosto consistente per l’epoca (80 zecchini), mai restituiti. Dopo la partenza di Foscolo da Firenze, i due non s’incontrarono più ma continuarono una fitta relazione epistolare che trasformò l’amore in amicizia (nonostante un “ritorno di fiamma” nel 1816, quando Foscolo le chiese di sposarlo). Più volte, negli anni successivi, Quirina continuò a offrire aiuto finanziario al punto che non sempre è possibile distinguere quanto l’amore dichiarato ancora dal poeta fosse reale e disinteressato. Ma, qualcuno azzarda, che la donna fu qualcosa di più di uno dei tanti cuori che il poeta lasciò infranti dietro di sé nella sua tumultuosa vita.

GASTRONOMIA

Piatti tipici

polenta sugoPolenta con il sugo

Farinata con gli zoccoli

Cavolo con le fette

Lesso rifatto

Funghi a buglione

Prodotti tipici

Il territorio di Bucine e della Valdambra in genere vantano alcuni prodotti agro-alimentari di eccellenza: vino, olio, salumi (prosciutti, salami Tarese, sbriciolona), formaggi, miele, zafferano. Apprezzato è il locale olio extra vergine d’oliva che ha colore verde intenso con sfumature dorate e aroma fruttato. Frantoio, Moraiolo, Leccino e Pendolino sono le varietà di olivi più diffusi, ma in Valdambra sono stati censiti oltre trenta genotipi originari di questo territorio.

Vino Chianti Colli Aretini DOCG

Da secoli il vino è un elemento primario per l’economia del territorio. Un bando firmato dal granduca Cosimo III° Medici attesta già nel 1716 la qualità vinicola della zona. La maggior parte dei vigneti attuali sono costituiti dal Sangiovese, che sta alla base del marchio Chianti Colli Aretini DOCG: un vino brillante, colore rosso rubino, profumato di viola e di ciliegia. In tempi più recenti la coltivazione si è allargata a vitigni Cabernet, Sauvignon e Merlot con conseguente diffusione degli IGT (o “Supertuscans”). Nella sottozona è consentito anche l’uso di vitigni a bacca bianca (Trebbiano e Malvasia). Eccellente anche la qualità del vinsanto prodotto.

SERVIZI TURISTICI

Dove dormire a Bucine

Poggio Ugo

Bucine (AR)
Residence di campagna

Antica Fornace B&B

Bucine (AR)
B&B in campagna

Tenuta di Petrolo

Bucine (AR)
Raffinato agriturismo con eleganti appartamenti e produzione vinicola