Anghiari, cosa vedere e fare
Anghiari, la battaglia incruenta e il dipinto “perduto” di Leonardo
Anghiari è uno splendido borgo che domina l’alta valle del fiume Tevere (Valtiberina) e il torrente Sovara. La potente cinta muraria, buona parte della quale si è ben conservata, conferisce alla cittadina un aspetto particolarmente attraente. Il centro storico è caratterizzato da palazzi rinascimentali, pittoresche case in pietra, stretti vicoli. I numerosi edifici di culto sono costituiti da piccole chiese, molte delle quali di epoca medievale. Le attività tradizionali sono il restauro dei mobili e l’artigianato, principalmente armi da fuoco, cesti di vimini, legno e ferro battuto. Il centro storico è pieno di piccole botteghe di artigiani, tra cui spiccano quelle di ceramiche, decorazioni, stoffe. Numerosi inoltre gli antiquari, tutti affiancati da abili restauratori.
Nei dintorni ci sono numerosi castelli ancora ben conservati quali quelli di Sorci, Montauro e Galbino impregnati di leggende di fantasmi. La cittadina ha ottenuto il riconoscimento “Bandiera Arancione” a conferma dell’eccellente qualità dell’accoglienza turistica.
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ZONA; Valtiberina Toscana
TIPO; borgo medievale (XII° secolo)
COORDINATE; 43°32′30″N 12°03′38″E
ALTITUDINE; 429 metri s.l.m.
PRODOTTI; ferro battuto, oggetti in legno, cesti di vimini, stoffe, ceramiche, vino
SPORT; trekking escursionistico, ciclismo, equitazione
CONFINI; Arezzo, Caprese Michelangelo, Monterchi, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, Subbiano (AR)
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Informazioni turistiche
Comune di Anghiari
piazza del Popolo, 9 – 53031 Anghiari (AR)
tel. +39 0575 789522
protocollo@comune.anghiari.ar.it
www.comune.anghiari.ar.it
Punto Informazioni
corso G. Matteotti, 103
tel. +39 0575 749279
proloco@anghiari.it
www.prolocoanghiari.info
COSA VEDERE
Fortificazioni di Anghiari
Castello di Sorci
Zona: Valtiberina Toscana
Tipo: castello (XIV° secolo)
Indirizzo: località San Lorenzo, 21
Tel.: +39 0575 789066 / +39 0575 788022
e-mail: info@castellodisorci.it
Sito: www.castellodisorci.it
Orari: tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle 15.00 alle 18.0
Un primo fortilizio fu probabilmente costruito già in epoca longobarda e lo confermerebbe il nome, derivato dalla parola longobarda sorku (brughiera o bosco di scope). Una più ampia struttura, risalente al XII° secolo, fu parzialmente distrutta nel 1268 durante la discesa in Italia dell’imperatore Corradino di Svevia. All’inizio del XIV° secolo divenne proprietà della famiglia Tarlati di Arezzo. Fu quindi incluso nel territorio di Firenze e, nella prima metà del XV° secolo, divenne dimora del capitano di ventura Baldaccio Bruni.
Negli anni successivi il castello fu oggetto di innumerevoli ristrutturazioni e cambiamenti. A partire dagli anni ’70 del secolo scorso la struttura ha conosciuto nuova vita per l’impegno del proprietario Primetto Barelli e dei figli. Il castello è adatto a cerimonie, feste, incontri conviviali, convegni. All’interno c’è anche “La Locanda”, un ristorante frequentato da personaggi in vista. Gli attori Roberto Benigni e Massimo Troise hanno tratto ispirazione dal Castello di Sorci per la sceneggiatura del film “Non ci resta che piangere”.
Castello di Montauto
Zona: Valtiberina Toscana
Tipo: castello (XII°-XIV° secolo)
Tel: +39 0575 723004
Orari: visitabile su appuntamento
Costruito tra il 1180 ed il 1190 sulle rovine di una precedente torre-fortezza longobarda, prese nome della montagna piuttosto irta su cui è ubicato: Monte Acuto. Nel XIII° secolo vi soggiornò più volte Francesco d’Assisi in occasione dei suoi viaggi verso la Verna e la piccola cappella era il luogo di preghiera del santo, all’epoca solo un giovane monaco. La struttura fu oggetto di numerose trasformazioni nel corso degli anni successivi.
Nel XIV° secolo era già un vero e proprio fortilizio, con varie torri e almeno tre cinte murarie, in grado di contenere 400 persone. Distrutto quasi totalmente nel corso delle guerre tra Arezzo e Firenze, il castello fu ricostruito nel XVI° secolo, diventando una villa. Nel 1963 fu acquistato dalla famiglia Barbolani di Montauto, discendenti dei proprietari in epoca rinascimentale. Oltre alla bellezza dell’edificio, notevole è la suggestione che suscita l’eccezionale panorama sull’intera Valtiberina. Nel periodo estivo vengono organizzati eventi culturali. È possibile soggiornare nella foresteria del castello oppure negli edifici adiacenti trasformati in agriturismo.
Castello di Pianettole
Zona: Valtiberina Toscana
Tipo: castello (XII° secolo)
Costruito dai signori di Montauto, il castello fu donato ai monaci camaldolesi nel 1142. L’ordine religioso ne rimase in possesso fino al 1502, quando la diocesi di Arezzo lo incorporò nelle sue proprietà. L’intero complesso si è conservato in buone condizioni, in particolare la cinta muraria in pietra, la porta ad arco e il possente torrione con basamento a scarpa.
Chiese
Pieve di Santa Maria alla Sovara
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Zona: Valtiberina Toscana
Tipo: chiesa (XVII°-XVIII° secolo)
Tel.: +39 0575 788041
Fu costruita tra i secoli XVII° e XVIII° su progetto di Giovanni Battista Bellini. La pianta è a croce latina e l’unica navata è coperta da una volta a botte. Notevoli sono le opere pittoriche all’interno: la monumentale tavola Ultima Cena (1531) e la Lavanda dei piedi del pittore fiorentino Giovanni Antonio Sogliani. Sopra l’altare a destra c’è la tavola Deposizione dalla Croce (1515) di Domenico di Bartolomeo Ubaldini, detto il Puligo. Dietro l’altare maggiore c’è la Madonna della Misericordia, terracotta invetriata della bottega di Andrea della Robbia. Altra opera rilevante è una scultura lignea dell’artista senese Tito di Camaino, raffigurante la Madonna.
Chiesa di Santo Stefano
Zona: Valtiberina Toscana
Tipo: chiesa (VIII°-XV° secolo)
Tel.: +39 0575 789021
È tra le chiese più antiche della Valtiberina, in quanto databile tra il VII° e l’VIII° secolo. L’aspetto generale ricorda lo stile bizantino ma la maggior parte degli esperti ritiene che l’edificio sia stato completato in epoca longobarda. La pianta centrale quadrata è chiusa da tre absidi semicircolari. All’interno le colonne sono sormontate da capitelli ionici di sicura origine romana. Una tavola di Domenico di Michelino (XV° secolo) raffigura la Madonna con bambino e santi.
Chiesa di Sant'Agostino
Zona: Valtiberina Toscana
Comune: Anghiari (AR)
Tipo: chiesa rinascimentale (XV° secolo)
Tel.: +39 0575 787023
Le origini sono legate al passaggio di Thomas Becket (1115-1170), cancelliere di Enrico II° d’Inghilterra e arcivescovo di Canterbury. Nel 1164 ottenne le carbonaie, dove gli Spedalieri di S. Antonio Abate, suoi accompagnatori, costruirono un oratorio dedicato al loro patrono. Nel XIII° secolo la comunità passò alla regola di S. Agostino e, un secolo dopo, sopra l’oratorio fu edificata una chiesa dedicata al Santo. In seguito al crollo del campanile, l’edificio fu ampliato nel 1464 quando anche tutto il quartiere circostante fu oggetto di un vasto intervento. All’interno l’opera di maggior pregio è l’altorilievo collocato nel coro Adorazione dei Pastori, proveniente dalla bottega di Santi Buglioni.
Pieve di Santa Maria a Corsano
Zona: Valtiberina Toscana
Comune: Anghiari (AR)
Tipo: chiesa romanica (XIII° secolo)
Indirizzo: località San Leo
Si distingue per un’insolita soluzione costruttiva che la discosta dal semplice schema delle piccole chiese di stile romanico. Fu edificata nel XIII° secolo sui ruderi di un tempietto pagano, probabilmente dai monaci camaldolesi, lungo la strada per Citerna. Piuttosto insolita è la posizione del campanile-torre, addossato alla facciata. L’altare maggiore, risalente al XVII° secolo, contiene un affresco del XIV° secolo di scuola aretina raffigurante la Madonna del Latte.
Badia di San Veriano
Zona: Valtiberina Toscana
Comune:Anghiari
Indirizzo: località Toppole
Tipo: chiesa romanica (XII° secolo)
È ubicata poco distante dal borghetto di Toppole, costituito da abitazioni costruite sopra i ruderi dell’antico castello. Si tratta di un’abbazia costruita alla fine dell’XI° secolo e affidata alla Congregazione dei Camaldolesi fino al 1360. L’edificio è caratterizzato da una navata con tre absidi semicircolari. Al di sotto del presbiterio una cripta a tre navate occupa circa metà della lunghezza della chiesa.
Pieve di Santa Maria alla Sovara
Zona: Valtiberina Toscana
Comune: Anghiari (AR) – località Pieve a Sovara
Tipo: chiesa pre-romanica (X° secolo)
Tel.: +39 0575 788395
Fu probabilmente costruita intorno al IX°-X° secolo. L’impianto originario è riconoscibile all’esterno nelle tre absidi, tipiche dell’architettura preromanica aretina. Affidata ai monaci camaldolesi, che decisero l’allungamento della navata, l’innalzamento della zona absidale e l’aggiunta di un campanile-torre, nel XVI° secolo fu oggetto di ulteriori modifiche interne. Pregevoli sono i frammenti scultorei altomedievali fissati alle pareti, unici superstiti della decorazione originale.
Pieve di Santa Maria a Micciano
Zona: Valtiberina Toscana
Comune: Anghiari (AR) – località Micciano
Tipo: chiesa romanica (XII° secolo)
Tel.: +39 0575 787013
Le origini sono antichissime come confermato dai reperti di epoca romana rinvenuti durante recenti scavi. Nel XII° secolo la chiesa fu ceduta all’Ordine Camaldolese e, attorno, si sviluppò un’intensa attività agricola. Dopo essere stata completamente distrutta da un incendio nel 1260 fu integralmente ricostruita nel corso del XVII° secolo.
Monumenti e luoghi da visitare ad Anghiari
Il borgo
Il nucleo storico della cittadina, tutto circondato dalle mura, è un affascinate insieme di vicoli, stradine strette, rampe e scalinate incuneate tra fortificazioni, edifici religiosi, palazzi, case in pietra, piccole piazze. Per una visita è opportuno iniziare da piazza Baldaccio, punto di raccordo tra il primo insediamento abitato e il borgo di epoca medievale. La gradinata di via Trieste conduce fino alla Chiesa di S. Maria delle Grazie.
Percorrendo via della Prepositura si giunge in piazza del Popolo dove spiccano due costruzioni principali. Il Palazzo Pretorio risale al XIV° secolo ma fu rimaneggiato cento anni più tardi. Sulla facciata sono appesi gli stemmi dei vicari e commissari che si succedettero al governo. Sul lato meridionale c’è la mole del Cassero, forse un adattamento dell’antico convento camaldolese. Percorrendo il vicolo della Piazzola si giunge a la Badia. Primo luogo di culto del borgo, fu fondata dall’Ordine Camaldolese all’inizio del XII° secolo e completamente ristrutturata nel XIV° e quindi ingrandita a metà del XV°. All’interno c’è un pregevole dossale in pietra scolpito probabilmente da Desiderio da Settignano e la statua lignea policroma Madonna attribuita a Tito di Camaino.
Al livello più in basso rispetto alla chiesa c’è il caratteristico Borghetto. Attraverso Porta S. Angelo si accede agli spalti delle mura, da dove si gode un’eccellente vista sulla vallata del Tevere e fino a Sansepolcro. Al centro del quartiere c’è piazza Mameli, tutta circondata da edifici del XV° secolo tra cui spiccano Palazzo Taglieschi, il composito Palazzo Testi e la chiesa di S. Agostino.
Da piazza Baldaccio si può accedere ad altri punti di interesse: quasi di fronte c’è la Galleria Magi che dà accesso a una piazza dove sono ubicati il Teatro dei Ricomposti e la Cappella di S. Tommaso, entrambi della fine XVII° secolo. La ripida salita di corso Matteotti termina di fronte alla Chiesa della Croce (XVI° secolo) costruita dove la tradizione vuole che San Francesco avesse infisso nel terreno un crocifisso. All’interno il dipinto Immacolata del Passignano.
Villa La Barbolana
Zona: Valtiberina Toscana
Comune: Anghiari (AR)
Tipo: villa fortificata (XVI° secolo)
Indirizzo: località Tavarnelle di Anghiari
Tel: +39 0575 723140
Orari: giovedì e venerdì 16.00-18.00
L’edificio fu costruito nel XI° secolo, inizialmente per compiti puramente difensivi. Nel 1556 fu oggetto di una radicale trasformazione e il fortilizio divenne una villa a pianta quadrata con bastioni angolari, aspetto insolito per un palazzo signorile. Gli ambienti interni furono arricchiti con portali rinascimentali in pietra e pavimentazione in cotto. La villa è collegata al vicino Convento dei Cappuccini da una strada diritta e affiancata da cipressi.
Riserve naturali nei dintorni di Anghiari
Monti Rognosi
Riserva Naturale Monti Rognosi
Zona: Valtiberina Toscana
Tipo: area protetta
Centro visite: Ponte alla Piera, 67 – località La Fabbrica
Tel. +039 0575 787023
Email: parchi@provincia.arezzo.it
Sito: www.parks.it
Servizi: bookshop, sala didattica, sala video, centro di educazione ambientale
Accessibilità disabili: sì
I Monti Rognosi, sono pieni di rari e suggestivi scenari naturali. La Riserva, che si estende per 171 ettari a circa 800 metri s.l.m., è caratterizzate da minerali dai colori verde scuro, denominati ofioliti (ovvero “pietre dei serpenti”) che cambiano aspetto a seconda che ci sia sole, pioggia o luce lunare. La vegetazione è costituita da alberi quali conifere, la roverella, l’ornello, il ginepro rosso e arbusti poco diffusi come la stipa tira e l’aliseo. La fauna è costituita da lupi, cervi e caprioli, istrici, tassi, volpi e rapaci come lo sparviero, la poiana, il biancone, il gheppio, l’aquila reale. Nel torrente Sovara sono comuni la salamandra con gli occhiali, la rana appenninica, il gambero d’acqua dolce.
Il sentiero C.A.I. 104 consente di visitare buona parte della Riserva. Inoltre ci sono due sentieri attrezzati, di facile percorribilità:
1 – Anello del Carmine
Lunghezza: km. 9
Tempo medio di percorrenza: 3 ore
Tracciato: con inizio dal Convento del Carmine attraversa gran parte della Riserva e intercetta il sentiero C.A.I. 104
2 – da Poggio Castiglione ai Monti Rognosi
A – Lunghezza: km. 5
Tempo medio di percorrenza: 1 ora 30′
B – Lunghezza: km. 7,5
Tempo medio di percorrenza: 2 ore 30′
Tracciato: sentiero circolare con due varianti che inizia da Poggio di Castiglione e gira intorno al punto più alto dei Monti Rognosi; incrocia cinque volte il sentiero C.A.I. 104
Area Naturale Protetta Golena del Tevere
Zona: Valtiberina Toscana
Comuni: Anghiari, Sansepolcro (AR)
L’area si estende lungo una porzione del fiume Tevere a valle della diga di Montedoglio. Lo scopo è stato quello di recuperare e valorizzare l’ambiente fluviale, alterato dalla costruzione della diga e dalla presenza di numerosi laghetti artificiali creati dall’attività estrattiva. L’area è caratterizzata da una vegetazione adattata a temporanee sommersioni, come salicacee, pioppo nero, piccole canne tife. Questo ambiente favorisce la presenza di diverse specie di uccelli come il tarabusino, il martin pescatore, la folaga e il germano reale. La fauna ittica è stata penalizzata dall’invaso ma all’interno sono rimaste specie come il cavedano, il vairone e il barbo tiberino. All’area si accede tramite il sentiero CAI n.14 che da Santa Fiora giunge fino ad Albiano.
ARTE E MUSEI
Musei di Anghiari
Interno del Palazzo Taglieschi
Museo Statale di Palazzo Taglieschi
Zona: Valtiberina Toscana
Tipo: museo d’arte ed etnografico
Indirizzo: piazza G. Mameli, 16
Tel: +39 0575 788001
Email: palazzotaglieschi@beniculturali.it
È ubicato all’interno del Palazzo Taglieschi, costruito nel XV° secolo incorporando alcune case-torri medievali. Le loro tracce sono riconoscibili nelle finestre a sesto acuto, nelle grandi mensole sporgenti, nell’ampio magazzino e nel pavimento in pietra. Il museo espone opere di notevole pregio: frammenti architettonici, affreschi provenienti da palazzi e chiese della cittadina, arredi sacri, strumenti e armi di fattura artigianale, un organo da tavolo della prima metà del XVI° secolo ancora funzionante; infine oggetti di uso quotidiano e della devozione popolare dell’alta Valle del Tevere. Tra le opere di maggior pregio una Madonna con Bambino (1420 circa), attribuita a Jacopo della Quercia, una Natività, terracotta invetriata della bottega di Andrea della Robbia, e la lunetta Samaritana al pozzo di Benedetto Buglioni.
Museo della Battaglia e di Anghiari
Zona: Valtiberina Toscana
Tipo: museo archeologico e storico
Indirizzo: Palazzo Marzocco – piazza G. Mameli, 1-2
Tel: +39 0575 787023
Email: battaglia@anghiari.it
Sito: www.battaglia.anghiari.it
Orari: aperto tutti i giorni 9.30-13.30 e 14.30-18.30 tranne il 25 dicembre
Servizi: bookshop, biblioteca, sala didattica, internet point, percorso tattile, visite guidate, corsi di formazione, giardino
Accessibilità disabili: parziale
È ubicato all’interno del Palazzo del Marzocco, costruito nel XVI° secolo tramite l’aggregazione e la ristrutturazione di due case-torri medievali. All’interno sono esposti reperti provenienti da tutta l’area circostante Anghiari, dalla preistoria fino al XVIII° secolo: manufatti di epoca romana, frammenti scultorei del Medioevo, manoscritti antichi, ceramiche invetriate e armi da fuoco prodotte dagli artigiani locali nel XVIII° secolo. Di particolare pregio la testa del dio Pan, scultura in cristallo di rocca databile attorno al II° secolo d.C. Un’ampia sezione è dedicata all’incruenta battaglia del 1440 e all’attività di Leonardo da Vinci, anche in relazione al “dipinto perduto”.
COSA FARE
Eventi ad Anghiari
Palio della Vittoria
Tipo: folclore sportivo
Periodo: 29 giugno
È ritenuto il più antico palio della Toscana perché si svolge dal 1441, l’anno successivo alla battaglia. Dopo l’annuncio della sfida, il corteo si dirige verso la Cappella della Vittoria dove, alle 20.15, un colpo di bombarda dà inizio alla competizione tra i fantini, ognuno in rappresentanza di un diverso comune della regione. La competizione si svolge su un tracciato tutto in salita, con arrivo in piazza Baldaccio.
Tovaglia a quadri
Tipo: enogastronomia e folcloristico
Periodo: settimana di Ferragosto
Indirizzo: piazzetta del Poggiolino
È uno spettacolo in forma di cena interpretato dagli abitanti. L’evento si rinnova ogni anno con una storia che attinge al ricco patrimonio della tradizione tipo la memoria di Anghiari o i racconti dei nonni. Il tutto accompagnato da stornelli toscani che risuonano dalla fisarmonica e dalle voci degli stessi attori in mezzo ai vicoli mentre, tra una scena e l’altra, il pubblico può approfittare della prelibatezza dei piatti e del vino rosso.
Festa di San Martino e dei bringoli
Tipo: celebrazione religiosa e gastronomica
Periodo: secondo fine settimana di novembre
I bringoli sono grossi spaghetti fatti a mano con farina e acqua, conditi con sugo di funghi porcini oppure con sugo di carne della razza bovina “chianina”.
Mostra-Mercato dell’Artigianato della Valtiberina Toscana
Tipo: artigianato
Periodo: tra la fine di aprile e gli inizi di maggio
La manifestazione tende, principalmente, a valorizzare il lavoro degli artigiani, dando grande risalto alle loro abilità. L’evento comprende tutti i settori dell’artigianato, dall’antiquariato alla lavorazione del ferro e della ceramica, dalla pietra scolpita ai metalli preziosi, dalle stoffe al cuoio, oggetti tutti anche in vendita nelle caratteristiche botteghe del centro storico.
ITINERARI
Percorsi nei dintorni di Anghiari
Parco Monti Rognosi
Valle di Sovara e Monti Rognosi
I percorsi possono essere effettuati assieme alle guide ambientali autorizzate. Sono possibili anche alcuni percorsi tematici in altre zone quali i luoghi francescani, la via dell’acqua e la Val Sovara.
Informazioni:
– G. Rossano tel. +39+339 2464939; email rghignoni@alice.it
– Lorini Enrico tel. +39+338 3429044; email enricolorini@libero.it
Sito: www.anghiari.it
Percorso 1
Alla scoperta dei colori del bosco – tra Toppole e Badia San Veriano
Percorso 2
Alla scoperta dei castelli – passeggiata nella Val Sovara
Percorso 3
Camminata tra il Castello di Galbino e i ruderi dei Castello di Pietramala
Percorso 4
Seguendo le orme di San Francesco – dall’Eremo di Monte Casale all’Eremo di Cerbaiolo
Percorso 5
Passeggiata nelle Golene nel Tevere
Percorso 6
All’assalto al castello – attraverso la Riserva Naturale dei Monti Rognosi fino al Castello di Montauto
Percorso 7
Storia e natura lungo la Via Ariminensis (porzione dell’antica strada romana che dalla località La Scheggia conduce fino a Ponte alla Piera)
Percorso 8
Lungo il crinale dell’Alpe di Catenaia – tra Valtiberina e il Casentino
Percorso 9
L’odore della pineta – percorso circolare a mezzacosta nei Monti Rognosi
Percorso 10
Dimore storiche – escursione guidata nei Monti Rognosi alla scoperta dell’antica contea dei Conti Barbolani
CULTURA
Storia
Dagli Etruschi alla "battaglia incruenta"
Gli Etruschi furono i primi frequentatori del territorio, attirati dalla presenza di ferro nel sottosuolo. Successivamente divenne un insediamento romano. Dopo la fine dell’Impero vi si stabilirono, per breve, tempo i Bizantini e, poco dopo, i Longobardi. Questi ultimi, presumibilmente nel VII° secolo d.C., costruirono un castello a pianta ellissoide. Il territorio iniziò a essere più popolato nel IX° secolo quando tutta la zona fu oggetto di incastellamenti nei punti più strategici della valle del Sovara, del Tevere e del Singerna. In particolare il Castello di Montauto, quello di Galbino e quello di Sorci sono gli esempi più significativi e meglio conservati dei primi fortilizi. Il nucleo originario di Anghiari, feudo dei signori di Galbino, era certamente già costituito a metà dell’XI° secolo. Un secolo più tardi i monaci camaldolesi contribuirono ad ampliare l’insediamento costruendo una Badia.
Nel 1175 le milizie di Arezzo attaccarono e distrussero il borgo, ma pochi anni dopo gli abitanti intrapresero la ricostruzione, ivi compresa una robusta cinta muraria. La decisa espansione avvenne nella prima metà del XIV° secolo, quando la famiglia Tarlati di Arezzo, impadronitasi del borgo, fece costruire la Loggia con le fonti, situata sotto l’attuale piazza Baldaccio, e il lungo stradone in direzione di Sansepolcro. Alla fine del secolo sulla cittadina si consolidò il predominio di Firenze che qui istituì anche un suo vicariato. Di questo periodo rimangono numerosi elementi architettonici rinascimentali. All’inizio del XVI° secolo ci furono alcuni episodi di resistenza al dominio di Firenze, ormai saldamente controllata dalla famiglia Medici, senza però che Anghiari riuscisse a recuperare la propria indipendenza. In compenso, all’epoca della costituzione formale del Granducato di Toscana, la cittadina allargò il proprio territorio oltre il corso del Tevere. Successivamente Anghiari seguì le vicende storiche di questo stato fino all’Unità d’Italia. Ad Anghiari ha sede la Libera Università dell’Autobiografia (www.lua.it).
Curiosità
La "battaglia incruenta" e l'affresco "mancante"
Nel 1440 le milizie del Ducato di Milano, guidate dal capitano di ventura Niccolò Piccinino, entrarono in Toscana e, nella notte del 28 giugno, raggiunsero le vicinanze di Sansepolcro. Confidando nell’elemento sorpresa e nell’abilità dei propri armati, il condottiero ordinò, per il giorno successivo, un attacco contro gli avversari (coalizione tra Firenze, Stato Pontificio e Venezia). Il polverone sollevato dalle milizie del Piccinino durante lo spostamento in direzione di Anghiari allertò i coalizzati e la reazione fu immediata. I cavalieri veneziani bloccarono subito l’unico ponte su un canale che separava i contendenti permettendo alla maggior parte degli altri due alleati di prepararsi. Poi dovettero retrocedere di fronte al grosso delle milizie avversarie che avanzarono ma il fianco destro fu presto ingaggiato dagli armati dello Stato Pontificio e costretto a retrocedere fin sul ponte. Intervennero anche balestrieri genovesi al servizio dei milanesi che però non riuscirono a ribaltare la situazione. Lo scontro proseguì per altre quattro ore, fino a quando una manovra ben studiata accerchiò un terzo delle milizie milanesi. I combattimenti continuarono finché il sopraggiungere della notte non vi pose termine.
Fu uno scontro accanito ma con una sola vittima e Nicolò Machiavelli così lo descrisse “ed in tanta rotta e in sì lunga zuffa che durò dalle venti alle ventiquattro ore, non vi morì che un uomo, il quale non di ferite ne d’altro virtuoso colpo, ma caduto da cavallo e calpesto spirò”. In pratica la coalizione riuscì a bloccare l’avanzata avversaria verso Firenze.
Nell’aprile 1503 Leonardo da Vinci ricevette dal gonfaloniere della Repubblica di Firenze Pier Soderini l’incarico di affrescare una grande parete all’interno di Palazzo Vecchio per ricordare la “vittoria”. Probabilmente Leonardo iniziò l’opera ma certamente interruppe il lavoro, forse insoddisfatto della resa cromatica dei colori utilizzati. La “battaglia incruenta” è però visibile nelle opere dei pittori Rubens e Biagio di Antonio.
Il fantasma di Baldaccio
Il castello di Sorci fu dimora di Baldaccio Bruni, descritto dallo scrittore Niccolò Machiavelli “uomo in guerra eccellentissimo, perché in quei tempi non era alcun in Italia che di virtù di corpo e d’animo lo superasse”. Fu ucciso a tradimento il 6 settembre 1441 dentro Palazzo Vecchio a Firenze; poi il corpo fu scaraventato nella piazza antistante e quindi decapitato. Da quell’orribile giorno, si è detto che, puntualmente nell’anniversario della morte, lo spirito di Baldaccio si aggiri nel castello forse per ricordare in eterno l’ingiustizia della sua morte. Il mistero su questa apparizione continua dal momento che, secondo la leggenda, lo spirito si manifesta addirittura senza la testa. Un altro mistero è legato al rumore di sonagli che spesso è udito all’interno del castello e di cui non si conosce l’origine. Nel castello c’è uno dei ristoranti più conosciuti d’Italia, meta di personaggi in vista che vi si recano anche sperando di vedere o udire qualcosa.
Antiche armi da fuoco
Tra il XVIII° ed il XIX° secolo, Anghiari fu uno dei più apprezzati centri di produzione di armi da fuoco: si distinguevano per la raffinatezza delle incisioni sulle parti meccaniche e l’incredibile ricchezza delle decorazioni. Spesso queste erano ottenute con l’agemina, un’antica tecnica che consentiva sgargianti effetti policromi attraverso l’incrostazione di metalli pregiati su quelli più umili, opportunamente cesellati. Oggetto di numerose mostre, le armi da fuoco di Anghiari sono considerate straordinarie opere d’arte per la maestria con cui furono realizzate.
Tintura di guado (indaco)
Prodotto un tempo estremamente apprezzato – e per questo esportato in altre regioni – il guado è un colorante estratto da una pianta coltivata in tutta la Valtiberina e che conferisce alle stoffe la tonalità indaco. La macinatura delle foglie avveniva nei frantoi e la pasta che se ne ricavava veniva lasciata riposare per qualche giorno per poi essere essiccata in pani. Al momento dell’utilizzo il guado era disciolto nell’acqua bollente come. Purtroppo l’avvento dei coloranti chimici ha fatto dimenticare a lungo questo tipo di lavorazione, anche se, recentemente, c’è stata una rinascita d’interesse per questo colorante naturale.
Vasellame
Molte famiglie conservano ancora pignatte, tegami e scaldini, frutto di un’altra tradizione artigianale. La tipicità di questa produzione era il caratteristico colore, ottenuto dalla macinatura di sassi neri utilizzati per ricavare smalti per le terrecotte. Si trattava di noduli di manganese, ricchi di metallo, abbondantemente presenti nel territorio. Alla cottura dell’argilla seguiva la fase di colorazione con vernici a base di acqua e manganese, la cui presenza conferiva una colorazione rossa o nera. La tradizione si è poi estinta a metà del XX° secolo, ma, da qualche anno, alcuni intraprendenti artigiani hanno di recuperato e rivalorizzato quella che fu una delle maggiori attività del territorio.
ARTIGIANATO ARTISTICO
Tessitura tradizionale
Teleria
Tra le tradizioni artigianali della cittadina c’è indubbiamente la teleria perché la produzione di stoffe e trine di lana o di canapa iniziò alla fine del XVIII° secolo. Questa tradizione tessile trovò il miglior interprete in Livio Busatti che, all’inizio del secolo scorso, affidò alle massaie delle campagne la produzione di tessuti. L’imprenditore impiantò un piccolo laboratorio e una prima rete commerciale che avrebbe portato, nello spazio di cento anni, il nome della famiglia in oltre cinquanta punti vendita di tutto il mondo. In tempi recenti è stato privilegiato il tessuto di qualità, realizzato esclusivamente con fibre naturali quali la canapa, il lino e il cotone, e arricchito da motivi e colori ripresi dalla tradizione.
Cesti di vimini
Una famiglia di artigiani ha mantenuto la secolare tradizione della lavorazione dei vimini raccolti lungo i corsi d’acqua, realizzando oggetti destinati a un mercato non solo locale. Data la consistente richiesta, il vimini viene anche coltivato in piantagioni. Quando gli steli sono secchi, partendo dai costelli intrecciati che imbastiscono la base, inizia il lavoro del cestaio per poi procedere con la tessitura fino alla bordatura finale, in modo da realizzare ceste, panieri, imbottiture di sedie.
SERVIZI TURISTICI
Dove dormire ad Anghiari
Alberghi
Hotel La Meridiana
Piazza IV Novembre, 8 – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 788102
www.hotellameridiana.it
info@hotellameridiana.it
servizi: wi-fi, bar, parcheggio, TV, ristorante
Hotel Oliver
Via della Battaglia, 16 – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 789933
info@oliverhotel.it
Agriturismi
Agriturismo Arcobaleno
Località Catagliano, 61 – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 70670
www.arcobaleno.sleepeat.it
arcobaleno@sleepeat.it
Agriturismo Centro Equestre
Ponte alla Piera – località Casale, 21/H – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 723281
www.montemercole.it
info@montemercole.it
sevizi: centro equestre, ristorante
Agriturismo La Scarpaia
Via Tavernelle, 95 – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 723258
info@lascarpaia.it
Agriturismo Ca’ del Viva
Località La Scheggia, 63 – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 749171
www.cadelviva.com
info@cadelviva.com
servizi: piscina, parco
Agriturismo Cafaggio
Località Toppole, 42 – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 749025
www.cafaggio.it
info@cafaggio.it
servizi: piscina, parco
Agriturismo Castello di Pianettole
Località Pianettole, 88 – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 749342
Agriturismo Il Sasso
Località S. Lorenzo, 38 – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 787078
www.agriturismoilsasso.it
info@agriturismoilsasso.it
servizi: piscina, terrazza solarium, ristorante
Agriturismo La Casaccia
Località San Lorenzo – Anghiari (AR)
Tel. +39 055 631463
lacasacci@libero.it
Agriturismo Podere il Cerro
Località Tortigliano – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 749045
www.borgodelsenatore.com
info@borgodelsenatore.it
servizi: piscina, parco
Agriturismo Podere Infranciani
Località San Lorenzo – Anghiari (AR)
Tel. +39 328 2870863
www.podereinfranciani.it
podereinfranciani@gmail.com
Agriturismo Val della Pieve
Via della Fossa, 8 – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 788593
www.agriturismovaldellapieve.it
info@agriturismovaldellapieve.it
servizi: piscina, parco
Agriturismo I Caprioli di Sigliano
Località Scheggia, 5 – Anghiari (AR)
Tel. +39 338 5813372
www.icapriolidisigliano.it
info@icapriolidisigliano.it
Case vacanze/residence
Casa vacanze I Bastioni
Via Castello Antico, 10 – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 789669
www.ibastioni.it
anghiari@ibastioni.it
Casa vacanze Fattoria La Scheggia
Località Scheggia, 92 – Anghiari (AR)
Tel. +39 338 6233558 (Sophie) / +39 347 7137491 (Ludovica)
www.natura-lascheggia.com
cbonetti@vitaly.it
servizi: piscina, calcetto, campo da calcio, campo da bocce, ping pong, noleggio mountain bikes
Casa vacanze La Scheggina
Fattoria La Scheggia, 92 – Anghiari (AR)
Tel. +39 335 810929
www.caselascheggia.it
info@caselascheggia.it
servizi: giardino, piscina, wi-fi, TV
Casa vacanze Locanda del Viandante
Cerreto, 11 – località Ponte alla Piera – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 723016
www.toscanadappennino.ithomeit
locandadelviandante@anghiari.it
Casa vacanze Piomboni Lucio
Località Scheggia, 43 – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 723000
www.anticopostodiristoro.it
anticopostodiristoro@anghiari.it
Casa vacanze Relais La Commenda
Commenda, 6 – località Tavernelle – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 723356
www.relaislacommenda.com
info@relaislacommenda.com
Casa vacanze Il Pozzeto
Casale, 16 – località Preconne – Anghiari (AR)
Tel. +39 0575 723248
www.ilpozzeto.it
carine_wilkin@hotmail.com
servizi: piscina, parco, barbecue
Dove mangiare ad Anghiari
Ristoranti e Pizzerie
Ristorante La Nena
Corso G. Matteotti, 1014 – 52031 Anghiari (AR)
Tel: +39 0575 789491
Sito: www.ristorantenena.it
Email: nena@anghiari.it
Servizi: cucina tradizionale toscana, specialità piatti a base di funghi e tartufi, ampia scelta di vini
La Tagliatella
Località San Lorenzo, 21 – Castello di Sorci – 52031 Anghiari (AR)
Tel: +39 0575 789066 / +39 335 6086706
Sito: www.castellodisorci.it
Email: info@castellodisorci.it
Servizi: cucina tradizionale toscana, piatti realizzati con prodotti freschi, pasta fatta a mano, menu fisso a €25,00 e menu vegetariano – aperto da mercoledì a domenica
Fast Food di qualità
Piadineria artigianale AL 59
Corso Matteotti, 59 – 52031 Anghiari
Tel: +39 366 1445183
Email: jako-piccio@hotmail.it
Sito: www.piadineriaartigianaleal59.com
Orari: Tutti i giorni 12-15 e 17 in poi – chiuso Marted’
Servizi e piatti: piedine preparate a mano, hamburger di carne chianina, hot.dog, insalate, piattini fritti a base di carne