Montemignaio cosa vedere e fare
Il bosco come sostentamento e il passo tra Valdarno e Casentino
Il territorio comunale si estende tutto sulle pendici orientali del Monte Pratomagno, una zona ricca di boschi compresa tra il Monte Secchieta e il valico della Consuma. L’ambiente naturale, quasi interamente composto da boschi di faggi e castagni, consente piacevoli escursioni al Monte Secchieta, da dove si gode un eccellente panorama di tutto il Valdarno Superiore, dell’abbazia di Vallombrosa o, in direzione opposta, della cima del Pratomagno.
Il castello e la Pieve di Santa Maria Assunta costituiscono le testimonianze del passato medievale. La raccolta dei prodotti del sottobosco (in particolare funghi porcini) e la produzione del prosciutto tipico “casentinese” costituiscono due componenti importanti dell’economia locale. In tempi recenti sono state avviati due diversi tipi di culture agricole: frutticoltura di montagna (varietà di mele pregiate) e specie arboree ornamentali.
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ZONA; Casentino
TIPO; villaggio di montagna
COORDINATE; 43°44′27″N 11°37′11″E
ALTITUDINE; 739 metri s.l.m.
PRODOTTI; olio d’oliva, miele
SPORT; trekking escursionistico, equitazione, ciclismo, motociclismo
CONFINI; Castel San Niccolò (AR), Pelago (FI), Pratovecchio Stia (AR), Reggello (FI), Rufina (FI)
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Informazioni Turistiche
Comune di Montemignaio
via Pieve, 45 – 52010 Montemignaio (AR)
Tel. +39 0575 542013
www.comune.montemignaio.ar.it
COSA VEDERE
Fortificazioni
Castello di Montemignaio
Zona: Casentino
Tipo: castello (XII° secolo)
La fortificazione risale al XII° secolo e fu donata in feudo ai Conti Guidi dall’imperatore Federico I° di Svevia (il “Barbarossa”). Conosciuto anche come Castel Leone, rimase proprietà dei feudatari fino al 1440, quando fu inglobato nei territori controllati da Firenze e aggregato alla Podesteria della Montagna Fiorentina. Il complesso si è conservato in ottime condizioni. A destra della porta principale c’è ancora il poderoso torrione che fungeva anche da campanile mentre, a sinistra, una seconda torre, probabilmente in origine gemella dell’altra, è stata notevolmente ridotta in altezza.
Le due torri sono unite da un possente muraglione e nella prima c’è ancora una campana fusa nel 1332. Il nucleo centrale del castello è costituito dai resti del palazzo, prima residenza dei Guidi, poi del Podestà, dal cassero di forma quadrata, e dalla piccola chiesa dedicata a Sant’Agata (Santa Maria della Neve). Quest’ultima fu costruita nel XIV° secolo e di particolare pregio è il portale gotico in pietra.
Chiese
Pieve di Santa Maria Assunta
Zona: Casentino
Tipo: chiesa romanica (XII° secolo)
La chiesa, in stile romanico, è impostata su tre navate e abside semicircolare. Sulle colonne e i pilastri che sostengono la costruzione rimangono tracce dell’intonaco e di affreschi, uso tipico della fine XIV° secolo. Di questi dipinti quello meglio conservato è un’immagine della Vergine. All’interno, l’opera di spicco è la tempera su tavola Madonna con Bambino, attribuita a Rossello di Iacopo Franchi. Sull’altare della navata destra c’è la pregevole policromia di scuola robbiana Madonna con Bambino, forse opera di benedetto Buglioni. Il campanile è l’adattamento di una precedente torre di guardia.
Oratorio della Madonna delle Calle
Zona: Casentino
Tipo: oratorio
Indirizzo: Strada Provinciale 70 – località Le Calle
Fu eretto su un tabernacolo mariano oggetto di devozione perché ritenuto miracoloso. A metà del XVII° secolo fu trasformato in romitorio, preceduto da un ampio loggiato con tre arcate e caratterizzato da finestre e inginocchiatoi esterni. Per meglio proteggerla l’immagine su tavola della Madonna è stata collocata all’interno della Pieve di S. Maria Assunta.
Luoghi da visitare a Montemignaio
Passo della Consuma
Zona: Casentino
Tipo: zona panoramica
È un valico situato a 1.050 metri s.l.m. lungo la Strada Provinciale 70 (anche conosciuta come “del Passo della Consuma”), che collega il Valdarno con il Casentino. Dalla sommità, dove c’è un punto di ristoro, si gode un eccellente panorama della parte superiore del Casentino.
Parco eolico
Zona: Casentino
Tipo: parco eolico
È situato sul crinale del Monte Secchieta, più esattamente nei pressi di Poggio della Risala, a un’altitudine compresa tra 1.400 e 1.500 metri. L’impianto eolico è costituito da tre grandi generatori, con eliche di ampie dimensioni, che sfruttano i venti, abbastanza costanti in tutta la zona. Nei pressi c’è un piccolo nucleo abitato e un rifugio, unico superstite di una piccola area sciistica dismessa.
Riserve naturali
Pratomagno
Zona: Casentino
Tipo: area naturale protetta
Il Pratomagno, la massiccia montagna che separa le vallate del Casentino, del Mugello e del Valdarno Superiore è caratterizzata da ampi prati nella porzione superiore. I forti venti che spirano per gran parte dell’anno hanno limitato la diffusione degli alberi e gran parte della vegetazione è di tipo cespuglioso. La facilità di accesso alla montagna, la natura amena dei pendii e i torrenti ricchi di trote, hanno da tempo costituito un forte richiamo per gli escursionisti, soprattutto durante il periodo estivo.
COSA FARE
Eventi
Festa al Castello
Tipo: folclore storico ed enogastronomia
Periodo: agosto
Informazioni: Polisportiva Montemignaio tel. +39+334+7706857
Nella piazza e all’interno di Castel Leone c’è il “risveglio di un borgo medievale”. Corteo storico accompagnato dalle acrobazie degli sbandieratori. La cena itinerante lungo i vicoli del castello presso stand gastronomici; acqua e vino a volontà.
Sport
Trekking
All’interno degli impianti sportivi in località Santo è ubicato il nuovo posto tappa di trekking escursionistico.
Gruppo Namaste – Bar Rosario
Indirizzo: Via Molino, 15
Informazioni: +39 0575 542018; +39 338 9135904
CULTURA
Storia
Tanti boschi da sfruttare
Il territorio comunale si estende su una zona boscosa, compresa tra il Monte Secchieta e il valico della Consuma, sulle pendici del Pratomagno. Documenti antichi fanno riferimento al comune già nel 1102, menzionando l’importanza della Pieve di Santa Maria. I feudatari di quel periodo erano i conti Guidi di Modigliana.
Nel 1359 Montemignaio entrò a far parte dei possedimenti di Firenze. Nel XVIII° secolo, sotto il granducato di Pietro Leopoldo, gli fu concessa l’autonomia amministrativa. La presenza di boschi in tutto il territorio ha favorito attività lavorative collegate, quali la produzione di legna da ardere e da costruzione, e lo sfruttamento dei castagneti.
Curiosità
La Castagna
A Montemignaio si tramanda una tradizione, denominata “Castagne per le anime del Purgatorio”. Ogni proprietario donava al parroco una parte del raccolto, in proporzione all’estensione dei castagneti di sua proprietà. Quindi veniva bandita un’asta, alla quale partecipavano vari commercianti del Casentino. Il denaro ricavato veniva impiegato per la celebrazione di funzioni religiose in suffragio delle anime del Purgatorio. Nella zona si tramandano ancora due proverbi legati al principale frutto dei boschi: “Quando piove di giugno si seccano le castagne senza fumo” e “Nel tempo delle castagne il porco ride e la pecora piange”.
Il Carbonaio
Tra i tanti mestieri in estinzione o già scomparsi che gli uomini di Montemignaio hanno esercitato fino a qualche decennio fa, quello del carbonaio era certamente il più diffuso. I carbonai lavoravano nei boschi, “macchie” in gergo, per guadagnare quel tanto che permetteva un’esistenza “decente” alla famiglia che rimaneva a casa. La permanenza nei boschi durava oltre otto mesi all’anno, durante i quali i carbonai abitavano in una capanna, da loro stessi costruita con legna e terra.
Il Vetturino
Con il termine “vetturino” si indica chi conduce cavalli o muli per trasportare merci o persone. Tale attività non si limita alla guida degli animali, ma comprende anche il carico e lo scarico delle “some” e tante altre cose. I carichi più comuni erano il carbone o legno, da trasportare dai boschi fino alle cosiddette “piazze” (dove c’erano le carbonaie) o ai vari punti di raccolta ai margini dei boschi stessi. Di norma, il “vetturino” abitava in case nelle vicinanze dei boschi, con tanto di stalla per gli animali. Questa figura, quasi scomparsa, rivive quasi esclusivamente per il trasporto di materiale legnoso dai rari boschi non raggiungibili con mezzi meccanici.
Il “meo”
Il reclutamento del “meo”, una sorta di garzone tuttofare, avveniva in novembre o dicembre, poco tempo prima del rientro dei carbonai alle rispettive case. Il capo dei carbonai trattava con i genitori per stabilire il compenso. Le ragioni della “cessione temporanea” di un figlio erano principalmente due: la prima era quella di togliere da casa una bocca da sfamare, con il vantaggio di ricavare un po’ di denaro, e la seconda riguardava l’apprendimento di un duro lavoro senza l’ostacolo dei legami affettivi. Il “meo” aiutava i carbonai a costruire la capanna, cucinava, approvvigionava l’acqua e si occupava di altri lavori leggeri. Nel frattempo si impratichiva delle tecniche che, eventualmente, gli avrebbero permesso di diventare lui stesso carbonaio in età più adulta.
GASTRONOMIA
Prodotti tipici
Castagne
È certamente il prodotto tipico più importante del territorio. Fino a tutta la prima metà del secolo scorso è stato sicuramente la principale fonte di sussistenza per gli abitanti delle pendici del Pratomagno, data la presenza di ampi castagneti e la molteplicità di utilizzo del gustoso frutto.
SERVIZI TURISTICI
Dove dormire a Montemignaio
Alberghi
Hotel Il Castello
Via Roma, 2 – località Castello – Montemignaio (AR)
Tel. +39 0575 542510
Hotel Miramonti
Località Consuma – via Casentinese, 61 – Montemignaio (AR)
Tel. +39 055 8306566
www.hotelmiramonti-ar.it
info@hotelmiramonti-ar.it
Agriturismi
Agriturismo Poggio Acuto
Località Poggio Acuto – Montemignaio (AR)
Tel. +39 0575 542318
www.agriturismopoggiacuto.it
info@agriturismopoggioacuto.it
servizi: piscina, giardino
Case vacanze/residence
Residence Sbaragli
Località Consuma, 1/3 – Montemignaio (AR)
Tel. +39 055 8306651