Cosa vedere e fare a Firenzuola
Firenzuola, elogio della pietra scolpita e la sfida tra un vescovo e il diavolo
Il territorio comunale di Firenzuola si estende nella zona della valle del Santerno, al di là del crinale dell’Appennino Tosco-Emiliano. L’area è tipicamente appenninica, costituita prevalentemente da boschi di conifere, abeti bianchi e rossi, faggi e aceri montani. L’impianto urbano della cittadina è quello tipico del XVI° secolo ma le prime mura furono trasformate in quello successivo dall’architetto Antonio da Sangallo il Vecchio in una possente cinta bastionata.
All’interno della Rocca c’è l’interessante Museo della Pietra Serena. Le maggiori attrazioni del territorio sono la Badia di San Pietro a Moscheta e il Sasso di San Zanobi.
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ZONA; Mugello
TIPO; cittadina di montagna
COORDINATE; 44°07′00″N 11°23′00″E
ALTITUDINE; 422 metri s.l.m.
PRODOTTI; castagne, funghi
SPORT; trekking escursionistico, ciclismo, motocross, pesca sportiva, canoa
CONFINI; Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Palazzuolo, Scarperia e San Piero (FI)
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Informazioni Turistiche
Comune di Firenzuola
piazza Don Stefano Casini, 5 – 50033 Firenzuola (FI)
tel. +39 055 819941
info@comune.firenzuola.fi.it
www.comune.firenzuola.fi.it
Pro Loco
piazza Don Stefano Casini, 5 – 50033 Firenzuola (FI)
viale Roma, 10
tel. +39 055 8199477 / 333 746 4759
COSA VEDERE
Chiese nei dintorni di Firenzuola
Badia di San Pietro a Moscheta
Zona: Mugello
Comune: Firenzuola (FI)
Tipo: abbazia di origine medievale
Indirizzo: Moscheta
Secondo la tradizione sarebbe stata fondata nel 1034 da San Giovan Gualberto. Altre fonti indicano il nome di Rodolfo dei Galigai. Il monastero raggiunse notevole espansione nel corso del XIII° secolo. Il complesso ha conservato scarse tracce dell’epoca medievale, essenzialmente il duecentesco portone d’ingresso al monastero.
Al XIV° secolo risale invece il cortile con i portici. All’interno dell’abbazia ha sede il Museo del Paesaggio Storico dell’Appennino.
Parchi e Riserve Naturali
Località nei dintorni di Firenzuola
Cimitero Miliare Germanico della Futa
Zona: Mugello
Comune: Firenzuola (FI)
Tipo: cimitero militare
Indirizzo: località Caburaccia
Il cimitero è ubicato sulla cima di un rilievo montuoso dell’Appennino Tosco Emiliano, nelle immediate vicinanze del Passo della Futa. Immerso nella vegetazione, è il più grande cimitero tra quelli realizzati in Italia dal Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge, l’ente tedesco per le onoranze ai caduti di guerra.
Costruito nel 1961 su progetto dell’architetto tedesco Dieter Oesterlen, accoglie più di 30.000 caduti. L’elemento architettonico più importante è la cripta commemorativa, arricchita da rivestimento in pietra serena, travertino, granito e marmi. L’area tombale è articolata su terrazze a gradoni attraversate da sentieri concentrici e scalinate.
In prossimità dei percorsi 67 croci di pietra sporgono dal muro perimetrale. Alcune vasche d’acqua di forma circolare sono dislocate in posizioni asimmetriche tra le tombe e creano un effetto suggestivo.
Passi della Raticosa e della Futa
Zona: Mugello
Tipo: valichi appenninici con piccoli borghi e percorsi trekking
Il Passo della Raticosa è uno dei valichi dell’Appennino Tosco Emiliano, a un’altitudine di 968 m s.l.m. L’insieme montuoso nei dintorni comprende alcuni rilievi, tra cui il Colle di Canda (m. 901), il Monte Canda (m. 1.158) e il Monte Oggioli. Il passo è ubicato lungo la Strada Regionale 65 (ex SS 65) ed è un punto di una certa importanza nel sistema viario ordinario tra Firenze e Bologna. Lungo la Strada Regionale 65 c’è anche il Passo della Futa.
Un aspetto curioso di questi due passi è che sono punto di sosta e di “ritrovo” per i motociclisti provenienti sia dalla Toscana che dall’Emilia-Romagna. Soprattutto nei fine settimana primaverili ed estivi il piazzale del Passo della Futa è affollato da motociclette e relativi conducenti e passeggeri, creando una sorta di “salone a cielo aperto”.
ARTE E MUSEI
Musei di Firenzuola
Scultura in pietra serena
Museo della Pietra Serena
Zona: Mugello
Tipo: museo di artigianato
Indirizzo: piazza Don Stefano Casini, 5
Tel.: +39 055 8199477 / +39 055 8199459
Email: museopietraserena@comune.firenzuola.fi.it / proloco@comune.firenzuola.fi.it / biblioteca@comune.firenzuola.fi.it
Sito: www.firenzuolaturismo.it
Orari: dal 1° aprile al 30 settembre lunedì, giovedì, sabato, domenica e festivi 10.00-13.00 e 15.00-17.00; dal 1° ottobre al 31 marzo lunedì e giovedì 10.00-12.00, sabato, domenica e festivi 10.00-12.00 e 14.30-16.30
Ingresso: intero €uro 3.00, ridotto € 1,50
Accessibilità ai disabili: parziale
Servizi (solo su prenotazione): visite guidate, laboratori didattici
Il museo è ubicato all’interno della Rocca di Firenzuola, ricostruita nel dopoguerra e sede del Municipio. Illustra l’antica tradizione scalpellina e l’importanza che la pietra serena ha avuto, da sempre, nello sviluppo della comunità. Il percorso museale inizia con una sezione dedicata ai paesaggi di pietra e prosegue con il lavoro in cava, nel quale è illustrata l’estrazione della pietra, per passare poi alla sezione dedicata ai manufatti del quotidiano, oggetti delle case contadine e del lavoro.
Uno spazio virtuale mostra un’abitazione contadina, soffermandosi sugli elementi architettonici tipici del territorio appenninico. Alla pietra serena come materiale per l’arte è riservata la parte finale. Vengono esaltati i manufatti frutto dell’abilità dei maestri scalpellini di Firenzuola che, con pochi ma efficaci strumenti, per secoli hanno lavorato per decorare e impreziosire monumenti ed edifici. Il museo organizza anche esposizioni e mostre di artisti contemporanei.
Museo di Covigliaio
Zona: Mugello
Comune: Firenzuola (FI)
Tipo: museo etnografico
Indirizzo: località Palventa Covigliaio
Tel.: +39 055 8406914
Orari: solo mese di agosto sabato e domenica 16.00-19.00; per altri giorni su appuntamento
Il museo è un insieme di carri agricoli a trazione animale di varie forme e per diversi usi: aratri, erpici di varie epoche, seminatrici, trinciaforaggi, vaglio svecciatoio cilindrico in due pezzi, attrezzi da granaio e da cantina compresa una deraspatrice; inoltre ci sono anche attrezzi da fabbro, maniscalco, falegname, ciabattino, macellaio, norcino, ecc… È inoltre esposta una camera ammobiliata del XIX° secolo e una cucina degli anni ’50. Ci sono anche reperti militari di guerra, molti accessori agricoli con foto d’epoca, paioli, fornelli a carbone, panieri e altro ancora.
Museo del Paesaggio Storico dell'Appennino
Zona: Mugello
Comune: Firenzuola (FI)
Tipo: museo geologico e dell’ambiente
Indirizzo: località Moscheta
Tel.: +39 055 5535003
Email: moscheta@ischetus.it
Sito: www.ischetus.com
Orari: differenziati a seconda dei mesi e dei giorni
Ingresso: intero €uro 3,00, ridotto € 1,50
Servizi: visite guidate, laboratori didattici di educazione ambientale (su prenotazione)
Il museo è ubicato all’interno della storica Abbazia di San Pietro a Moscheta. Illustra le principali fasi di trasformazione dell’area appenninica a partire dal Medioevo, con particolare enfasi per geologia, flora, fauna.
ITINERARI
Percorsi
Uno scorcio della Via degli Dei
Via degli Dei
Regioni: Emilia Romagna e Toscana
Zone: Appennino Tosco-Emiliano e Mugello
Tipo: percorso naturalistico
Lunghezza: 130 chilometri
La Via degli Dei (detta anche Sentiero degli Dei) è un percorso escursionistico-naturalistico a quote intorno ai 1.000 metri s.l.m. che collega le città di Bologna e Firenze, passando attraverso gli Appennini. Il nome deriva da alcuni monti attraversati, tra cui Monte Venere a Monzuno e Monte Luario a Firenzuola (con riferimento alla dea Lua, invocata dai romani in guerra), nei pressi del passo della Futa.
La via, con segnalazioni del CAI, è principalmente un tracciato di crinale molto simile ai percorsi dell’antica strada romana Flaminia Militare (circa 187 a.C.) e a quelli per le comunicazioni tra le due città nel Medioevo. Il percorso attraversa numerosi luoghi di interesse naturalistico e paesaggistico e, in alcuni punti si cammina proprio su pavimentazioni di 2.000 anni.
Il tracciato è percorribile sia a piedi che in mountain bike. L’intera traversata da Bologna a Firenze – che non presenta grandi difficoltà – si può compiere in quattro/sei giorni o più a piedi oppure in due/tre giorni o più in bicicletta.
Percorso
Ogni tappa della Via degli Dei è ricca di storia, di natura, di cultura e di enogastronomia. Tradizionalmente l’inizio è dal centro di Bologna, e, costeggiando il fiume Reno, si giunge a Sasso Marconi; successivamente l’area protetta del Contrafforte Pliocenico, Monzuno, Madonna dei Fornelli, il Passo della Futa. Entrando in Toscana si toccano le località di Sant’Agata, San Piero a Sieve, Fiesole e infine Firenze.
Segnaletica
È generalmente costituita dalle tabelle CAI-Club Alpino Italiano poste all’inizio e agli incroci più importanti; contengono informazioni sulle località indicando nome e quota del luogo di partenza o dei luoghi di destinazione con i tempi di percorrenza e il numero di sentiero.
TAPPE
1a tappa: da Bologna a Badolo
Lunghezza: 21 chilometri
Dislivello: +817 – 515 metri
Tempo: 6.50h (a piedi) e 2.30h (mountain bike)
Sentieri CAI: 112, 122, 110
Dal centro di Bologna ci si dirige al Santuario della Beata Vergine di San Luca. Di seguito Casalecchio di Reno, la riva destra del fiume Reno, Sasso Marconi, l’Oasi Naturalistica di San Gherardo. Quindi sempre a diritto verso Sasso Marconi, i Prati di Mugnano, il quadrivio de La Commenda. Da qui ci sono due alternative:
a) Sentiero CAI 122 VD: il sentiero sulla sinistra fino ad arrivare al Giardino Botanico Nova Arbora e quindi fino a Monte del Frate;
b) Sentiero CAI 110 VD: il sentiero a destra in direzione Rio Raibano-Brento, quindi Battedizzo e poi Badol; successivamente in direzione Monte Adone/Brento e quindi fino a Monte del Frate;
2a tappa: da Badolo a Madonna dei Fornelli
Lunghezza: 28 chilometri
Dislivello: +1460 – 1038 metri
Tempo: 9.50h (a piedi) e 2.30h (mountain bike)
Sentieri CAI: 110, 019
Da Badolo verso Brento, Monterumici e poi Monzuno; quindi in direzione di le “Campagne”, le case di Le Croci, il Monte del Galletto, il Monte dei Cucchi e infine Madonna dei Fornelli.
3a tappa: da Madonna dei Fornelli a Monte di Fò
Lunghezza: 17 chilometri
Dislivello: +783 – 753 metri
Tempo: 5.50h (a piedi) e 3.00h (mountain bike)
Sentieri CAI: 019
Da Madonna di Fornelli ci si dirige verso Pian di Balestra e quindi, seguendo la segnaletica Futa e Strada Romana, fino ai primi tratti della Flaminia Militare. Si prosegue verso Piana degli Ossi, il Passeggere, la cima delle “Banditacce” e il “Poggiaccio”, circa a metà tra Bologna e Firenze. Di seguito le falde di Poggio Castelluccio e, tramite la Strada Regionale 65, il Passo della Futa. Infine l’ultimo tratto verso la località Monte di Fò.
4a tappa: da Monte di Fò a San Piero a Sieve
Lunghezza: 21 chilometri
Dislivello: +641 – 1197 metri
Tempo: 11.30h (a piedi) e 2.00h (mountain bike)
Sentieri CAI: 00, 46
Dalla Futa (o Monte di Fò) si sale fino all’”Apparita”. Seguendo le indicazioni GEA si raggiunge la vetta di Monte Gazzaro (1.125 metri). Scendendo si incontra il Passo dell’Osteria Bruciata. Si prosegue per Sant’Agata del Mugello o, direttamente, verso S. Piero a Sieve.
5a tappa: da San Piero a Sieve a Firenze
Lunghezza: 33 chilometri
Dislivello: +1367 – 1510 metri
Tempo: 11.30h (a piedi) e 3.00h (mountain bike)
Sentieri CAI: 017, 00, 00-60, 2, 7
Ripartendo da San Piero a Sieve, si può fare una piccola deviazione per visitare la Fortezza Medicea di San Martino. Quindi si sale in direzione della località Trebbio, poi Tagliaferro e quindi il Convento di Monte Senario. Successivamente il sentiero verso Vetta le Croci, Olmo e Poggio Pratone. Si scende fino a Monte Fanna per proseguire verso Fiesole. Da qui si può utilizzare l’autobus urbano n.° 7 oppure proseguire la panoramica, imboccare il sentiero che sale a Monte Ceceri e da qui scendere alle cave di Maiano, salire verso Settignano e scendere definitivamente verso Firenze.
Sport
Nella zona di Firenzuola ci sono diversi itinerari per trekking, mountain bike e passeggiate a cavallo.
CULTURA
Storia
A partire dall’VIII° secolo il territorio fu feudo della famiglia Ubaldini che non era in buoni rapporti con la città Firenze. Nel XIV° secolo la città gigliata decise di costruire un insediamento per sorvegliare i nuovi territori sotto controllo attraversati dalle vie di comunicazione per Bologna. La costruzione del Castrum Florentiole ebbe inizio nel 1332 con una fortificazione a forma di rocca dotata di torre e mura merlate secondo il concetto di “città ideale” e il nome Firenzuola significava “piccola Firenze”.
Una caratteristica particolare fu la costruzione di portici lungo tutti i principali assi viari dell’abitato. Le vicende storiche della cittadina seguirono quindi le sorti del Granducato di Toscana, fino all’Unità d’Italia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale Firenzuola subì fortissimi danni: il 98% dell’abitato fu distrutto. Infatti il territorio era attraversato dalla Linea Gotica, la linea difensiva fortificata predisposta dall’esercito tedesco per opporsi all’avanzata degli Alleati. Triste testimonianza di questi anni due cimiteri: quello Germanico (al Passo della Futa) e il “Santerno Valley War Cemetery”, nei pressi di Coniale, che custodisce le spoglie di militari alleati di varia nazionalità. Durante la ricostruzione prevalse l’edilizia moderna, cercando comunque di mantenere la pianta urbanistica originale.
Curiosità
Panorama di Firenzuola
La sfida tra San Zanobi e il diavolo
Secondo una leggenda, nel IV° secolo d.C. Zanobi, all’epoca vescovo di Firenze, ottenne nuove conversioni al Cristianesimo nella zona tra le località di Diaterna, Caburaccia e Idice. Indispettito, il diavolo convocò un consesso infernale per decidere come porre termine alle conversioni. Quindi propose a Zanobi una scommessa: chi avesse portato dall’Idice fino alla cima della collina il macigno più grosso sarebbe stato il vincitore e si sarebbe aggiudicato tutte le anime.
Il vescovo si affidò a Dio e firmò questo patto. Il giorno della sfida il demonio raccolse un macigno, se lo mise sulle spalle e s’incamminò. Zanobi raccolse un macigno molto più grande e, tenendolo su un dito mignolo, superò il diavolo e lo posò nel luogo dove oggi si trova. Il demonio andò su tutte le furie e gettò via il suo macigno che andò in frantumi tra fuoco e fiamme: è identificato nel Sasso della Mantesca, situato vicino al Sasso di San Zanobi.
GASTRONOMIA
Prodotti tipici
Funghi porcini
Funghi e castagne
Tutto il territorio attorno a Firenzuola è noto per l’abbondanza di varie specie di funghi. Particolarmente apprezzate sono due specie: il prugnolo e il porcino. Entrambi sono ingredienti fondamentali per la maggior parte dei piatti tipici. Al primo è addirittura dedicata una sagra che, di norma, si svolge alla fine del mese di maggio.
Anche le castagne sono apprezzate, sopratutto perché sia la raccolta che la seccatura avvengono ancora in maniera artigianale.