Cosa vedere e fare a Castel Focognano
Pievi antiche piene di storia e gustosa gastronomia locale
Il territorio di Castel Focognano si estende tutto sul versante orientale del Monte Pratomagno e il nome ricorda quello del nucleo abitato più antico. Alla fine del XIX° secolo Rassina, attuale sede amministrativa del comune, aveva già assunto la fisionomia di piccolo ma attivo centro industriale e artigianale che conserva ancora oggi. Negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale l’economia ha ricevuto impulso dall’estrazione e lavorazione del minerale calcareo per la produzione di cemento. Tradizione di tutto il territorio sono gustosi prodotti gastronomici quali pane rustico, vari tipi di salumi, formaggi e farina di castagne.
[table colwidth=”20|100|50″ colalign=”left|left”]
ZONA; Casentino
TIPO; villaggio rurale
COORDINATE; 43°39′14″N 11°50′14″E
ALTITUDINE; 310 metri s.l.m.
PRODOTTI; salumi, formaggi, farina per polenta, pane, castagne
SPORT; trekking escursionistico, equitazione, ciclismo
CONFINI; Bibbiena, Capolona, Chiusi della Verna, Loro Ciuffenna, Ortignano Raggiolo, Poppi, Subbiano, Talla (AR)
[/table]
Informazioni turistiche
Comune di Castel Focognano
piazza G. Mazzini, 3 – Rassina (AR)
tel. +39 0575 5154307 / 5154316
culturacf@casentino.toscana.it
www.comune.castel-focognano.ar.it
COSA VEDERE
Chiese
Pieve a Socana (Pieve di Sant'Antonino) e area archeologica
Zona: Casentino
Comune: Castel Focognano (AR)
Tipo: chiesa romanica (X° secolo) con reperti etrusco-romani
Indirizzo: località Socana
Luogo di culto da oltre 2.600 anni, è ritenuta la chiesa più ricca di tutto il Casentino. È situata esattamente dove sorgeva un tempio etrusco, dedicato a Tinia, poi riconsacrato a Minerva in epoca romana. Una prima chiesa fu costruita nel V° secolo d.C. Su questa, duecento anni dopo, ne fu sovrapposta una seconda e poi nel X°, un’altra ancora. Le tracce dei primi due edifici sono ancora ben visibili.
Scavi eseguiti sul retro della chiesa hanno permesso di riportare alla luce significative tracce degli edifici di epoca pagana. Innanzi tutto l’ara sacrificale e la scalinata del tempio etrusco, risalente al V° secolo a.C. L’ara, ben conservatasi, è a pianta rettangolare. Sono state recuperate anche venti antefisse, alcune con bella policromia, risalenti al V°-IV° secolo a.C. Di epoca romana sono invece alcuni ruderi di costruzioni, la porzione inferiore del campanile (in origine una torre cilindrica di segnalazione risalente al I° secolo a.C.) e una testa della dea Minerva, del II° secolo a.C.
Località nei dintorni
Boghi storici
Salutio
La località è ricordata fin dall’inizio del XII° secolo per la presenza di un castello, in posizione dominante, che nella seconda metà del XIV° Firenze smobilitò. Successivamente il fortilizio fu trasformato sempre più in palazzo signorile contornato da altre abitazioni. Notevole è la pieve, risalente al 1027, che si suppone sia di origini ancora più antiche (paleocristiane o, almeno, longobarde). Nel XIII° secolo, fu oggetto di una ricostruzione pressoché integrale fino alle dimensioni attuali.
L’interno è un’unica aula rettangolare semplice ed essenziale, con una particolarità architettonica: la mancanza totale di un’abside. Pregevoli le opere d’arte contenute, tra cui spicca l’affresco del XV° secolo Annunciazione attribuito al pittore valdarnese Mariotto di Cristofano (XV° secolo). Le altre opere sono dipinti su tela della prima metà del XVII° secolo: Madonna del Rosario e Trinità del pittore montevarchino Michelangelo Vestrucci, Presentazione di Gesù al Tempio di Tommaso Gorini, Annunciazione attribuita al pittore fiorentino Simone Pignoni. Di pregevolissima fattura è un crocifisso ligneo databile a fine XVII° secolo.
Dal villaggio iniziano numerosi sentieri per escursioni e trekking verso la cima del Monte Pratomagno.
Carda
È un piccolo villaggio collocato nella zona più elevata del territorio comunale. Sembra sia di origine longobarda, ipotesi supportata dal ritrovamento di un frammento di ciborio su cui sono scolpiti, in stile certamente longobardo, due pavoni che si abbeverano sotto una croce. Nel XIII° secolo il borgo fu possedimento di una chiesa di Arezzo e poi di una famiglia nobiliare della stessa città prima di entrare a far parte della porzione di Casentino controllata da Firenze.
In posizione che domina l’abitato c’è la piccola chiesa dedicata alle martiri Flora e Lucilla, risalente almeno al IX° secolo, la cui insolita architettura è dovuta a rifacimenti e ampliamenti. All’interno due opere d’arte di notevole valore: il polittico su fondo oro Pietà con Santi di Mariotto di Cristofano (databile 1425/26) e il tondo in terracotta invetriata Madonna con Bambino attribuito a Santi Buglioni (1520 circa).
Dal villaggio iniziano percorsi trekking che giungono fin sul crinale del Monte Pratomagno.
ARTE E MUSEI
Musei di Castel Focognano
Centro di Documentazione della Cultura Rurale del Casentino
Zona: Casentino
Comune: Castel Focognano
Tipo: museo etnologico
Indirizzo: Torre di Ronda
Tel: +39 0575 51541
Orari: luglio e agosto nei giorni di sabato, domenica e festivi 16.00-20.00; negli altri mesi previa prenotazione tel. +39 0575 592152
Ha sede in uno dei pochi elementi del castello sopravvissuti alla distruzione. Scopo del centro è la raccolta di oggetti legati alla vita e alle condizioni socio-economiche delle popolazioni del Casentino. Inoltre la documentazione delle tradizioni, delle credenze, degli usi, dei costumi e dei ritmi del quotidiano, delle modifiche all’ambiente provocate dall’uomo nel corso del tempo. Scopo ultimo è permettere un corretto e complessivo recupero del patrimonio culturale nonché una lettura critica della cultura rurale del territorio. Le sale espositive, dotate di moderne attrezzature video e corredi fotografici, illustrano gli aspetti peculiari della cultura agro-silvo-pastorale tipica del Casentino: il lavoro nel bosco e della terra, la pastorizia, il ciclo della lana, ecc.
ITINERARI
Percorsi
Verso il Pratomagno (Sentiero C.A.I. 31)
Lunghezza: km. 17
Tempo medio di percorrenza: 5 ore 40’
Dislivello: m. 1.600
Difficoltà: impegnativo
Da Rassina bisogna dirigersi verso Castel Focognano e, da qui, verso Fagiani, Pretella, Casalte e poi seguire il crinale fino al Poggio della Madonna; proseguire sul crinale fino a Pozza Nera dove ci si raccorda con il sentiero CAI 00 e da dove è già visibile la Croce del Pratomagno.
Per maggiori informazioni consultare il sito: www.crocedelpratomagno.it
CULTURA
Storia
Dal castello medievale alla moderna Rassina
Il territorio fu abitato dagli Etruschi, come confermato dai ritrovamenti accanto alla Pieve di Socana. Probabilmente, in quell’epoca, l’area era all’incrocio di importanti vie di comunicazione tra il Casentino e il Valdarno Superiore. Durante il V° e VI° secolo d.C. si svilupparono numerosi borghi, tutti arroccati sulle pendici orientali del Pratomagno, zone più facilmente difendibili. La prima menzione di Castel Focognano risale al 1028: era un castello, circondato da una doppia cinta muraria. La famiglia Giannellini ne mantenne il possesso fino al 1322 quando, dopo sei mesi di assedio, fu conquistato dalle milizie di Arezzo, città guidata all’epoca dal vescovo Guido Tarlati.
Nel 1404 il territorio entrò a far parte dei possedimenti di Firenze, che vi istituì una podesteria. Nei secoli successivi Castel Focognano perse progressivamente importanza e, nel 1778, il granduca di Toscana Pietro Leopoldo I° ordinò il trasferimento della sede amministrativa a Rassina. Negli anni successivi questo villaggio divenne infatti uno dei più importanti del basso Casentino, sede di attività manifatturiere, quali la fabbricazione di panni di lana, la tessitura del lino e della canapa e la lavorazione della seta.
GASTRONOMIA
Piatti tipici
Tortelli alla lastra
Sono tortelli di maggiori dimensioni rispetto quelli classici. Durante la cottura, sopra una lastra di pietra scaldata sul fuoco, assumono all’esterno un colore tendente al marrone chiaro e consistenza croccante, mentre all’interno sono morbidi e ricchi di stuzzicanti profumi. L’ingrediente principale del ripieno è la patata che, dopo essere stata lessata e schiacciata, è amalgamata con un condimento a base di cipolla, sedano, carota, salvia, aglio, pomodoro, olio e sale. Il ripieno è completato con l’aggiunta di formaggio pecorino e/o parmigiano grattugiato, uova, burro e noce moscata.
Mugliaccio
Il sangue del maiale, raccolto subito dopo l’uccisione dell’animale, viene impastato con uovo, formaggio grattugiato ed, eventualmente, pane grattato e/o farina; l’impasto è quindi condito con sale e semi di finocchio selvatico e infine cotto nel lardo dell’animale stesso.
Renosa
È un dolce secco di forma circolare. Si prepara con uova, farina, zucchero, burro, strutto, mandorle sbucciate e finemente tritate, rum o un liquore dolce, un’arancia, buccia di limone e una bustina di lievito. L’impasto è steso su una teglia e, con la rotella, sulla parte superiore si tracciano righe incrociate fino a formare una griglia.
Ricciolina
È un dolce secco di forma circolare, ricoperto sulla parte superiore di piccoli pezzi di mandorle e canditi.
Frigoli di Moggiona
Sono piccoli dolci preparati durante il periodo della Quaresima. Gli ingredienti di base sono: mele affettate, uova, farina, vin santo, zucchero, lievito, burro e latte.
Baldino o Castagnaccio
È un dolce preparato con farina di castagne, acqua, olio di oliva e aromatizzato con rosmarino. È di colore marrone, di basso spessore, compatto e morbido. Tradizionalmente era arricchito con gherigli di noce triturati. Altri ingredienti possono essere pinoli, uvetta, ecc. Questo dolce è tradizionalmente accompagnato da vino novello rosso.
Prodotti tipici
Salumi
Finocchiona
Tipico salume toscano di consistenza più o meno morbida, colore rosa, aroma e sapore intensi. Durante la preparazione la carne è triturata finemente e impastata con sale, pepe macinato e in grani, aglio, semi di finocchio selvatico.
Gota
Si tratta di un salume rustico che utilizza la guancia del maiale. Dopo la rifilatura, le guance vengono cosparse con un impasto composto da sale, aglio, pepe ed, eventualmente, aromi e peperoncino. È ottima come antipasto accompagnato da pane toscano.
Rigatino, pancetta o ventresca
Salume dalla tipica forma rettangolare ricavato dall’addome del maiale. Le parti non protette dalla cotenna sono ricoperte con pepe.
Sambudello
È una salsiccia di consistenza abbastanza morbida, di colore rosso scuro, molto saporita e con profumo intenso, caratterizzato soprattutto dal finocchio selvatico e dall’aglio. È prodotta con le parti più rosse e sanguinolente del maiale: cuore, diaframma, parte della spalla e del capocollo, milza, eventualmente lo stomaco bollito.
Formaggi
Caprino
È un formaggio a pasta acida, prodotto con il latte crudo e lavorato a freddo. La pasta è bianca, cremosa e morbida nel tipo commercializzato fresco, con sapore delicato e leggermente acidulo. Può essere anche aromatizzato con erbe.
Pecorino
È un formaggio prodotto con latte intero di pecora, crudo o pastorizzato. Il sapore è intenso, più o meno piccante a seconda del grado di stagionatura, talvolta influenzato dal particolare tipo di foraggio consumato dagli animali.
Raviggiolo
È un formaggio bianco, molto tenero e delicato, con tipico odore di latte e sapore leggermente acidulo. Il gusto è determinato dal tipo di foraggio consumato dagli animali. La forma del raviggiolo varia a seconda del contenitore usato per la confezione: tipica è quella troncoconica schiacciata, dovuta all’utilizzo di scodelle o delle tradizionali “fuscelle” di giunco.
Farina di mais rustico
È ancora diffusa la tradizione di tostare leggermente le cariossidi di mais prima della macinatura, al fine di rendere la farina più gustosa, oltreché facilitare la stessa molitura di un prodotto meno umido. Il risultato finale è una farina a grana fine, tipica del Casentino.
Castagne
Per molte comunità di montagna la castagna ha rappresentato fin dal Medioevo una risorsa essenziale, conosciuta anche come “pan di bosco”. Le varietà più diffuse nel territorio sono: Marrone casentinese, Pistolese, Raggiolana e Tigolese. In prevalenza le castagne sono macinate per produrre farina; quelle destinate a essere consumate – arrostite o lessate – sono lasciate dentro l’acqua per una notte intera.
Cotognata
È una sorta di confettura che si ottiene dalle mele cotogne, la cui polpa è molto gelatinizzante. Gli ingredienti di base per la preparazione sono: mele cotogne, zucchero, succo e scorza di limone e mezzo bicchiere di acqua.
SERVIZI TURISTICI
Dove dormire a Castel Focognano
Agriturismi
Agriturismo La Montanina
Via Zenna Montanina, 43 – Castel Focognano (AR)
Tel. +39 335 5851956
montanina@gmail.com
Case vacanze/residence
Casa vacanze Podere Sant’ Egidio
Località La Zenna, 19 – Castel Focognano (AR)
Tel. +39 0575 591720
www.poderesantegidio.it
info@poderesantegidio.it
servizi: piscina, TV, wi-fi, giardino, barbecue, biciclette
Casa vacanze Villa Carda
Località Farneto, 41 – Castel Focognano (AR)
Tel. +39 349 3929393
www.mytuscanyaccommodation.com
info@villacarda.it