La Toscana è il luogo perfetto per concedersi delle piacevoli passeggiate, senza perdere il gusto dell’avventura, della scoperta e del divertimento. I percorsi di Trekking sono un modo eccezionale per scoprire le meraviglie di questa regione dove fascino storico e natura si fondono egregiamente regalando spettacoli mozzafiati. Infatti, le testimonianze storiche affiorano dal verde, le usanze tipiche di un territorio, tutt’ora ancorato al suo passato, si mostrano in tutta la loro essenza.
Per gli amanti del trekking, così come per coloro che semplicemente desiderano lasciarsi incantare dalla naturale tranquillità dei luoghi, la Toscana offre percorsi, di diversa difficoltà e durata, adatti ad ogni esigenza, da famiglie con bambini che potranno approfittare dei percorsi più semplici e divertenti, ai più esperti in avventura nei sentieri più impegnativi.
Itinerario dantesco
“I’ fui nato e cresciuto sovra’l bel fiume d’Arno a la gran villa”
Con queste parole Dante Alighieri ricorda la nascita, avvenuta a Firenze nel 1265. Da quel momento, ma sopratutto nella maturità, lascerà un’impronta indelebile nella città. Anche dopo l’esilio – perché il poeta non potrà più rientrare nella città natale – Firenze manterrà un’indissolubile “impronta dantesca”, sia positiva che negativa, che i secoli successivi non hanno potuto assolutamente scalfire. È stimolante seguire le vicende e anche le vicissitudini di Dante in quella Toscana dove continuò a vivere, sempre con tanta nostalgia di Firenze ma anche risentimento. La vita, i viaggi e le peregrinazioni dell’esilio possono essere ricollegate con un percorso attraverso tutte quelle località dove la presenza di Dante è storicamente accertata o dove ha lasciato una traccia tangibile.
Il percorso non può che iniziare da Firenze, in tutti quei luoghi dove si svolsero i suoi più significativi eventi personali, politici, culturali.
Firenze
– Simbolicamente il percorso può iniziare dal Museo Casa di Dante (via Santa Margherita), perché dell’originale abitazione di Dante si sono perse le tracce;
– il Battistero di San Giovanni, dove fu battezzato il 26 marzo 1266. Poi la piccola chiesa di Santa Margherita dei Cerchi (via Santa Margherita) dove secondo alcune fonti, si sposò nel 1277. Ma qui (secondo altre fonti nella Badia Fiorentina) già nella primavera 1274 aveva incontrato per la prima volta Beatrice Portinari, divenuta sua musa e ispiratrice, morta ancora giovane nel giugno 1290;
– ciò che rimane delle torri dei Donati (Corso, 31-33 rosso), famiglia con cui si imparentò, sposando Gemma Donati (figlia di ser Manetto e cugina di Corso, rivale politico perché tra i più intransigenti capi dei guelfi “neri”);
– la Chiesa di Santa Maria Novella e la Basilica di Santa Croce, entrambe da lui frequentate,
– Poi i luoghi della politica. Avvicinandosi di nuovo al museo c’è la Torre della Castagna (piazza San Martino) dove Dante svolse con passione il suo impegno politico, avendo aderito nel 1297 alla fazione dei cosiddetti guelfi “bianchi”;
– la basilica vallombrosana di Santa Trinita (piazza S. Trinita), già luogo di accese discussioni tra guelfi e ghibellini e poi, dopo l’esilio di questi ultimi, di quelle tra “bianchi” e “neri” (scissione causata da una un po’ futile rivalità tra famiglie, Cerchi e Donati, rispettivamente);
– la Badia Fiorentina (via del Proconsolo), dove, in attesa che fosse completato il Bargello, si riunivano i Priori. Dante, rappresentante dell’Arte dei Medici e degli Speziali, fu in carica dal 15 giugno al 15 agosto 1300 e, proprio durante il mandato, fu costretto a prendere dolorosi ma severi provvedimenti nei confronti delle due fazioni guelfe che si erano già scontrate alcune volte: tra l’altro l’esilio anche per l’amico Guido Cavalcanti.
Nell’ottobre 1301 partì per Roma con l’ambasceria presso papa Bonifacio VIII°; all’epoca sarebbero stati già composti i primi sette canti dell’Inferno. Durante il viaggio di ritorno (forse a Siena) gli fu comunicata l’accusa, seguita da due condanne nell’anno seguente. Iniziò il periodo più doloroso dell’esistenza del poeta.
Altre zone della Toscana
Ma altre zone della Toscana possono essere ricucite attraverso i viaggi del poeta. Innanzi tutto quelle in cui fu presente con ancora pieni diritti civili.
1 – Campaldino (comune di Poppi), dove un giovane e un poco timoroso Dante era nella riserva delle milizie di Firenze guelfa che l’11 giugno 1289 sconfissero sanguinosamente l’esercito della ghibellina Arezzo;
2 – ancora un Dante in armi fu presente alla resa del castello di Caprona (Vicopisano), avvenuta poco dopo, il 16 agosto 1289;
3 – S. Gimignano, dove l’8 maggio 1300 il poeta fece parte della delegazione della Lega Guelfa
I luoghi dell’esilio
Quindi le città, i borghi e le zone che Dante visitò o dove visse durante il suo esilio.
4 – Gargonza (comune di Monte San Savino), nella primavera 1302, in occasione del primo accordo di collaborazione tra gli esiliati di Firenze, tanto guelfi “bianchi” che ghibellini
5 – San Godenzo, dove partecipò al convegno dell’8 giugno 1302 tra guelfi “bianchi” e ghibellini
6 – Arezzo, dove soggiornò varie volte dal 1302 al 1304
7 – La Lastra (frazione di Firenze) dove il 20 luglio 1304 si riunirono vari fuoriusciti per tentare un male organizzato e ancor peggio concluso colpo di mano per rientrare a Firenze
8 – Casentino dove, dal 1302 al 1313 (ma con varie interruzioni), fu ospite delle famiglie ghibelline Pazzi, Ubertini e, sopratutto, Guidi. Sembra che presso questi ultimi avvenne la stesura della parte finale dell’Inferno, dopo una visita al castello di Romena (comune di Pratovecchio Stia).
9 – Lunigiana dove, dalla primavera 1306 al 1307, fu ospite dei Malaspina (molti cimeli sono nel Museo Dantesco di Mulazzo). Per la permanenza del poeta nella zona e i rapporti con la famiglia Malaspina è utile consultare il sito www.lunigianadantesca.it.
10 – Poppi, feudo dei conti Guidi, dove risiedette nuovamente nel 1307 e nel 1311
11 – Lucca, dove visse dal 1308 fino probabilmente al 1310
Altre località toscane visitate dal poeta, anche se non se ne conoscono le date precise:
– il Parco delle Fumarole (Castelnuovo di Val di Cecina) che avrebbe ispirato alcune scene dell’Inferno.
Il Cammino di Dante
Chi preferisce un percorso da effettuare esclusivamente a piedi, può cimentarsi con il Cammino di Dante, un itinerario messo a punto da un gruppo di escursionisti dell’Emilia Romagna. È un lungo itinerario ad anello di circa 400 chilometri, incluse le varianti, da percorrere in senso antiorario: collega Romagna e Toscana attraversando l’Appenino, giunge a Firenze per poi ritornare verso la Romagna attraverso il Casentino per un totale di 20 tappe fisse. Il punto di partenza coincide con quello d’arrivo finale – Ravenna – e i due estremi sono la Tomba di Dante a Ravenna e il Museo Casa di Dante a Firenze. In Toscana le località toccate dall’itinerario sono: Marradi, S. Benedetto in Alpe, S. Godenzo, Dicomano, Pontassieve, Firenze, Montemignaio, Prato di Strada, Poppi, Pratovecchio Stia.
Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.camminodante.com.