A Roccastrada ieri il rame, oggi il vino
Il centro storico di Roccastrada si sviluppa lungo il crinale di una “terrazza” di roccia di trachite su cui le abitazioni convergono verso il vecchio centro, ove campeggia il castello. La trachite (dal greco trachis, cioè ruvido) è una roccia di origine vulcanica, tipica della zona. Grazie alla notevole durezza e alla facile lavorabilità, nel corso dei secoli è stata ampiamente usata nella costruzione di borghi, castelli e anche edifici ecclesiastici. Da segnalare il Castello di Belagio, il Castello di Montemassi, la miniera di rame all’interno del Parco delle Colline Metallifere e l’Oasi di Monte Leoni.
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ZONA; Maremma del Nord
TIPO; villaggio collinare
COORDINATE; 43°00′35″N 11°10′06″E
ALTITUDINE; 475 m. s.l.m.
PRODOTTI; olio d’oliva, vino, castagne
SPORT; trekking escursionistico, cicloturismo
CONFINI; Camapgnatico (GR), Chiusdino (SI), Civitella Paganico (GR), Gavorrano (GR), Grosseto città (GR), Massa Marittima (GR), Monticiano (SI), Montieri (GR)
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Informazioni turistiche
Comune di Roccastrada
corso Roma, 8 – 58036 Roccastrada (GR)
Tel. +39 0564 561111
turismo@comune.roccastrada.gr.it
www.comune.roccastrada.gr.it
COSA VEDERE
Fortificazioni
Castello di Montemassi
Castello di Belagaio
Zona: Maremma del Nord
Comune: Roccastrada (GR) – località Belagaio
Tipo: fortificazione
È ubicato all’interno della Riserva Naturale del Farma e ne ospita la sede. È un imponente complesso fortificato, costituito dalla residenza padronale, addossata a una torre merlata. Fu edificato in epoca medievale dalla famiglia Ardengheschi. A causa delle profonde ristrutturazioni avvenute soprattutto nel corso del XIX° secolo, solo una parte delle strutture originarie si è conservata. Annessa al castello c’è la Cappella di San Leonardo, anch’essa edificata in epoca medievale.
Castello di Montemassi
Zona: Maremma del Nord
Comune: Roccastrada (GR) – località Montemassi
Tipo: fortificazione (XI° secolo)
Il castello, risalente all’XI° secolo, faceva parte dei numerosi possedimenti della famiglia Aldobrandeschi. La sua importanza crebbe nel XIII° secolo perché permetteva un agevole controllo della via del sale. Nel 1328 fu oggetto di assedio da parte dell’esercito di Siena che, alla fine, conquistò il borgo e il castello. Nel 1632 il territorio entrò a far parte del Granducato di Toscana, ma la famiglia Medici cedette il castello ai marchesi Malaspina. Negli anni successivi ci furono altri passaggi di proprietà fino all’abbandono, avvenuto attorno al 1840. Da allora, iniziò un lungo periodo di degrado, terminato soltanto con i restauri, iniziati alla fine del secolo scorso.
Chiese
Particolare della Pieve di Santa Mustiola
Chiesa di San Nicola
Zona: Maremma del Nord
Tipo: chiesa (XIII°-XIX° secolo)
È ricordata già nel 1275. Nel 1828 furono effettuati i primi interventi, cui seguirono l’ampliamento del presbiterio e la ricostruzione del campanile nel 1865. Particolarmente insolito è il fonte battesimale, costruito in pietra trachite, risalente al 1575.
Pieve di Santa Mustiola
Zona: Maremma del Nord
Comune: Roccastrada (GR) – località Sticciano
Tipo: chiesa romanica (XII° secolo)
Edificata attorno all’anno 1188 in stile romanico, ha navata unica e una un pregevole abside semicircolare ad archetti ciechi decorata con volti umani. Il portale d’ingresso è decorato con alcuni simboli mistici, il più interessante dei quali è alla destra della croce scolpita, il cosiddetto “Fiore della Vita”. Questi simboli erano frequentemente associati all’Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo (o Templari). I segni alla sinistra del portale avevano funzione di meridiane solari e di orientamento verso la Terra Santa.
Monumenti e luoghi da visitare
Fattoria di Lattaia
Zona: Maremma del Nord
Tipo: fattoria fortificata (X°-XVII° secolo)
Originariamente era il Castello di Lattaia, costruito a metà del X° secolo e proprietà della famiglia Aldobrandeschi. Nel XVII° secolo furono effettuati i primi interventi tesi a trasformare il complesso in una fattoria e altri seguirono nei due secoli successivi. Attualmente rimane l’originale cinta muraria. Il palazzo padronale è a pianta rettangolare, su tre livelli. Fa parte del complesso la cappella di San Biagio a Lattaia, costruita poco dopo la metà del XIX° secolo esattamente dove sorgeva la torre del castello.
Riserve naturali
Canaloni di Torniella
Riserva del Farma
Zona: Maremma del Nord e Val di Merse
Comuni: Roccastrada (GR), Monticiano (SI)
Tipo: area naturale protetta
Centro Visita: Castello di Belagaio
Estesa per oltre 1.500 ettari comprende il tratto mediano dell’attraente e selvaggia vallata in cui scorre il torrente Farma, principale affluente del fiume Merse, e l’alto corso del Lanzo, un lungo torrente che sfocia nell’Ombrone all’altezza di Paganico. È anche destinata al ripopolamento degli animali, in particolare del tipico cavallo maremmano. All’interno della Riserva è situato il Castello di Belagaio.
Canaloni del Farma
Zona: Maremma del Nord e Val di Merse
Comuni: Roccastrada (GR), Monticiano (SI)
Tipo: area naturale protetta
Centro Visita: Castello di Belagaio
Le acque del fiume Farma scorrono all’interno della Riserva Naturale del Farma tra Monticiano e Roccastrada. Lungo il corso, si trovano i cosiddetti Canaloni del Farma, una serie di pozze scavate nelle rocce dove è possibile fare bagno, dado che l’acqua è fresca e pulita. Ci sono massi levigati affianco alle numerose cascatelle, che costituiscono formazioni rocciose formatesi a causa dello scorrere vorticoso dell’acqua. Proseguendo lungo il sentiero che porta al Canaloni, si arriva arriviamo ad un’altra ampia pozza, verde grande e bellissima con una spiaggetta di ghiaia, luogo ideale per rilassarsi in contatto con la Natura.
Per arrivare si deve giungere Monticiano e da lì proseguire fino la località Torniella. Prima della località prima si trova un ponte che attraversa il Farma. Non oltrepassare il ponte, ma si svolta sulla sinistra per poi seguire una strada sterrata per circa 2,5 km, 3 km. Alla fine della strada si vede delle catene che sbarrano la strada. Si può parcheggiare in questo posto, e seguire a piede per 15 a 20 minuti il sentiero dopo la catena segnalato dalle righe bianche e rosse del CAI. I primi canaloni si trovano a sinistra. Invece per la spiagetta ci vogliono più 15 minuti di camminata dopo i primi canaloni.
Riserva Naturale della Pietra (Riserva Naturale Statale di Popolamento Animale)
Zona: Maremma del Nord e Val di Merse
Comuni: Roccastrada (GR), Chiusdino (SI)
Tipo: area naturale protetta
Centro visite: Castello di Belagaio – Roccastrada (GR)
È parte integrante del sistema delle Riserve Naturali del Farma-Merse ed è solcata da due torrenti, il Farma e il Farmulla. Una parte del territorio è seminativo (produzione di foraggio per i cavalli maremmani) e una parte, sul versante grossetano del Farma, coperta da boschi. Tra le specie vegetali c’è il faggio, il pioppo tremolo, l’agrifoglio e la felce osmunda. Molto ricca la fauna tra cui il cinghiale, il capriolo, il gatto selvatico, la martora e il lupo. La Riserva è di rilevante importanza per la conservazione della lontra. Per quanto riguarda le specie nidificanti dell’avifauna, ci sono il picchio rosso maggiore e il picchio muratore, l’allocco, la civetta e il gufo comune. Nei pressi del Centro Visite è situata la “Casa Regone”, una struttura ottimizzata per ospitare gruppi di visitatori.
Oasi Faunistica di Monte Leoni
Zona: Maremma del Nord
Tipo: area naturale protetta
Si estende su un gruppo collinare, caratterizzato da un bosco ininterrotto e abitato da una fauna abbastanza ricca di mammiferi e uccelli. Sulle propaggini delle alture si svilupparono piccoli borghi e villaggi. Tra questi Sticciano o strutture religiose come il convento di San Benedetto alla Nave, attualmente ridotto a un complesso rurale, ma ricordato per una vicenda storica. Secondo i registri, all’inizio del XIV° secolo, divenne rifugio dei “frati fuggiaschi” seguaci di fra’ Dolcino, predicatore accusato di eresia e condannato a morte. Gli esuli furono comunque scacciati anche da qui e dai borghi vicini.
Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane
Zona: Maremma del Nord e Colline Metallifere
Tipo: parco archeologico – industriale – minerario
Comuni: Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri, Roccastrada, Scarlino (GR)
Centro visite: Centro di Documentazione della Miniera di Ribolla – piazza della Libertà, 3 – località Ribolla
Tel.: +39 0564 4578033
Email: portaparcoribolla@virgilio.it
Sito: www.parcocollinemetallifere.it
Servizi: visite guidate
Roccastrada è uno dei sette comuni nel cui territorio si estende parte del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane. Le finalità istituzionali del parco sono il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico-culturale e tecnico-scientifico delle Colline Metallifere, un’area profondamente segnata da 3.000 anni di attività estrattiva mineraria. È uno dei più suggestivi parchi minerari di tutta l’Europa in quanto testimonia l’estrazione di importanti metalli quali rame, argento, ferro, allume, pirite, lignite e, più recentemente, lo sfruttamento dell’energia geotermica. I siti all’interno del Parco sono di interesse geologico, storico, minerario e industriale.
Il Parco è composto da numerosi siti che possono essere visitati a seconda degli interessi. Ci sono cinque itinerari tematici: allume, ferro, lignite, pirite e rame. Ognuno di questi itinerari collega i luoghi di lavorazione di un minerale specifico. Seguendo un determinato itinerario c’è la possibilità di comprendere, in un arco di tempo che va dall’epoca etrusca (VIII° secolo a.C.) fino all’età contemporanea, l’evoluzione tecnologica dell’attività mineraria e metallurgica nel territorio del minerale prescelto. In totale, nel Parco, ci sono 34 aree visitabili locallizzate tra i sette comuni del Grossetano. I siti di competenza del Parco nel territorio di Roccastrada sono: Ferriere Farma, Roccafederighi (miniera di Roccatederighi e miniera dell’Acquanera), Poggio Mozzeto e Ribolla.
In ognuno dei sette comuni è stata istituita una “Porta del Parco” dove, oltre al centro d’accoglienza e informativo e al centro di documentazione, vengono organizzate visite guidate, laboratori didattici, mostre, seminari, eventi vari, corsi di formazione professionale e stage post-laurea.
Località nei dintorni
Roccafederighi
Zona: Maremma del Nord
Comune: Roccastrada (GR) – località Roccafederighi
Tipo: villaggio medievale
È un borgo medievale situato sulla cima di una collina a ovest di Roccastrada. Al centro storico si accede tramite una porta ad arco tondo, aperta tra massi e mura, che introduce l’intreccio di vicoli, arcate e scalinate tra gli edifici. All’interno dell’abitato la Chiesa di San Martino, collocata su uno sprone roccioso dove sorgeva il castello. Sulla facciata una lapide del 1489 ricorda gli interventi effettuati nel XV° secolo. All’interno è conservata una Madonna col Bambino e S. Agostino nell’atto di sostenere il castello di Roccatederighi, pittura del XVI° secolo. Ancora nel centro storico rimangono i ruderi del Cassero presso la Torre dell’Orologio. I resti delle mura sono individuabili nelle case che sono state costruite lungo il loro perimetro. Fuori dal centro abitato una curiosa costruzione liberty: la Villa del Paradiso.
Ribolla
Zona: Maremma del Nord
Comune: Roccastrada (GR) – località Ribolla
Tipo: villaggio minerario
Lo sviluppo della zona iniziò con la scoperta di carbone lungo il corso del fosso Raspollino, all’incirca nel 1835. La prima attività di estrazione iniziò negli anni immediatamente successivi. Tra il 1873 e il 1890 sorse, attorno al pozzo Ribolla, il primo nucleo di quello che diventerà il villaggio minerario. Tuttavia uno sviluppo effettivo avvenne solo nel secolo scorso, in particolare da quando, nel 1924, ci si dedicò solo all’estrazione di lignite (carbone fossile). La tragedia del 1954, un mortale incidente, pose fine alle attività.
Sassofortino
Zona: Maremma del Nord
Comune: Roccastrada (GR) – località Sassofortino
Tipo: villaggio collinare
Il borgo è circondato da un’area naturale dalle interessanti peculiarità floreali e da formazioni geologiche di origine vulcanica. Il rilievo a cui è addossato l’abitato urbano è caratterizzato da ampi spazi pianeggianti e da boschi, dove ci sono i ruderi di un castello dell’XI° secolo appartenuto alla famiglia Aldobrandeschi. Tutta l’area è caratterizzata dall’affioramento di rocce, a cui sono associati filoni di diaspro. Inoltre la zona comprende anche il Parco della Sorgente. Il nucleo abitato risale al 1330 e presenta un impianto urbanistico molto regolare. Lungo una ripida stradina che scende a valle ci sono la Pieve di Caminino, chiesa romanica dell’XI° secolo, e la chiesa di San Michele. Dopo che una violenta tempesta ne aveva provocato la rovina, entrambe furono ricostruite in stile neogotico e arricchite di pregevoli elementi scultorei.
Montemassi
Zona: Maremma del Nord
Comune: Roccastrada (GR) – località Montemassi
Tipo: villaggio collinare
L’abitato è assai pittoresco per aver mantenuto ancora l’aspetto di un compatto borgo ai piedi del castello. Tra l’altro l’aspetto originale è raffigurato in un importante affresco, attribuito a Simone Martini, denominato “Guidoriccio da Fogliano all’assedio di Montemassi” (1328). Il castello, risalente all’XI° secolo, faceva parte dei numerosi possedimenti della famiglia Aldobrandeschi. La sua importanza crebbe nel XIII° secolo perché permetteva un agevole controllo della via del sale.
Nel 1328 fu oggetto di assedio da parte dell’esercito di Siena che, alla fine, conquistò il borgo e il castello. I nuovi governanti organizzarono un radicale riassetto fondiario, individuando e delimitando un certo numero di poderi all’interno del territorio, da assegnare alle famiglie di coloni. Montemassi diventò uno dei cardini del governo senese in Maremma. Nel 1632 il territorio entrò a far parte del Granducato di Toscana, ma la famiglia Medici cedette il castello ai marchesi Malaspina.
Negli anni successivi ci furono altri passaggi di proprietà fino all’abbandono, avvenuto attorno al 1840. Il castello di Montemassi iniziò un lungo periodo di degrado terminato soltanto con i restauri, iniziati alla fine del secolo scorso. All’interno del borgo c’è la chiesa di S. Andrea, risalente all’XI° secolo. L’edificio è stato ampiamente rimaneggiato, soprattutto nella facciata, che incorpora elementi decorativi piuttosto eterogenei. All’interno il reliquiario di San Feriolo e un ostensorio con reliquie di San Bernardino da Siena e Santa Caterina da Siena.
ARTE E MUSEI
Musei
Museo della Vite e del Vino
Zona: Maremma del Nord
Tipo: museo enologico
Indirizzo: piazza dell’Orologio
Tel.: +39 0586 563376 / 561230
Email: museodelvino@virgilio.it
Il museo è articolato su vari locali del centro storico, tutti originariamente cantine scavate nella roccia. Sono esposti reperti archeologici e testimonianze che illustrano l’attività vinicola del territorio.
Miniera di Rame
Zona: Maremma del Nord
Comune: Roccastrada (GR) – località Roccatederighi
Tipo: museo minerario
La prima attività in questa miniera, denominata del Fossato, risale al 1833. Era costituita da tre pozzi profondi 100 metri: Sant’Angelo, Deodato e Francesco. All’esterno si trovava la laveria per l’arricchimento dei minerali.
COSA FARE
Eventi
Palio dei Ciuchi
Medioevo nel borgo
Tipo: rievocazione storica
Periodo: agosto
Rievocazione della tradizione medievale: gli abitanti indossano abiti storici impersonando dame e cavalieri, contadini e mendicanti. Nelle ore serali i vicoli sono illuminati con torce, mentre giullari e cantastorie, maghi e fattucchiere e ogni genere di saltimbanchi allietano l’atmosfera. Si svolgono anche combattimenti tra cavalieri in armatura. Numerosi artigiani propongono vasellame e tessuti di foggia antica.
Palio dei Ciuchi
Tipo: folclore sportivo
Periodo: settembre
La competizione è preceduta dalla sfilata in costume d’epoca, aperta dal carro della fanfara allegorica che porta il saluto alle otto contrade in gara. Alla competizione, che si svolge secondo le tradizioni e le regole tramandatesi nei secoli, partecipano sedici fantini e altrettanti ciuchi, suddivisi in quattro batterie. Al primo classificato e alla contrada di appartenenza va in premio il palio dipinto da un’artista.
ITINERARI
Percorsi
Trekking
Sono sette percorsi diversi, di lunghezza compresa tra 7 a 20 chilometri, con differenti gradi di accessibilità e difficoltà. Ripercorrono antichi sentieri come la vie delle ferriere lungo il torrente Farma (località Torniella), seguendo i corsi dei torrenti o i crinali dei rilievi, fino al Monte Alto e al Sassoforte. Ci sono molti punti panoramici, il più spettacolare dei quali è costituito da affioramenti di roccia vulcanica. Da qui si può vedere il mare, le isole dell’Arcipelago Toscano (in alcuni casi anche la Corsica) e le Colline Metallifere.
Bicicletta
1 – Medioevo
Itinerario: Sticciano Scalo-Roccastrada-Sassofortino-Roccafederighi-Gabellino-Boccheggiano-Montieri-Pian dei Mulini-Prata-Tatti-Ribolla-Sticciano Scalo
Lunghezza: km. 106
Dislivello: m. 1.300
Tipo di strada: asfaltata
Difficoltà: impegnativo
Attrazioni: Roccastrada, Sassofortino, Roccafederighi, Boccheggiano, Montieri, Ribolla
2 – Veduta sulla Maremma
Itinerario: Roccastrada-Sassofortino-Roccafederighi-Tatti-Ribolla-Monte Lattaia-Roccastrada
Lunghezza: km. 57
Dislivello: m. 600
Tipo di strada: asfaltata
Difficoltà: media
Attrazioni: Roccastrada, sassofortino, Roccafederighi, Ribolla
Percorsi in miniera
La miniera di lignite di Ribolla è in gran parte visitabile: gli alloggiamenti e camerotti, il locale per gli spettacoli, la lampisteria (deposito delle lampade utilizzate dai minatori) e i pozzi.
Strada del Vino e dei Sapori Monteregio di Massa Marittima
Zone: Colline Metallifere e Maremma
Comuni: Monterotondo Marittimo, Follonica, Massa Marittima, Roccastrada, Montieri, Castiglione della Pescaia, Gavorrano, Scarlino
Informazioni: piazza G. Garibaldi, 10 – Massa Marittima (GR)
Centro informazioni e punto di degustazione: via Todini, 1/3/5 – Massa Marittima (GR)
Tel. +39 0566 902756
Sito: www.stradavino.it
Email: info@stradavino.it
Prodotti: Montergio di Massa Marittima
La Strada del Vino e dei Sapori Monteregio di Massa Marittima si snoda all’interno delle colline dell’Alta Maremma Grossetana, ambiente naturale che riassume tutte le peculiarità della Toscana e permette di raggiungere diverse mete di interesse culturale, naturalistico e archeologico. Una sorta di unione tra le caratteristiche della Maremma aspra e selvaggia e la raffinatezza di centri ricchi di storia e cultur, che offre la possibilità di valorizzare vari aspetti del territorio. In questo bell’ambiente naturale si è inserita la Strada del Vino Monteregio, frutto della volontà e della partecipazione mista tra privati ed enti locali per permettere di conoscere e di visitare in prima persona, aziende vitivinicole, enoteche e botteghe artigiane di qualità. Si è sviluppato quindi un turismo enogastronomico che riempie di motivazioni non solo il turista che si improvvisa pioniere e parte alla scoperta dei prodotti tipici della zona e delle tradizioni, ma anche l’azienda stessa che si arricchisce di un’accurata preparazione per rispondere a un tipo di domanda sempre più selettiva.
I vigneti producono un vino DOC, il “Monteregio di Massa Marittima” da vitigni tra i quali Sangiovese, Trebbiano, Malvasia e Vermentino. La tradizione culinaria della zona è legata fortemente a ingredienti cosiddetti poveri, a un grande utilizzo di spezie ed erbe aromatiche e alla cacciagione. Tra i primi piatti tipici ci sono i tortelli maremmani, l’acquacotta e le pappardelle alla lepre; tra i secondi piatti il cinghiale con le olive e le lumache in umido. Ottimo il pecorino, fresco o stagionato e il ravaggiolo. I salumi più gustosi sono le salsicce di maiale e di cinghiale, il prosciutto toscano. In autunno si possono gustare castagne e funghi, vino novello e la tipica bruschetta, preparata con l’olio extravergine di oliva. Paglia e cuoio, argilla e tufo, radica e olivo rappresentano le materie prime per un artigianato di qualità che ha le sue radici in una secolare tradizione.
I Vini
Il vino che si è affermato con il nome di Monteregio, riconosciuto dal marchio DOC nel 1994 e che negli ultimi anni è stato oggetto di notevoli cure che ne hanno esaltato la potenzialità, viene prodotto in varie tipologie. Il Monteregio Rosso è ottenuto da Sangiovese (80%) più altre uva a bacca nera, è disponibile anche nella versione Novello e Riserva (con invecchiamento di due anni). Con le stesse uve si produce anche il Rosato. Il Monteregio di Massa Marittima bianco si ottiene con uve di trebbiano toscano, vermentino, malvasia, malvasia di Candia e ansonica più piccole aggiunte di altri vitigni a bacca bianca. Il Monteregio di Massa Marittima, nelle sue varianti Rosso, Rosso riserva, Novello, Rosato, Bianco e Vermentino, si adatta molto bene con tutti i piatti tipici della maremma. IIl Vermentino si produce con almeno il 90% di tale uva con eventuale aggiunte di altri vitigni a bacca bianca. La DOC (denominazione di origine controllata) comprende anche il Vin Santo Occhio di Pernice. l Vin Santo è da abbinare obbligatoriamente con i dessert e la pasticceria secca. I rossi oscillano da una gradazione alcolica di 11, 5° fino ai 13°, molto più forti sono i Vinsanti (16°). Per quanto riguarda la cucina accompagnano bene i piatti maremmani dall’antipasto al dolce.
Percorso
La Strada del vino Monteregio prevede tre itinerari:
- Il primo, oltre ai comuni di Monterotondo Marittimo e Follonica, comprende quello di Massa Marittima, dove spicca la maestosa Cattedrale di S. Cerbone (Duomo), esempio straordinario di architettura medievale e il Palazzo del Podestà sede del Museo Archeologico. Da segnalare anche la Loggia del Mercato, la Zecca e la Fonte Pubblica nei pressi del palazzo che oggi ospita il Centro informazioni della Strada del Vino. Nella zona circostante vale la pena visitare il Lago dell’Accesa, il Parco di Montioni e i castelli medievali di Lecceta e Cugnano.
- Il secondo percorso comprende il comune di Roccastrada, sede del Museo della Vite e del Vino, e Montieri, dove si alternano pianure e colline sinuose su cui si ergono borghi medievali tra cui Montemassi.
- Il terzo percorso comprende Castiglione della Pescaia con l’imponente castello che domina il litorale, l’area archeologica di Vetulonia, una delle dodici più importanti città etrusche. Infine Gavorrano e Scarlino, con la riserva naturale delle “Bandite di Scarlino”.
CULTURA
Storia
In passato la zona ha avuto un’importanza notevole per le numerose risorse agricole e minerarie. Furono gli Etruschi i primi a sfruttare le miniere di rame, come confermato da alcuni ritrovamenti. Al periodo romano corrisponde invece un’interruzione dell’attività estrattiva e siderurgica (bronzo), dovuta al fatto che l’Urbe aveva maggior convenienza a importare la materia prima da provincie più lontane.
Così tutta l’area fu afflitta da un progressivo spopolamento e dall’inevitabile decadenza. I primi documenti scritti sul territorio risalgono al X° secolo, quando la famiglia Aldobrandeschi iniziò la costruzione di fortificazioni e castelli, con funzioni prevalentemente difensive. Roccastrada viene citata per la prima volta nel 1118, con il nome “Rocca di Fabiano”. Nel corso del XIV° secolo la zona venne annessa ai possedimenti di Siena, che iniziò lo sfruttamento di alcuni giacimenti di rame e di argento.
A metà del XVI° secolo, Roccastrada entrò a far parte del Granducato di Toscana. Le condizioni generali migliorarono leggermente sotto il governo mediceo e la cittadina diventò podesteria, estendendo anche la propria giurisdizione a diversi comuni limitrofi. Ai Medici succedette la famiglia Asburgo Lorena e la cittadina seguì le loro sorti fino all’Unità d’Italia. Nell’immediato dopoguerra a Roccastrada fu costituita l’azienda di abbigliamento “Confezioni Tre Torri”, che diede inizio alla produzione di capi d’abbigliamento che si ispiravano allo stile maremmano del XIX° secolo.
L’azienda ha contribuito alla diffusione nel mondo dell’abbigliamento “made in Maremma”: il successo ha portato alla nascita del marchio “Capalbio”, successivamente rilevato dalla multinazionale Clothing Co., proprietaria del noto marchio “Belstaff”.