La Chiesa di Santa Maria Novella è una grande chiesa domenicana che conserva inestimabili opere d’arte, come gli affreschi di Masaccio, Paolo Uccello, Filippino Lippi e Domenico Ghirlandaio. La storia inizia nel 1219, quando dodici domenicani arrivarono a Firenze da Bologna e si stabilirono nella piccola chiesa di Santa Maria delle Vigne. Nel 1242 la comunità decise di iniziare i lavori per un nuovo e più ampio edificio. La costruzione fu completata a metà del XIV° secolo assieme all’adiacente convento. Su incarico della famiglia Rucellai, l’architetto Leon Battista Alberti disegnò il grande portale centrale e seguì il completamento superiore della facciata, in marmo bianco e verde scuro (serpentino), terminata nel 1470. La facciata marmorea di Santa Maria Novella è tra le opere più importanti del Rinascimento fiorentino. Nel XVI° secolo la chiesa fu ristrutturata su progetto di Giorgio Vasari. Un ulteriore rimaneggiamento avvenne tra il 1858 e il 1860.
Architettura
La chiesa fu la prima basilica dove vennero usati elementi dell’architettura gotica a Firenze, in particolare quelli tipici dell’architettura gotica cistercense. La pianta a croce latina è suddivisa in tre navate con sei ampie campate che si rimpiccioliscono verso l’altare, dando la sensazione di una lunghezza maggiore di quella reale. La copertura è affidata alle volte a crociera a costoloni con archi a sesto acuto, decorati da pitture parietali bicrome bianco-verdi, sostenute da pilastri polistili. L’altare centrale, in stile neogotico è del XIX° secolo. In fondo alla navata principale, è stato ricollocato dal 2001 il Crocifisso di Giotto (1290). Le vetrate furono eseguite tra il XIV° e il XV° secolo e tra esse spiccano due disegnate da Filippino Lippi, poste nella Cappella Strozzi. Il rosone che si apre sulla facciata, che raffigura l’Incoronazione della Vergine con schiere d’angeli danzanti e una cornice di Profeti, fu realizzato su cartone attribuito ad Andrea di Bonaiuto, tra il 1365 e il 1367. Nella controfacciata è interessante la lunetta del portale centrale, con una Natività, affresco staccato di Sandro Botticelli e un’Annunciazione su tela, di Santi di Tito.
Numerose e di altissimo profilo sono le opere d’arte all’interno della basilica tra le quali spicca la Trinità di Masaccio, opera sperimentale sull’uso della prospettiva, uno dei più importanti capolavori dell’arte rinascimentale. Il primo altare è decorato dalla pala con la Resurrezione di Lazzaro di Santi di Tito. Il secondo altare presenta la Samaritana al pozzo di Alessandro Allori (1575), accanto all’Annunciazione su tavola della cerchia di Bicci di Lorenzo. Sul quarto altare si trova la Resurrezione e quattro santi di Giorgio Vasari. All’angolo con il transetto c’è un’acquasantiera della scuola di Benvenuto Cellini. Vicino alla gradinata per la Cappella Rucellai si trova la lastra tombale di Corrado della Penna, vescovo di Fiesole morto nel 1312, opera della cerchia di Arnolfo di Cambio. Il Crocifisso centrale è un’opera del Giambologna. Il coro conserva un importantissimo ciclo di affreschi di Domenico Ghirlandaio, al quale probabilmente lavorò anche un giovanissimo Michelangelo Buonarroti. Le vetrate policrome furono eseguite nel 1492 da Alessandro Agolanti su disegno del Ghirlandaio.
Cappelle
La Cappella di Filippo Strozzi conserva uno straordinario ciclo di affreschi di Filippino Lippi, con Storie delle vite di San Filippo apostolo e San Giovanni evangelista (1502). La Cappella Bardi, dedicata a San Gregorio presenta resti di affreschi attribuiti a Duccio di Buoninsegna. La Madonna del Rosaio sull’altare è di Giorgio Vasari (1568). La Cappella Rucellai risale al XIV° secolo. Vi è conservata una statua marmorea di Madonna con bambino di Nino Pisano, della metà del XIV° secolo. La Cappella Gondi, disegnata da Giuliano da Sangallo (1503), conserva il Crocifisso di Filippo Brunelleschi. La Cappella Gaddi, di Giovanni Antonio Dosio (1575-1577), conserva dipinti e affreschi del Bronzino.
Sagrestia
In stile gotico e con volte a crociera, risale a 1380 ed era conosciuta come Cappella dell’Annunciazione. Gli armadi con sportelli nella parete di fondo furono disegnati da Bernardo Buontalenti. Gli avelli, nicchie ad arcosolio usate come arche sepolcrali, si trovano nella fascia inferiore della facciata; inoltre, in proseguimento, nel recinto del piccolo cimitero sulla destra, lungo la via che prese il nome di via degli Avelli. Nel terzo avello lungo la parete destra della chiesa, partendo dalla facciata, venne sepolto il celebre pittore Domenico Ghirlandaio. Non essendo interrati, gli avelli sprigionavano afrori, sgradevole e già nota caratteristica della strada: da qui il detto toscano “puzzare come un avello“.
Campanile, Chiostri, Farmacia e Museo
Il campanile fu eretto tra il 1332 e il 1333 da Jacopo Talenti. Lo stile è tipicamente romanico, con trifore a tutto sesto ed archetti pensili. Raggiunge un’altezza di oltre 68 metri. Annessi alla chiesa si trovano gli edifici del convento, con tre chiostri monumentali: Chiostro Verde, con affreschi di Paolo Uccello, Cappellone degli Spagnoli, interamente affrescato da Andrea Bonaiuti nel XIV° secolo e refettorio, anche questo affrescato. I tre ambienti oggi fanno parte del Museo di Santa Maria Novella. Il Chiostro dei Morti, ex cimitero costruito intorno al 1270 dai domenicani, è pure visitabile. Fa parte del complesso, anche l’antica Officina Profumo-Farmaceutica, più nota come Farmacia di Santa Maria Novella, alla quale si accede da via della Scala. È la più antica farmacia d’Europa, aperta ininterrottamente sin dal XVII° secolo.
Curiosità
Sulla facciata compaiono anche delle strumentazioni scientifiche aggiunte nel 1572-1574. A sinistra un’armilla equinoziale in bronzo, a destra un quadrante astronomico in marmo con gnomone, opere del domenicano fra Ignazio Danti da Perugia (1555-1586), astronomo e cartografo granducale. Grazie a queste strumentazioni, il frate riuscì a calcolare esattamente la discrepanza tra il vero anno solare ed il calendario giuliano, allora ancora in uso. Dimostrando, assieme ad una commissione di altri studiosi, le ricerche a papa Gregorio XIII° si ottenne il riallineamento dei giorni e la promulgazione del nuovo calendario. Dal pulpito all’interno della chiesa fu scagliato il primo attacco contro le scoperte di Galileo Galilei.
Zona: Area fiorentina
Tipo: basilica domenicana (XIV° secolo)
Indirizzo: piazza Santa Maria Novella, 18 – Firenze (FI)
Tel.: +39 055 219257
Email: info@smn.it
Sito: www.smn.it
Orari: da lunedì a giovedì 9.00- 17.30, venerdì 11.00-17.30, sabato 9.00-17.00, domenica 13.00-17.00
Ingresso: intero €uro 5,00, ridotto € 3,50
Accessibilità ai disabili: sì