La Basilica di Santa Croce fu edificata dai monaci francescani. Si erge, maestosa, sul lato orientale dell’omonima piazza Santa Croce a Firenze. È uno dei monumenti più famosi della città, sia per l’architettura, sia per i cicli di affreschi sia per i molti artisti, letterati e scienziati italiani che vi sono sepolti. Per tale motivo è anche conosciuta come “Il tempio dell’Itale glorie”. La basilica fu costruita a partire dal 1295, quasi certamente su progetto di Arnolfo di Cambio. I lavori si conclusero verso la fine del XIV° secolo ma la consacrazione avvenne nel 1443. A metà del XVI° secolo Giorgio Vasari eseguì numerosi interventi e altari classicheggianti ricoprirono gran parte degli affreschi originari. La facciata, in stile neogotico, fu completata a metà del XIX° secolo, più o meno nello stesso periodo del campanile. Sulla fiancata sinistra ci sono un porticato originale del XIV° secolo e la tomba di Francesco Pazzi, risalente allo stesso periodo. La basilica è in stile gotico e ha pianta a croce egizia, suddivisa in tre navate, ampie e solenni. Il pavimento è costellato da quasi 300 lapidi funerarie in marmo, sia a bassorilievo che intarsio. Il transetto è molto pronunciato e affiancato da numerose cappelle gentilizie.
Opere d’arte
All’interno ci sono molte opere pittoriche e scultoree di grande valore. Lungo la parete destra Crocifissione di Santi di Tito, sul primo pilastro Madonna del Latte di Antonio Rossellino; ancora sulla parete destra Salita al Calvario di Giorgio Vasari, l’edicola con l’altorilievo Annuciazione di Donatello (1435). Il pulpito è opera di Benedetto da Maiano. Lungo la parete sinistra affreschi di santi risalenti alla prima metà del XV° secolo. Nel secondo e terzo altare due opere di Santi di Tito: Resurrezione e Cena in Emmaus. Nel quarto altare Incredulità di S. Tommaso di Giorgio Vasari. Poi una Pietà di Agnolo Bronzino; a terra la pietra tombale di Lorenzo Ghiberti. Quindi l’affresco Assunzione di Maria, attribuito ad Agnolo Gaddi. Sul sesto altare ancora un dipinto di Giorgio Vasari, Pentecoste.
Cappella Maggiore
È la parte con più marcate caratteristiche dello stile gotico transalpino. Gli affreschi, pur opera di artisti diversi, seguono la storia dell’Invenzione della Vera Croce. Molto del merito va ad Agnolo Gaddi (1380 circa), al quale sono dovute anche le vetrate. La Croce è del Maestro di Figline, la Madonna in posizione centrale nel polittico è di Niccolò Gerini, i dottori della Chiesa di Giovanni del Biondo e altro artista.
Transetto e Cappelle
A destra della Cappella Maggiore, le cappelle Bardi e Peruzzi, entrambe affrescate da Giotto negli anni 1320-1325. Nella prima il ciclo pittorico è interamente dedicato a S. Francesco d’Assisi. Nell’altra il ciclo è suddiviso tra i SS. Giovanni Battista ed Evangelista. Seguono le cappelle Giusti, con le tombe di Carlotta e Giulia Bonaparte, Riccardi, con affreschi di Giovanni da S. Giovanni e tele, e Velluti, con affreschi e polittico di Giovanni del Biondo. Dal braccio destro del transetto si accede all’ampia Cappella Castellani. Sono contenuti affreschi notevoli di Agnolo Gaddi e allievi, il tabernacolo di Mino da Fiesole e statue di scuola robbiana. Immediatamente attigua la Cappella Baroncelli, affrescata da Taddeo Gaddi, il principale allievo di Giotto, pure autore della vetrata. A sinistra della Cappella Maggiore altre sei che seguono l’andamento del transetto. La prima è la cappella Spinelli, seguita da quelle Capponi, Ricasoli, Pulci-Berardi. In quest’ultima affreschi di Bernardo Daddi (circa 1330) e una pala in terracotta invetriata di Giovanni della Robbia. A fianco la cappella Bardi di Vernio con gli affreschi storie di S. Silvestro, eseguiti da Maso di Banco (allievo di Giotto) intorno al 1340. La testata del transetto permette l’accesso ad altre due notevoli cappelle. La prima è la cappella Niccolini, con cupola affrescata dal Volterrano, statue di Pietro Francavilla e due dipinti di Alessandro Allori. L’altra, decisamente più importante, è la seconda cappella della famiglia Bardi di Vernio. Sopra l’altare il Crocifisso ligneo, di Donatello. Gli angeli in legno dorato sono di Giorgio Vasari. Ancora a fianco la cappella Machiavelli (o Salviati) con la pala d’altare Martirio di S. Lorenzo eseguita da Jacopo Ligozzi.
Monumenti Funebri
Numerosi, all’interno della basilica, i monumenti funebri e le tombe di insigni italiani. Nella controfacciata il drammaturgo G.B. Nicolini, lo storico G. Capponi e il botanico G. Targioni Tozzetti. Lungo la parete destra la tomba di Michelangelo Buonarroti, il monumento al drammaturgo Vittorio Alfieri eseguito da Antonio Canova nel 1810, la tomba dello scrittore e uomo politico Niccolò Machiavelli, il monumento allo storico dell’arte Luigi Lanzi, il monumento all’umanista Leonardo Bruni opera di Bernardo Rossellino, le tombe del musicista Gioacchino Rossini e del poeta Ugo Foscolo. Lungo la parete sinistra innanzi tutto la monumentale tomba di Galileo Galilei e del suo allievo Vincenzo Viviani. Quindi il monumento a Carlo Marsuppini, eccellente opera di Desiderio da Settignano. Infine i monumenti al musicista Luigi Cherubini e al geniale architetto a Leon Battista Alberti.
Corridoio e Sagrestia
Dal braccio destro del transetto si accede, attraverso un portale opera di Michelozzo, a un corridoio (detto anche Androne del Noviziato). Nella lunetta l’affresco Madonna con Bambino e Santi di fra’ Bartolomeo e una Deposizione di Alessandro Allori. All’interno armadi-reliquiari del XV° secolo, grandi affreschi opera di Niccolò Gerini, Taddeo Gaddi, Spinello Aretino e il busto in terracotta smaltata policroma Redentore di Giovanni della Robbia. Immediatamente attigua la Cappella Rinuccini, affrescata nel 1363-1366 da Giovanni da Milano. Al termine del corridoio è situata la Cappella Medici, progettata da Michelozzo. Sull’altare la pala in terracotta smaltata Madonna con bambino tra Angeli e Santi di Andrea della Robbia.
Museo dell’Opera di Santa Croce
È tutto ubicato nei vecchi ambienti conventuali, radicalmente ristrutturati e ampliati dopo la disastrosa alluvione del 1966. Il primo ampio chiostro conserva indiscutibli caratteri architettonici del XIV° secolo. Sullo sfondo la Cappella Pazzi, una delle architetture più esemplari del Rinascimento. Fu iniziata da Filippo Brunelleschi tra il 1429 ed 1430, ma il completamento avvenne quaranta anni dopo. Vi contribuirono eccellenti artisti quali Desiderio da Settignano, Luca della Robbia e Giuliano da Maiano. Nella prima sala dell’ex refettorio è collocato il grandioso Crocifisso su tavola di Cimabue, danneggiato dall’alluvione del 1966. Seguono affreschi di Taddeo Gaddi e Andrea Orcagna, la statua di S. Ludovico di Tolosa di Donatello. Quest’ultima è una delle prime grandi statue in bronzo fuse in epoca rinascimentale e quindi coperta di fine doratura. L’accesso al secondo chiostro, completato dopo la morte del Brunelleschi, avviene tramite un elegante portale di Benedetto da Maiano.
Zona: Area fiorentina
Tipo: basilica gotica (XIV° secolo)
Indirizzo: piazza Santa Croce, 16 – Firenze
Tel.: +39 055 2466105
Email: info@santacroceopera.it / booking@santacroceopera.it
Sito: www.santacroceopera.it
Orari: da lunedì a sabato 9.30-17.00, domenica 14.00-17.00
Ingresso: €uro 6,00 intero, € 4,00 ridotto – cumulativo con Casa Buonarroti € 8,50 – visite tematiche (Museo, Cappella Pazzi, Basilica, Chostri) € 10,00
Servizi: noleggio auricolari
Accessibilità ai disabili: sì