Il Palazzo Vecchio domina, maestoso, piazza della Signoria ed è davvero la sintesi dell’architettura civile fiorentina del XIV° secolo, senza contare le numerose importantissime aggiunte del Rinascimento. Fu progettato dall’architetto Arnolfo di Cambio come “Palagio Novo”, sede dei Priori delle Arti, all’epoca il governo della città. I lavori iniziarono certamente dopo la morte del progettista e si sovrapposero a strutture di epoca romana e del primo Medio Evo. Il nucleo centrale era certamente in funzione nel 1302 mentre il completamento fu ultimato tredici anni più tardi. Un primo ampliamento iniziò nel 1343 e, nel 1453, l’architetto Michelozzo ristrutturò il cortile centrale. Nella prima metà del XVI° secolo fu aggiunta la porzione prospiciente via della Ninna.
Nel 1494-95 fu realizzato il Salone dei Cinquecento, area dove, mezzo secolo più tardi, Giorgio Vasari eseguirà alcuni consistenti interventi. Alla fine del XVI° secolo, su incarico del granduca Fernando I° Medici, Bernardo Buontalenti completò la porzione prospiciente via dei Leoni. Mutata la situazione politica della città, nel XV° secolo divenne noto come “Palazzo della Signoria” e, nel 1540, divenne sede stabile dei Medici. Quando Cosimo I° spostò la reggia a Palazzo Pitti l’edificio divenne noto come “Palazzo Vecchio”. Nel periodo di Firenze capitale fu sede del parlamento italiano. Attualmente vi hanno sede i principali uffici del Comune di Firenze. La parte prospiciente piazza della Signoria è la più antica ed è costituita da un edificio parallelepipedo circondato da mura bugnate, a tre piani e con bifore in stile gotico. All’ultimo piano un ballatoio protetto da merli guelfi. La torre, alta 94 metri, fu completata nel 1310. L’orologio, risalente al 1667, è perfettamente funzionante.
Zona: Area fiorentina
Tipo: edificio storico (XIV° secolo)
Indirizzo: piazza della Signoria
Tel.: +39 055 2768325
Sito: www.museicivicifiorentini.comune.fi.it / www.museifirenze.it
Nota: per maggiori informazioni sul percorso museale si consulti la pagina “Musei di Firenze”