Castell’Azzara, cosa vedere e fare
Castell’Azzara, dove tutto iniziò con una sfida a dadi…
Il territorio comunale di Castell’Azzara si estende tra le pendici meridionali del Monte Amiata fino al limite settentrionale della cosiddetta “Area del Tufo” e alla valle del fiume Paglia. Il centro storico del capoluogo – il più in alto tra quelli attorno all’Amiata – è caratterizzato da vie ripide e tortuose. Nel territorio il Parco Nazionale Museo delle Miniere dell’Amiata è rappresentato dalle aree di Cornacchino e di Morone-Selvena da cui si estraeva il cinabro (minerale del mercurio). Per molti anni Castell’Azzara è stato il maggior centro di estrazione del cinabro.
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ZONA; Amiata
TIPO; cittadina di montagna
COORDINATE; 42°46′21″N 11°41′55″E
ALTITUDINE; 815 m s.l.m.
PRODOTTI; olio d’oliva, ortaggi, castagne, legno
SPORT; trekking escursionistico, mountain bike
CONFINI; Piancastagnaio (SI), Santa Fiora (GR), Semproniano (GR), Sorano (GR)
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Informazioni Turistiche
Comune di Castell’Azzara
via G. Marconi, 2 – Castell’Azzara (GR)
tel. +39 0564 95291
protocollo@comune.castellazzara.gr.it
www.comune.castellazzara.gr.it
Informazioni turistiche
via D. Alighieri, 6
tel. +39 0564 951651
Pro-Loco Selvena
via delle Miniere, 6 – località Selvena
tel. +39 0564 960627
COSA VEDERE
Fortificazioni
Rocca Silvana
Zona: Amiata
Comune: Castel’Azzara (GR)
Tipo: fortificazione (IX° secolo) – ruderi
Indirizzo: località Selvena
Sono imponenti ruderi che confermano l’importanza della fortificazione in epoca medievale. La rocca fu costruita nel corso del IX° secolo ed era un possedimento dell’Abbazia di San Salvatore al Monte Amiata. Nei secoli successivi divenne proprietà della famiglia Aldobrandeschi, assumendo un ruolo strategico per il controllo e lo sfruttamento delle vicine miniere di cinabro. Dopo che il territorio entrò a far parte del Granducato di Toscana, la fortificazione fu gradualmente dismessa, andando incontro a un lungo e inesorabile declino. Dagli ultimi anni del secolo scorso interventi di restauro ne stanno recuperando la struttura, della quale rimangono la torre, i resti del palazzo residenziale e parte delle mura a pianta ottagonale.
Monumenti e luoghi da visitare a Castell’Azzara
Villa Sforzesca
Zona: Amiata
Tipo: edificio storico (XVI° secolo)
Residenza estiva dal cardinale Alessandro Sforza (1576), fu costruita lungo la strada che collegava il villaggio alla Via Cassia. I lavori furono affidati a Domenico e Giovanni Fontana, architetti allievi del Bernini. Tuttavia, con la morte del cardinale, l’edificio fu abbandonato e andò incontro a un lungo periodo di degrado, terminato nel XIX° secolo. In due occasioni vi soggiornò il granduca Leopoldo II° Asburgo-Lorena. La villa fu acquistata dalla famiglia Menichetti, che ne promosse la ristrutturazione. La chiesa di San Gregorio Magno, situata nei pressi, era luogo di preghiera della famiglia Sforza.
Miniere di cinabro
Zona: Amiata
Comune: Castel’Azzara (GR)
Tipo: miniere cinabro
Indirizzo: località Selvena
Una forte richiesta di mercurio fu originata dalla farmacopea rinascimentale quando, anche in Italia, si diffuse la sifilide. Gli ammalati ottenevano un relativo giovamento dalle cure che impiegavano il “metallo liquido” e dei suoi derivati. La necessità del mercurio, protrattasi per tutto il XVI° secolo, innescò una massiccia ripresa dell’estrazione. Sebbene il territorio fosse uno dei più importanti per i minerali di mercurio (cinabro), i sali di ferro e l’alluminio, lo sviluppo fu sempre stato condizionato dal mercato: a periodi di forte attività estrattiva si alternavano a periodi di crisi, accompagnati dalla costruzione di strade e impianti industriali e poi l’abbandono.
L’avvento di nuove tecnologie e l’utilizzo di materiali alternativi al mercurio, considerato sostanza inquinante, determinarono la chiusura definitiva delle miniere che avvenne intorno agli anni ’70 del XX° secolo. Di quest’epoca rimangono solo i resti di macchinari, gallerie, ruderi di villaggi: Siele, Morone, Cornacchino e Solfarate rendono l’intera area particolarmente interessante dal punto di vista dell’ archeologia industriale. La miniera di Morone è visitabile previa prenotazione.
Grotta di Sassocolato
Zona: Amiata
Tipo: grotta carsica
L’area è estremamente interessante dal punto di vista geologico, con presenza di fenomeni carsici e numerose grotte. La più nota delle cavità, per l’ampiezza e per le bellissime concrezioni calcaree (stalattiti e stalagmiti), è quella del Sassocolato (o di Bacheca), ma, per gli abitanti, più semplicemente “La Grotta”. Oltre a questa ne esistono altre: La Buca delle Nottole, La Buca delle Capre, la Grotta del Monte Civitella, meno accessibili. Attualmente sono abitate da numerosissime colonie di pipistrelli, la cui presenza è sintomo inequivocabile di habitat incontaminato.
Riserve naturali
Riserva Naturale Monte Penna
Zona: Amiata
Tipo: area naturale protetta
Tel. +39 0564 951032
Il complesso montuoso si affaccia sulla vallata del Paglia. Le cime che lo compongono sono: Monte Civitella, Monte Penna e Monte Nebbiaio. L’ambiente naturale è sempre stato il valore principale, confermato dall’istituzione della Riserva, un’area di oltre 1.100 ettari protetta da leggi regionali e comunitarie che si estende su buona parte del territorio comunale. Numerose le grotte, abitate da pipistrelli, e le aree con fenomeni carsici. La flora è abbondante e caratterizzata da castagni millenari.
ARTE E MUSEI
Musei
COSA FARE
Eventi
Palio di Selvena
Tipo: folclore sportivo
Località: Selvena
Periodo: 15 agosto
Il palio si svolge nel giorno dell’Assunzione: le tre contrade della cittadina si contendono la vittoria per mezzo di fantini sul dorso di asini.
Sport
Speleologia
Il gruppo speleologico “L’Orso” gestisce la Scuola di Speleologia di Castell’Azzara, riconosciuta a livello nazionale. Inoltre dispone di guide che ben conoscono il territorio, organizza visite alle grotte (in particolare quelle del Monte Penna) e alle miniere della zona, supportando l’attività speleologica a tutti i livelli.
ITINERARI
Percorsi
Bicicletta
Riserva del Pigelleto e Monte Penna
Percorso: Castell’Azzara-Selvena-Riserva del Pigelleto-Castell’Azzara
Lunghezza: km. 22
Dislivello: m. 450
Strada: asfaltata e sterrata
Difficoltà: media
Attrazioni: Tenuta Il Cornacchino, Monte Penna, Selvena, Riserva del Pigelleto
CULTURA
Storia
Nel territorio è stato recentemente individuato un insediamento di 3.000 anni a.C. È accertato che, gli Etruschi prima, i Romani successivamente, utilizzavano il cinabro per molti usi: dalla pittura alla cosmesi, dalle cerimonie propiziatorie a quelle sacre. Il nome della cittadina sembra che abbia avuto origine da una disputa a dadi (zaurus in latino) svoltasi nel 1212 tra fratelli della famiglia Aldobrandeschi, per decidere chi dei tre dovesse iniziare la costruzione del castello, attorno al quale, successivamente, si consolidò il centro abitato.
Il villaggio si sviluppò tra l’XI° e il XII° secolo come possesso della famiglia Aldobrandeschi. Nel 1439, a seguito del matrimonio tra Bosio Sforza e l’ultima erede della famiglia Cecilia Aldobrandeschi, la proprietà fu trasferita agli Sforza di Santa Fiora assieme a tutto il resto della contea e i nobili ne mantennero il possesso per circa duecento anni. In questo periodo la contea di Santa Fiora cessò di essere un’entità politica indipendente. Da quel momento Castell’Azzara entrò a far parte del Granducato di Toscana e ne seguì le sorti fino all’Unità d’Italia.
GASTRONOMIA
Piatti tipici
Prodotti tipici
Castagne
Le prime tracce di sfruttamento del “frutto del bosco” si fanno risalire all’VIII° secolo. In passato la castagna era considerata il “pane della povera gente”: le pietanze più note erano la polenta e il castagnaccio. Attualmente le castagne non sono più al centro dell’economia familiare, però mantengono la loro importanza dal punto di vista culturale. La castagna del Monte Amiata ha ottenuto la tutela con l’indicazione geografica protetta IGP.
Tre sono le varietà locali più importanti:
– marrone: la castagna più pregiata per sapore, è di colore marrone rossiccio.
– cecio: di forma simile alla castagna rossa si differenzia da questa per il colore molto più scuro; è la prima a maturare.
– castagna domestica: è la più piccola delle tre, di colore rossastro. Ha una forma leggermente allungata ed è quella dal sapore più dolce. Un tempo era quella che, più frequentemente, veniva fatta seccare per produrre la farina dolce.
Per valorizzare ulteriormente questo prodotto è stato anche allestito un percorso all’interno dell’intero Monte Amiata, denominata Strada della castagna o anche “Paesaggio del castagno e delle attività umane”.