
Saturnia è un piccolo e antico borgo che contiene importanti testimonianze dei secoli passati. La località fu costruita, in epoca romana, lungo la Via Clodia e nelle vicinanze delle sorgenti termali, dalle quali prese il nome e della necropoli etrusca di Pian di Palma con le tombe etrusche del Puntone, risalenti al VII°-V° secolo a.C., realizzate con lastre di travertino e un breve tratto della strada consolare di epoca romana, denominata “via delle terme”, è visibile presso Porta Romana.
Il borgo subì una quasi completa distruzione nel VI° secolo, evento che provocò un periodo di decadenza. In epoca medievale Saturnia conobbe una fase di rinascita grazie ai conti di Tintinnano. Nel corso del XIII° secolo fu trasferita alla famiglia Aldobrandeschi e, nel XVI° secolo, entrò a far parte del Granducato di Toscana.
All’interno dell’abitato sono visibili tracce di vari periodi storici: le mura, con porzioni di epoca romana, ruderi della Rocca Aldobrandesca del XI° secolo all’interno il Castello Ciacci edificato nel 1924 in stile neomedievale con torre merlata, la Chiesa di Santa Maria Maddalena del 1188 con all’interno c’è la preziosa tavola Madonna col Bambino tra San Sebastiano e Santa Maria Maddalena (fine del XV° secolo) attribuita a Benvenuto di Giovanni, il Bagno Secco, i resti di una cisterna di epoca romana e gli antichi lavatoi pubblici.
Il Museo Archeologico di Saturnia espone reperti dalla preistoria all’età romana provenienti dalle vicine aree archeologiche, lungo le valli dei fiumi Albegna e Fiora, e nel territorio compreso tra Pitigliano (Poggio Buco) e Sovana. Di particolare rilievo un corredo funerario proveniente da Montemerano e le terrecotte provenienti da Poggio Sugherello.
Le leggende sulle acque sulfuree di Saturnia

1. Le origini delle terme di Saturnia
Secondo un ‘antica leggenda dell’antica Roma, l’origine di queste pozze di acqua magica, è attribuita al fulmine che Giove scagliò contro il suo padre Saturno durante un loro litigio. Il lancio che mancò la divinità e finì sulla terra. Il forte impatto provocò un cratere dal quale iniziò a zampillare un’acqua sulfurea, tiepida e rigenerante, quale sarebbe la sorgente miracolosa, quella che noi oggi conosciamo come le terme di Saturnia.
2. La localizzazione delle Cascate del Mulino
Altra leggenda legata a Saturnia racconta del paladino Orlandoal seguito di Carlo Magno, giunse sotto le alte mura di Saturnia, per sconfiggere i guerrieri Saraceni.Durante il combattimento Orlando si rese conto che i suoi nemici, pur feriti e sconfitti, riuscivano sempre a tornare davanti a lui più forti che mai. Questo perché si bagnavano con la miracolosa acqua di Saturnia.
Una vecchia mise in guardia Orlando, che si recò subito alla sorgente che era, in quell’epoca ubicata all’interno del borgo Saturnia. Le acque sgorgavano in alto e venivano raccolte in una vasca, oggi denominata Bagno Secco. Le acque avevano sgradevoli esalazioni che emanavano un puzzo di zolfo nauseante.
Orlando, pronunciando le parole “O bagno che sta’ dentro Saturnia, va’ nel piano e medica raspo e rogna!”, come per incanto, la sorgente medicamentosa si prosciugò all’istante. La vasca si svuotò completamente, l’aria del borgo di Saturnia divenne leggera e profumata. Al tempo stesso le acque scomparse affiorarono al centro della vallata più in basso a sud del borgo, e hanno formato quello che sarebbe diventato uno dei più suggestivi e ricercati angoli della Maremma- le Cascate del Mulino.
Zona: Maremma del Sud
Comune: Manciano (GR) – località Saturnia
Tipo: borgo medievale di origini romane

