L’Abbazia di San Salvatore, anche conosciuta come Abbazia del Monte Amiata, è attualmente costituita dalla chiesa, dalla cripta, dal chiostro e da altri edifici dell’antico monastero. La facciata è una combinazione tra lo stile romanico della precedente chiesa ed elementi prettamente gotici. Le due torri-campanile, una delle quali mai completata, mostrano influssi transalpini. L’interno dell’edificio, che ha conservato gran parte dell’originario stile proto-romanico, è a croce latina, corredato da tre absidi e cripta.
La tradizione riferisce che, durante una battuta di caccia, il re longobardo Rachis fu testimone di un insolito prodigio: una forte luce, a volte unica, a volte divisa in tre. Colpito dalla visione, che a lui ricordava la Trinità, ordinò che sul luogo venisse edificata una cappella votiva. Il primo cenobio benedettino fu costruito tra il 750 e il 770 e il monastero crebbe rapidamente d’importanza nei due secoli successivi. Sotto la guida dell’energico abate Winizo la solenne consacrazione della nuova chiesa avvenne nel 1036. Atri edifici furono ristrutturati o aggiunti nei periodi successivi, ivi compresa un’importante biblioteca e uno scriptorium. Per volere papale, nel 1228 i monaci cistercensi sostituirono i benedettini. L’abbazia fu soppressa nel 1782 dal Granduca di Toscana ma, nel 1939, i monaci cistercensi ritornarono di nuovo
La chiesa e la cripta
L’aspetto attuale è, in parte, il risultato di restauri eseguiti negli anni ’30 del XX° secolo e che hanno permesso di recuperare gran parte degli elementi originari. All’interno ci sono importanti opere d’arte. Sull’altare maggiore un crocifisso ligneo policromato della fine del XII° secolo. Alle pareti i due dipinti Martirio di San Bartolomeo (1694) di Francesco Nasini e San Bernardo riceve l’assenso dalla Regina di Spagna per la costruzione di tre nuove abbazie, di scuola fiorentina del XVII° secolo e attribuito a Lorenzo Lippi. Nel transetto gli affreschi Leggenda del duca Ratchis (1652-1653) di Francesco Nasini. A sinistra del coro Nozze della Vergine Maria di Lorenzo Lippi. Molti altri affreschi, opera dei fratelli Francesco e Antonio Nasini, sono distribuiti lungo le pareti della chiesa.
La cripta, a croce greca, risale al 1035 ed è sostenuta da 32 colonnine con capitelli, ognuno dei quali con una diversa decorazione. L’abbazia ha sempre posseduto un ricco reliquiario: attualmente sono custodite reliquie di 75 santi e 12 simboliche. Il chiostro, che raccorda tutti gli edifici dell’abbazia, risale al XVII° secolo ed è formato da colonne sormontate da ampi archi a tutto sesto. Nel complesso c’è infine il Museo dell’Abbazia di San Salvatore che espone arredi liturgici e arte sacra.
Zona: Monte Amiata
Comune: Abbadia San Salvatore (SI)
Tipo: abbazia longobarda (VIII°-XIII°secolo)
Indirizzo: via del Brennero, 163
Tel.: +39 0577 778083