Cosa vedere e fare a Castel del Piano
Cittadina del vino, dell’olio e della castagna
Il territorio di Castel del Piano è situato in un’eccellente posizione naturale, ai limiti di un pianoro da cui ha preso il nome (originariamente Castrum Plani). Il territorio comunale si estende tra l’area pianeggiante della Val d’Orcia grossetana e parte del Monte Amiata. I vigneti e gli oliveti danno un eccellente prodotto. I castagneti della zona montana producono diverse varietà di castagne, tutte protette dall’IGP. Tra le attrazioni ci sono il Museo della Vite e del Vino di Montenero d’Orcia e il Comprensorio Sciistico del Monte Amiata.
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ZONA; Amiata
TIPO; villaggio di montagna
COORDINATE; 42°53′27″N 11°32′22″E
ALTITUDINE; 637 m s.l.m.
PRODOTTI; olio d’oliva, vino, castagne
SPORT; trekking escursionistico, mountain bike, sci
CONFINI; Arcidosso (GR), Castiglione d’Orcia (SI), Cinigiano (GR), Montalcino (SI), Santa Fiora (GR), Seggiano (GR)
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Informazioni turistiche
Comune di Castel di Piano
via G. Marconi, 9 – Castel di Piano (GR)
tel. +39 0564 973511 / +39 0564 973534
uficioturisticopiano@amiata.net
www.comune.casteldipiano.gr.it
COSA VEDERE
Chiese
Chiesa della Natività di Maria
Zona: Amiata
Tipo: chiesa (XVII°-XIX° secolo)
Conosciuta anche come chiesa della Propositura o dell’Opera, fu costruita tra il XVII° e il XIX° secolo. All’interno ci sono pregevoli opere artistiche: la Madonna con il Bambino con Santa Caterina d’ Alessandria e altri Santi, Natività di Maria e Pietà o Compianto su Cristo Morto (entrambe risalgono al secolo XVII°) di Giuseppe Nicola Nasini e San Cerbone, la Vergine ed il Bambino (secolo XVII°) attribuita alla bottega di Rutilio Manetti.
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Zona: Amiata
Tipo: chiesa (XVI°-XVIII° secolo)
Fu costruita agli inizi del XVI° secolo, ma ulteriormente ingrandita e ristrutturata fino alla metà del XVIII°. L’interno è in stile barocco con volte a vela, pilastri e colonne. Tra le opere contenute, insieme alla venerata immagine Madonna col Bambino ispirata alle devote realizzazioni di Sano di Pietro, spiccano la Madonna del Carmine di Francesco Nasini (1652) e le due tele del XVIII° secolo raffiguranti l’Annunciazione.
Riserve naturali
Località nei dintorni
Montegiovi
Montenero d'Orcia
Zona: Amiata
Comune: Castel di Piano (GR)
Tipo: borgo collinare
L’area di Montenero d’Orcia apparteneva fin dal X° secolo all’Abbazia di San Salvatore al Monte Amiata. Con il successivo sviluppo, la località divenne inizialmente un possedimento della famiglia Aldobrandeschi, poi fu sottomesso da Siena e tale rimase fino alla metà del XVI° secolo, quando entrò a far parte del Granducato di Toscana. Il piccolo borgo è caratterizzato da costruzioni in pietra. Ha conservato, all’interno, alcuni tratti delle antiche mura e le due porte d’accesso ad arco, la torre del cassero e la pieve di Santa Lucia, che contiene un crocifisso frammentario realizzato nel XIV° secolo da Ambrogio Lorenzetti. Nell’abitato c’è anche il Museo della Vite e del Vino.
Montegiovi
Zona: Amiata
Comune: Castel di Piano (GR)
Tipo: borgo collinare
Il borgo si sviluppò tra l’XI° ed il XII° secolo come possedimento dei vescovi di Chiusi. A partire dal XIII° secolo passò sotto il controllo di Siena ma nel 1555 fu annesso al Granducato di Toscana. Il borgo è racchiuso da alcuni tratti delle originarie mura dell’antico castello ivi compresa una porta ad arco. Nell’abitato c’è la cappella gentilizia dedicata a Sant’Elena. All’ingresso del villaggio è ubicato l’Oratorio della Madonna degli Schiavi, costruito in epoca rinascimentale come cappella rurale.
ARTE E MUSEI
Musei
Museo Civico del Palazzo Nerucci
Zona: Amiata
Tipo: edificio storico (XVI° secolo) e museo d’arte
Indirizzo: piazza Colonna, 1
Tel.: +39 0564 965268
Email: sistemamusealeamiata@uc-amiata.gr.it
Sito: www.sistemamusealeamiata.it
Il museo è all’interno di un edificio rinascimentale costruito nella seconda metà del XVI° secolo per iniziativa del cittadino Domenico Nerucci, già collaboratore di papa Sisto V°. Si erge sul tracciato delle mura medioevali e si affianca alla Torre dell’Orologio e a Porta Pianese. Nella loggia, all’entrata, ci sono gli stemmi dei Capitani di Giustizia che vi risiedettero. Inoltre, all’interno, la Cappella della Santissima Concezione, i cui affreschi sono attribuiti a Giuseppe Nicola Nasini.
Al piano nobile del palazzo è ubicato il Museo Civico, che espone reperti archeologici e opere di pittura e scultura comprese tra il XVII° ed il XIX° secolo, ivi compresi manifesti e dipinti giovanili dell’artista Edo Cei. Particolarmente ben documentata l’opera dei pittori Nasini. Di pregio anche l’autoritratto di Rosalba Carriera, artista veneziana del XVIII° secolo.
Museo della Vite e del Vino
Zona: Amiata
Comune: Castel di Piano (GR)
Tipo: museo di enogastronomia
Indirizzo: piazza Centrale, 2 – località Montenero d’Orcia
Tel: +39 0564 954308
Sito: www.sistemamusealeamiata.it
Il museo documenta le produzioni tipiche del territorio, con particolare riferimento al vino, all’olio e alla castagna. Tra gli oggetti di maggior valore un torchio in quercia del XVIII° secolo, rimasto in uso fino agli inizi del XX°. Aggregato al museo c’è il Vigneto Museo, un’area visitabile di 4.000 metri quadrati dove sono coltivati vitigni autoctoni.
Giardino "Arte a Parte"
Zona: Amiata
Comune: Castel di Piano (GR) – località Montegiovi
Tipo: parco-museo di arte contemporanea
Sito: www.sistemamusealeamiata.it
È un insieme di sculture immerse nel verde, parte delle quali rivolte verso l’alto come totem propiziatori. Le sculture sono di metallo, cemento e pietra. Nelle immediate vicinanze l’atelier dello scultore Piero Bonacina, autore delle opere.
COSA FARE
Eventi
Palio di SS. Maria delle Grazie
Tipo: folclore sportivo
Periodo: 8 agosto
È tra i primi cinque pali più importanti d’Italia e le origini si perdono nella leggenda. La prima competizione risale al 1402, quando Castel del Piano era controllato da Siena. Le Corse, dette anche Carriere, continuarono nei secoli successivi fino al 1968, quando l’amministrazione comunale istituì le contrade, rifacendosi alle antiche compagnie laicali, che rappresentavano tutta la popolazione.
L’evento inizia con la presentazione del “cencio”, dipinto da noti artisti, che viene poi collocato all’interno della chiesa della Madonna delle Grazie dopo la processione serale. Il giorno precedente il palio nelle quattro contrade si svolgono cene propiziatorie. La competizione è preceduta dal corteo storico e, dopo la corsa dei cavalli, la contrada vittoriosa rende omaggio alla Madonna delle Grazie e porta in trionfo il drappellone conquistato.
Sport
ITINERARI
Percorsi
Bicicletta
Dall’Amiata alla pianura
Percorso: Castel del Piano-Arcidosso-Monticello Amiata-Cinigiano-Baccinello-Roccalbegna-Triana-Arcidosso-Castel del Piano
Lunghezza: km. 92
Dislivello: m. 1.000
Tipo di strada: asfaltata
Difficoltà: impegnativa per la lunghezza
Attrazioni: Arcidosso, Monticello Amiata, Cinigiano (cantine vinicole), Roccalbegna
CULTURA
Storia
Il territorio di Castel del Piano fu abitato fin da tempi remoti, come hanno provato numerosi reperti dei periodi Paleolitico e Neolitico rinvenuti in più punti Il villaggio viene nominato per la prima volta nell’890 con il nome di Casale Plana. Negli anni tra il 1175 e il 1331 fu possedimento dei conti Aldobrandeschi di Santa Fiora. Di questo florido periodo rimangono le mura e alcune chiese di notevole pregio. Dopo la fine di Siena come stato indipendente, il territorio entrò a far parte del Granducato di Toscana seguendone le sorti fino all’Unità d’Italia.
Curiosità
La Madonna salvata
Si narra che, nel 1430, quattro soldati originari di Castel del Piano, arruolati nell’esercito di Siena, decisero di andare a rendere omaggio alla venerata effigie della Madonna delle Grazie. Mentre erano in preghiera, la Madonna sarebbe apparsa avvertendoli dell’imminente arrivo di nemici. I soldati decisero quindi di fuggire, portando con sé l’immagine, poi depositata in un piccola cappella. Per tale motivo, fin da quest’epoca il palio di Castel del Piano fu dedicato alla Madonna.
I "Cardellini del Fontanino"
Nel 1953 fu costituito il gruppo folcloristico polifonico denominato Cardellini del Fontanino. Il gruppo ha recuperato una tradizione musicale antichissima in cui affiorano anche tracce linguistiche germaniche. Le radici della tradizione risalgono all’uso dei boscaioli amiatini di tenersi in contatto tramite gorgheggi anche quando si trovavano a diversi chilometri di distanza tra loro.
GASTRONOMIA
Piatti tipici
Pappardelle alla lepre
Tortelli ripieni di spinaci e ricotta e conditi con sughi di carne, o con formaggio e pepe o con burro e salvia
Maccheroni alla poderina (ricetta tipica della frazione di Montenero d’Orcia)
Prodotti tipici
Castagne
Le prime tracce di sfruttamento del “frutto del bosco” si fanno risalire all’VIII° secolo. In passato la castagna era il “pane della povera gente”: le pietanze più note erano, e sono tutt’ora, la polenta e il castagnaccio. Attualmente le castagne non sono più al centro dell’economia familiare, però mantengono la loro importanza anche dal punto di vista culturale. La castagna del Monte Amiata ha ottenuto la tutela con l’indicazione geografica protetta IGP.
Tre sono le varietà locali più importanti:
– marrone: la castagna più pregiata per sapore, è di colore marrone rossiccio.
– cecio: di forma simile alla castagna rossa si differenzia da questa per il colore molto più scuro; è la prima a maturare.
– castagna domestica: è la più piccola delle tre, di colore rossastro. Ha una forma leggermente allungata ed è quella dal sapore più dolce. Un tempo era quella che, più frequentemente, veniva fatta seccare per produrre la farina dolce.
Per valorizzare ulteriormente questo prodotto è stato anche allestito un percorso attorno al Monte Amiata, denominata Strada della castagna o anche “Paesaggio del castagno e delle attività umane”.