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Dalle miniere di rame e argento al verde dell’agricoltura

La ricchezza dei giacimenti di minerali – rame, ferro, piombo e argento – ha profondamente influenzato la storia del territorio di Montieri. Infatti, il nome della località deriva dal latino mons aeris, ossia “monte del rame”, in riferimento alla presenza del metallo nella zona.

Lo sfruttamento del sottosuolo per un lungo periodo ha profondamente modificato il paesaggio, ma ancora oggi il territorio ha mantenuto un equilibrato connubio di boschi, torrenti, miniere e fonderie. attualmente le ricchezze del sottosuolo sfruttate sono quelle geotermiche, situate nei pressi della località di Travale.

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ZONA; Maremma del Nord e Colline Metallifere
TIPO; villaggio collinare
COORDINATE; 43°07′52″N 11°01′00″E
ALTITUDINE; 704 m  s.l.m.
PRODOTTI; castagne
SPORT; trekking escursionistico, cicloturismo, equitazione
CONFINI; Castelnuovo di Val di Cecina (PI), Chiusdino (SI), Massa Marittima (GR), Radicondoli (SI), Roccastrada (GR)

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montieri mapInformazioni turistichegrosseto map

Comune di Montieri
piazza A. Gramsci, 4 – 58026 Montieri (GR)
Tel. +39  0566 906111
info@comune.montieri.gr.it
www.comune.montieri.gr.it

Ufficio turistico di Montieri
piazza A. Gramsci, 4 – Montieri (Gr)
Tel. +39 566 997024
ufficioturisticomontieri1@gmail.com

ATTRAZIONI

Chiese

Pieve dei Santi Paolo e Michele

Zona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Tipo: chiesa (XIV°-XVIII° secolo)

L’edificio risale al XIV° secolo. In origine il campanile era probabilmente una torre civica, modificata in seguito alla costruzione della chiesa. L’altare principale, dedicato al beato Giacomo Papocchi, conserva una tela del XVIII° secolo con Beato in gloria e vari episodi della sua vita. All’interno dell’edicola, il busto del Beato in argento (1670). Il corpo del santo è posto invece in una grande urna intagliata, collocata in alto, sopra l’altare maggiore. Nel transetto, tre tele del XVII° secolo: la Madonna del Carmine che offre gli scapolari a San Cerbone e a San Francesco, la Madonna del Rosario, l’Apparizione della Vergine al Beato Giacomo. Nella chiesa c’è anche un organo, datato 1604, con orchestra e mostra lignee, dipinte e dorate.

Chiesa di San Giacomo

chiesa san giacomoZona: Maremma del nord e Colline Metallifere
Tipo: chiesa (XI°-XIII° secolo)

Fu edificata nell’XI° secolo. L’interno è costituito da un’ampia navata di stile tardo-romanico. Nel XIII° secolo vi fu addossata una piccola cella per consentire a Giacomo Papocchi (1289), poi beatificato, di ritirarsi in penitenza. Sull’altare è collocata una tela del 1618 raffigurante Cristo che comunica con il beato Giacomo nella sua cella penitenziale.

Monumenti e luoghi da visitare

Montieri centro storico

Cassero Senese

Zona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Tipo: fortificazione (XI°- XIII° secolo)

Situato in posizione dominante rispetto all’intero abitato, è documentato già dal 1216, risultando così una delle costruzioni più antiche della cittadina. Una parte fu costruita nel XIII° secolo, in concomitanza dell’edificazione delle mura, ma la parte meridionale risale all’XI° secolo. La parte superiore ha subito rimaneggiamenti, mentre quella inferiore, in filarotto, mantiene ancora alcune delle caratteristiche originarie. La costruzione fu successivamente trasformata in Palazzo di Giustizia, poi in carcere.

Palazzo Comunale

palazzo comunaleZona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Tipo: edificio neogotico (XX° secolo)

È stato costruito esattamente dove sorgeva il Palazzo di Giustizia, abbattuto per dare spazio al nuovo edificio. Progettato e realizzato da Lorenzo Porciatti, fu completato nel 1901 in stile neogotico. A fianco sorge il Palazzo Papi Mattii (XVII° secolo) che, per l’occasione, fu ristrutturato in stile neorinascimentale.

Palazzo Papi Mattii

Palazzo papi mattiZona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Tipo: edificio neorinascimentale (XX° secolo)

Risale al XIII° secolo e si presenta come un imponente palazzo con un loggiato a due archi al piano terra, dove sono situate le fonti pubbliche, denominate Fonti di Sopra. L’edificio fu ristrutturato in stile neorinascimentale nei primi anni del XX° secolo con la sostituzione delle originali pietre squadrate della facciata con mattoni rossi.

Riserve naturali

Montieri - Le Cornate

Le Roste

Le rosteZona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Comune: Montieri (GR) – località Gerfalco
Tipo: area mineraria protetta

È un’area lungo il fiume Merse con resti delle lavorazioni del rame avvenute con il metodo Conedera. Il rame estratto nella vicina Miniera Merse era accatastato in cumuli e arrostito all’aperto. L’acqua che passava sui cumuli si arricchiva di solfati di rame e ferro e, successivamente, era canalizzata nei forni da cementazione che permetteva di ottenere il rame puro. Le Roste costituiscono un paesaggio surreale di colore rosso che fanno tesmonianza dell’antico processo dei trattamenti del minerale di rame.

Riserva di Cornate e Fosini

Radicondoli (SI) e Montieri (GR) - Riserva Cornate e FosiniZone: Maremma del nord, Colline Metallifere, Val d’Elsa
Comuni: Montieri (GR), Radicondoli (SI)
Tipo: area naturale protetta
Centro visite: località Gerfalco – Montieri (GR)

La Riserva si estende su di un massiccio calcareo caratterizzato da una notevole eterogeneità ambientale, coperto da boschi, da forteti e da pascoli. L’area protetta è di notevole interesse floristico per la presenza di specie rare ed endemiche. Tra gli animali ci sono lupi, gatti selvatici, martore, picchi muraioli. Altri punti di interesse sono i ruderi del Castello di Fosini, arroccato su pareti calcaree a strapiombo, le cave di Rosso Ammonitico delle Cornate, sfruttate per la pavimentazione del Duomo di Siena e i resti di una miniera d’argento. Le Cornate sono considerate una delle migliori posizioni per l’osservazione notturna degli astri, per lo scarso inquinamento luminoso della zona. La riserva è dotata di una struttura ricettiva, con tanto di centro didattico, ubicata nella località di Gerfalco.

Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane – percorso Argento

parco colline metallifere Bocca minieraZona: Maremma del Nord e Colline Mettalifere
Tipo: parco archeologico – industriale – minerario
Comuni: Montieri, Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Monterotodno Marittimo, Roccastrada , Scarlino (GR)
Centro visite: Teatro Comunale – via Tasso, 3 – località Boccheggiano
Tel.: +39  0566 998142
Email: ufficioturisticoboccheggiano@gmail.com
Sito:  www.parcocollinemetallifere.it
Servizi: visite guidate

Montieri è uno dei sette comuni nel cui territorio si estende parte del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane. Le finalità istituzionali del parco sono il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico-culturale e tecnico-scientifico delle Colline Metallifere, un’area profondamente segnata da 3.000 anni di attività estrattiva mineraria. È uno dei più suggestivi parchi minerari di tutta l’Europa in quanto testimonia l’estrazione di importanti metalli quali rame, argento, ferro, allume, pirite, lignite e, più recentemente, lo sfruttamento dell’energia geotermica. I siti all’interno del Parco sono di interesse geologico, storico, minerario e industriale.

Il Parco è composto da numerosi siti che possono essere visitati a seconda degli interessi. Ci sono cinque itinerari tematici: allume, ferro, lignite, pirite e rame. Ognuno di questi itinerari collega i luoghi di lavorazione di un minerale specifico. Seguendo un detrminato itinerario, c’è la possibilità di comprendere, in un arco di tempo che va dall’epoca etrusca (VIII° secolo a.C.) fino all’età contemporanea, l’evoluzione tecnologica dell’attività mineraria e metallurgica nel territorio del minerale prescelto. In totale, nel Parco, ci sono 34 aree visitabili locallizzate tra i sette comuni del Grossetano.

I siti nel territorio di Montieri sono:

Boccheggiano (località) – galleria Pitordini, miniera Mulignoni, miniera Botroni, miniera di Baciolo, miniera dell’Acqua Calda Dechars, miniera di Cavagigli, miniera di Ballarino, miniera di Rigagnolo, impianti teleferica L’Angolo, galleria di scolo, miniera La Torna.
Campiano (località) – miniere di Campiano e Ribudelli
Le Merse  (località) – miniera di Cagnano, miniera di Bagnolo, Le Roste, impianti di Pelagone, Le Merse, miniera di Valle Buia
Montieri (comune) – pozzo del Beato Giacomo, miniera Buca delle Fate, cava Buca delle Fate, galleria S. Barbara, miniera di Santa Maria, galleria di Fonte Ghiacci, Pozzo Leopoldo, La Polveriera;
Poggio Mutti (località) – miniera e cava di Poggio Mutti, cave di Romano, miniere di Montevecchio.

In ognuno dei sette comuni appartenenti al Parco Nazionale delle Colline Metallifere è stata istituita una “Porta del Parco” dove, oltre al centro d’accoglienza e informativo e al centro di documentazione, vengono organizzate visite guidate, laboratori didattici, mostre, seminari, eventi vari, corsi di formazione professionale e stage post-laurea.

Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane – percorso Argento

Montieri (GR)
Parco con miniere da visitare

Località nei ditorni di Montieri

Boccheggiano

biccheggianoZona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Comune: Montieri (GR) – località Boccheggiano
Tipo: villaggio minerario

I primi documenti storici che attestano l’esistenza dell’abitato risalgono al XIII° secolo e affermano che, all’epoca, il vescovo di Volterra vantava diritti su un “borgo-castello minerario”, costruito alla fine del XII° secolo. Nel 160  il borgo fu aggiunto al Marchesato di Montieri. Lo sviluppo di Boccheggiano fu dovuto allo sfruttamento delle risorse minerarie locali, principalmente rame e argento, di cui è attestata l’estrazione fin dal 1334. Soprattutto la presenza di miniere di argento (in località Le Carbonaie) contribuì alla creazione di una zecca locale e la moneta battuta fu denominata “Grosso di Montieri”.

Verso la fine del XV° secolo, quando il territorio di Montieri sembrava aver esaurito le sue ricchezze minerarie, si cominciò ad avere notizia di quelle di Boccheggiano. L’escavazione fu ripresa a metà del XVIII° secolo. In quest’epoca risale la scoperta del rame nella Val di Merse e la costruzione della prima fonderia (1753). I resti della lavorazione, sotto forma di suggestivi ed imponenti cumuli di scorie colore rosso (noti come “Le Roste”), sono ancora ben visibili lungo il fiume Merse.

La vocazione mineraria si esaurì intorno al 1994, quando la miniera di Campiano (considerata una delle più importanti d’Europa) fu definitivamente chiusa. Oggi Boccheggiano e i siti minerari circostanti sono inclusi nel Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane. Nei dintorni al villaggio si trovano  numerosi siti minerari quali la galleria Pitordini, miniera Mulignoni, miniera Botroni, miniera di Baciolo, miniera dell’Acqua Calda Dechars, miniera di Cavagigli, miniera di Ballarino, miniera di Rigagnolo, impianti teleferica L’Angolo, galleria di scolo e miniera La Torna.

Gerfalco

Zona: Maremma del nord e Colline Metallifere
Comune: Montieri (GR) – località Gerfalco
Tipo: borgo storico

Gerfalco è un piccolo borgo ubicato ai piedi delle Cornate, nella zona delle Colline Metallifere. Con i suoi 1.058 metri di altezza è il punto più elevato della zona. Il territorio è ricco di minerali, in particolare l’argento che è stato sfruttato dai popolazione di origine tedesca fino dal Medioevo. Infatti iI nome Gerfalco viene dal tedesco gerFalke – portatore di falco. Oggi il borgo comprende alcune case antiche, i resti delle due torri e di alcuni fortilizi. Dal borgo si gode di un’eccellente vista della riserva naturale delle Cornate, luogo ideale per trekking e percorsi in mountain bike.

ARTE E MUSEI

Musei di Montieri

Giardino dei Suoni

giardino suoniZona: Maremma del nord e Colline Metallifere
Tipo: parco-museo di sculture contemporanee
Indirizzo: località Pianuglioli – Boccheggiano
Tel: +39 0566 998221
Email: paul.fuchs@tiscali.it
Sito: www.paulfuchs.com
Orario: visite su appuntamento

È un parco-museo che contiene oltre 20 sculture dello scultore e musicista Paul Fuchs, realizzate mediante l’utilizzo di materiali quali il rame, il ferro, il bronzo, il legno e la pietra. Le opere hanno trovato collocazione nei prati, tra gli alberi del bosco e nell’area prospiciente l’abitazione dello scultore. La denominazione “Giardino dei Suoni” deriva dalle onde sonore che vengono emesse dalle sculture, che tendono a fluttuare a seconda dell’intensità del vento.

ITINERARI

Percorsi

Bicicletta

1 – Verso le Terre di Siena
Itinerario: Montieri-Fontalcinaldo-Pian dei Mulini-Prata-Gabellino-Montieri
Lunghezza: km. 37
Dislivello: m. 550
Tipo di strada: asfaltata
Difficoltà: medio-facile
Attrazioni: Boccheggiano

2 – Natura intatta e borghi di pietra
Itinerario: Montieri-Gerfalco-Lame-travale-Montieri
Lunghezza: km. 23
Dislivello: m. 420
Tipo di strada: asfaltata e sterrata
Difficoltà: media
Attrazioni: Gerfalco

Strada del Vino Monteregio di Massa Marittima

Strada del Vino Montereggio - Massa Marittima

Zone: Colline Metallifere e Maremma
Comuni: Monterotondo Marittimo, Follonica, Massa Marittima, Roccastrada, Montieri, Castiglione della Pescaia, Gavorrano, Scarlino
Informazioni: piazza G. Garibaldi, 10 – Massa Marittima (GR)
Centro informazioni e punto di degustazione:  via Todini, 1/3/5 – Massa Marittima (GR)
Tel. +39 0566 902756
Sito: www.stradavino.it
Email: info@stradavino.it
Prodotti: Montergio di Massa Marittima

 La Strada del Vino e dei Sapori Monteregio di Massa Marittima si snoda all’interno delle colline dell’Alta Maremma Grossetana, ambiente naturale che riassume tutte le peculiarità della Toscana e permette di raggiungere diverse mete di interesse culturale, naturalistico e archeologico. Una sorta di unione tra le caratteristiche della Maremma aspra e selvaggia e la raffinatezza di centri ricchi di storia e cultur, che offre la possibilità di valorizzare vari aspetti del territorio. In questo bell’ambiente naturale si è inserita la Strada del Vino Monteregio, frutto della volontà e della partecipazione mista tra privati ed enti locali per permettere di conoscere e di visitare in prima persona, aziende vitivinicole, enoteche e botteghe artigiane di qualità. Si è sviluppato quindi un turismo enogastronomico che riempie di motivazioni non solo il turista che si improvvisa pioniere e parte alla scoperta dei prodotti tipici della zona e delle tradizioni, ma anche l’azienda stessa che si arricchisce di un’accurata preparazione per rispondere a un tipo di domanda sempre più selettiva.

I vigneti producono un vino DOC, il “Monteregio di Massa Marittima” da vitigni tra i quali Sangiovese, Trebbiano, Malvasia e Vermentino. La tradizione culinaria della zona  è legata fortemente a ingredienti cosiddetti poveri, a un grande utilizzo di spezie ed erbe aromatiche e alla cacciagione. Tra i primi piatti tipici ci sono i tortelli maremmani, l’acquacotta e le pappardelle alla lepre; tra i secondi piatti il cinghiale con le olive e le lumache in umido. Ottimo il pecorino, fresco o stagionato e il ravaggiolo. I salumi più gustosi sono le salsicce di maiale e di cinghiale, il prosciutto toscano. In autunno si possono gustare castagne e funghi, vino novello e la tipica bruschetta, preparata con l’olio extravergine di oliva. Paglia e cuoio, argilla e tufo, radica e olivo rappresentano le materie prime per un artigianato di qualità che ha le sue radici in una secolare tradizione.

I Vini

Il vino che si è affermato con il nome di Monteregio, riconosciuto dal marchio DOC nel 1994 e che negli ultimi anni è stato oggetto di notevoli cure che ne hanno esaltato la potenzialità, viene prodotto in varie tipologie. Il Monteregio Rosso è ottenuto da Sangiovese (80%) più altre uva a bacca nera, è disponibile anche nella versione Novello e Riserva (con invecchiamento di due anni). Con le stesse uve si produce anche il Rosato. Il Monteregio di Massa Marittima bianco si ottiene con uve di trebbiano toscano, vermentino, malvasia, malvasia di Candia e ansonica più piccole aggiunte di altri vitigni a bacca bianca. Il Monteregio di Massa Marittima, nelle sue varianti Rosso, Rosso riserva, Novello, Rosato, Bianco e Vermentino, si adatta molto bene con tutti i piatti tipici della maremma. IIl Vermentino si produce con almeno il 90% di tale uva con eventuale aggiunte di altri vitigni a bacca bianca. La DOC (denominazione di origine controllata) comprende anche il Vin Santo Occhio di Pernice. l Vin Santo è da abbinare obbligatoriamente con i dessert e la pasticceria secca. I rossi oscillano da una gradazione alcolica di 11, 5° fino ai 13°, molto più forti sono i Vinsanti (16°). Per quanto riguarda la cucina accompagnano bene i piatti maremmani dall’antipasto al dolce.

StradadelVinoMonteregioPercorso

La Strada del vino Monteregio prevede tre itinerari:

  1. Il primo, oltre ai comuni di Monterotondo Marittimo e Follonica, comprende quello di Massa Marittima, dove spicca la maestosa Cattedrale di S. Cerbone (Duomo), esempio straordinario di architettura medievale e il Palazzo del Podestà sede del Museo Archeologico. Da segnalare anche la Loggia del Mercato, la Zecca e la Fonte Pubblica nei pressi del palazzo che oggi ospita il Centro informazioni della Strada del Vino. Nella zona circostante vale la pena visitare il Lago dell’Accesa, il Parco di Montioni e i castelli medievali di Lecceta e Cugnano.
  2. Il secondo percorso comprende il comune di Roccastrada, sede del Museo della Vite e del Vino, e Montieri, dove si alternano pianure e colline sinuose su cui si ergono borghi medievali tra cui Montemassi.
  3. Il terzo percorso comprende Castiglione della Pescaia con l’imponente castello che domina il litorale, l’area archeologica di Vetulonia, una delle dodici più importanti città etrusche. Infine Gavorrano e Scarlino, con la riserva naturale delle “Bandite di Scarlino”.

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CULTURA

Storia

MontieriLo sfruttamento dei giacimenti rame, ferro, piombo e argento risale probabilmente all’epoca etrusca, ma conobbe il suo massimo splendore nel Medioevo quando sorsero i “castelli minerari” di Montieri, Boccheggiano, Gerfalco e Travale. Oltre ai menzionati minerali venivano estratti anche diaspro, quarzo e marmo rosso. Nel IX° secolo le miniere divennero proprietà del vescovo di Volterra, che le amministrò per circa quattro secoli. Per la ricchezza dei giacimenti Montieri attirò l’attenzione di Siena che, alla ricerca di argento per coniare la propria moneta, nel 1181 acquistò un quarto delle terre e del castello. Quasi inevitabilmente, tra il XII° e XIII° secolo, Siena e Volterra si contesero il territorio e, nel 1326, il castello entrò a far parte dei possedimenti di Siena.

L’esaurimento dei giacimenti è documentato già alla fine del XIII° secolo: l’abbandono definitivo delle miniere coincise con la grande crisi di fine XIV° secolo. In quello successivo le attività economiche prevalenti erano ormai costituite dall’agricoltura, dall’allevamento e dallo sfruttamento dei boschi. Finita l’indipendenza di Siena nel 1555, Montieri entrò a far parte del Granducato di Toscana e, nel 1608, venne elevato a marchesato da Ferdinando I° Medici. Nel 1621 il marchesato fu trasferito ai duchi Salviati, godendo quindi di un lungo periodo di tranquillità. A questa famiglia si debbono molti interventi strutturali: oltre al Palazzo di Giustizia, l’ampliamento dell’abitato oltre le vecchie mura, la sistemazione di numerose strade, il palazzo Papi Mattii. Nel 1749 il Marchesato fu soppresso e, negli anni seguenti, Montieri seguì le sorti del Granducato di Toscana fino all’Unità d’Italia.

Curiosità

Il ladro d’argento divenuto santo

ladro argentoIn età giovanile Giacomo Papocchi fu accusato di furto di argento lavorato nelle locali fonderie. Secondo la giustizia dell’epoca, fu condannato all’atroce pena della mutilazione della mano destra e del piede sinistro. Si trovò così ridotto all’inabilità, ma fu questa anche l’occasione per scoprire la fede. Il giovane chiese al vescovo l’autorizzazione a farsi “immurare”, cioè a vivere in rigorosa clausura, in una piccola cella. Sottoposto a dure prove, raggiunse tuttavia vette di alto misticismo: visioni e miracoli costellarono la sua vita, tantoché il suo culto è pervenuto ininterrotto fino ai giorni nostri.

La strega dei rondinini

strega dei rondinini travaleLa località di Travale  fu il luogo in cui visse Elena di Travale, una delle più conosciute streghe della Maremma, specializzata nei filtri di amore e di odio. Era soprannominata “Strega dei rondinini” per l’uso dei pulcini di rondine in alcune delle sue arti magiche. Intorno alla metà del XV° secolo fu sottoposta a processo dall’Inquisizione: condannata alla fustigazione pubblica sulla piazza di Volterra, fu successivamente esiliata.