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Masaccio è il nome del cittadino più illustre
Situato circa a metà strada tra Firenze ed Arezzo, San Giovanni Valdarno è uno dei principali centri industriali dell’alta valle del fiume Arno (Valdarno Aretino o Valdarno Superiore). Il centro storico, progetto urbanistico elaborato nel XIII° secolo dall’architetto Arnolfo di Cambio, ha mantenuto l’aspetto di borgo medievale, sebbene la maggior parte degli edifici storici siano di epoca posteriore. Ci sono piccole strade, tra cui i caratteristici “chiassi”, quasi privi di sole, che sboccano sulle piazze centrali, una delle quali dedicata a Masaccio, il grande pittore nativo della cittadina. La probabile casa natale dell’artista è stata adattata a museo.
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ZONA; Valdarno Aretino
TIPO; cittadina industriale
COORDINATE; 43°33′52″N 11°31′58″E
ALTITUDINE; 134 metri s.l.m.
PRODOTTI; olio d’oliva
SPORT; trekking escursionistico, ciclismo
CONFINI; Castelfranco di Sopra (AR), Cavriglia (AR), Figline Valdarno (FI), Incisa Valdarno (FI), Montevarchi (AR), Terranuova Bacciolini (AR)
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Informazioni Turistiche
Comune di San Giovanni Valdarno
via C. Battisti, 1 – 52027 San Giovanni Valdarno (AR)
tel. +39 055 91261
www.comune.san-giovanni-valdarno.ar.it
Ufficio turismo
piazza Cavour, 3
tel. +39 055 9126268
COSA VEDERE
Chiese
Basilica di Santa Maria delle Grazie
Zona: Valdarno Aretino
Tipo: chiesa (XV° secolo)
Indirizzo: piazza Masaccio
Tel.: +39 055 9122445
Fu costruita nel 1484 attorno a una delle quattro porte delle mura cittadine, in sostituzione di un tabernacolo poi trasformato in cappella, per meglio custodire un affresco della Madonna, al quale erano attribuite doti miracolose. Per accogliere il crescente flusso di pellegrini, la chiesa fu prima ampliata e poi prolungata da una grande cappella (distrutta da eventi bellici). La lunetta in maiolica invetriata sotto il portico che precede la facciata è opera di Giovanni della Robbia. All’interno ci sono affreschi del XVII° secolo, opera di Giuseppe Nasini e Vicenzo Ferrati. L’altare maggiore è stato ricostruito dopo il 1596, su progetto di Bernardo Buontalenti.
Convento di Montecarlo
Zona: Valdarno Aretino
Tipo: struttura conventuale e chiesa (XV° secolo)
Indirizzo: località Montecarlo, 1
Tel.: +39 055 9122668
La costruzione del convento, posto in posizione elevata alla sommità di un colle, avvenne tra il 1428 e il 1438 per volontà del marchese Carlo Ricasoli. Secondo la tradizione la chiesa di San Francesco fu fondata da San Bernardino nel 1424. In seguito l’edificio fu più volte pesantemente rimaneggiato, trasformato durante il periodo barocco, riportato all’aspetto rinascimentale nel 1916. All’interno c’è una pregevole Incoronazione della Vergine di Neri di Bicci (fine XV° secolo).
Monumenti e luoghi da visitare
Palazzo d'Arnolfo (Palazzo Pretorio)
Zona: Valdarno Aretino
Tipo: edificio storico (XIII° secolo)
Il Palazzo Pretorio è più noto con il nome di Palazzo d’Arnolfo, in omaggio all’architetto Arnolfo di Cambio che probabilmente progettò l’edificio nel XIII° secolo. Il palazzo costituì per secoli il centro di potere del borgo di San Giovanni Valdarno. L’impianto medievale, rimaneggiato già nel XV° secolo, è stato recentemente restaurato al suo originario aspetto. Il piano terreno è costituito da un ampio porticato con quattro arcate sulle facciate e sei sui fianchi, sostenute da pilastri ottagonali ornati con gli stemmi del giglio e l’aquila.
Sulla facciata sono visibili numerosi stemmi dei vicari di Firenze, sia scolpiti che dipinti o in terracotta invetriata di fattura robbiana. Nell’atrio il Marzocco – un leone seduto che regge con la zampa lo scudo gigliato – scultura che ricorda il dominio di Firenze.
Centro storico
Le architetture più notevoli della cittadina sono tutte ubicate in quello che fu il nucleo più antico, attualmente costituito dalle piazze Cavour e Masaccio, separate dal Palazzo Pretorio. Nella prima c’è la Pieve di S. Giovanni Battista (prima metà XIV° secolo) preceduta da un portico con tondi Della Robbia. Sulla destra il Convento delle Agostiniane (XV° secolo), oggetto di ripetute modifiche. In piazza Masaccio altri tre edifici storici. Il Palazzaccio (XIV° secolo), cui furono successivamente aggiunti i loggiati sulla facciata, la Basilica S. Maria delle Grazie, la chiesa di S. Lorenzo (XV° secolo) che contiene affreschi del XIV°-XV° secolo opera di Mariotto di Nardo e Giovanni di Ser Giovanni (detto “Scheggia”), fratello minore di Masaccio, e il trittico Annunciazione e Santi (XIV° secolo) di Giovanni del Biondo.
ARTE E MUSEI
Musei
Casa Masaccio
Zona: Valdarno Aretino
Tipo: casa-museo (XV° secolo)
Indirizzo: corso Italia, 83
Tel.: +39 055 9121421
In questa casa nacque, nel 1401, Tommaso di ser Giovanni, più conosciuto come Masaccio. Qui sembra sia nato nel 1406 anche il fratello minore, Giovanni di Ser Giovanni, detto Lo Scheggia, anche lui divenuto pittore. La casa a ballatoio è stata ristrutturata varie volte nel corso del secoli, con cambiamenti significativi rispetto all’originale. Masaccio fu allievo di Tommaso di Cristoforo Fini, noto come Masolino da Panicale (1383), anch’esso originario di San Giovanni.
È considerato il primo artista rinascimentale che ha saputo rappresentare la quotidiana realtà dell’uomo, visto non più in ambienti idilliaci, ma in spazi razionali e prospetticamente misurati. L’edificio è attualmente sede di mostre e convegni.
Casa di Giovanni da San Giovanni
Zona: Valdarno Aretino
Tipo: casa-museo (XVI° secolo)
Il pittore Giovanni Mannozzi (1592-1636), detto Giovanni da San Giovanni, fu affascinato dall’arte del Poccetti e di Santi di Tito e si distinse per uno stile pittorico improntato a un realismo di sapore popolare, vivace e talvolta umoristico. La casa natale del pittore è un edificio progettato da Arnolfo di Cambio che ha conservato le caratteristiche architettoniche della “casa ballatoio” con l’impianto originario e la scala in pietra. Attualmente è sede dell’Assessorato alla Cultura e contiene all’interno parte della collezione comunale di arte moderna e contemporanea.
Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie
Zona: Valdarno Aretino
Tipo: museo di arte sacra
Indirizzo: piazza Masaccio, 8
Tel.: +39 055 9ì122445
Annesso alla Basilica di Santa Maria delle Grazie, espone una piccola ma significativa raccolta di dipinti dei secoli XV°-XVII°, tra i quali spicca l’Annunciazione di San Giovanni Valdarno, opera giovanile dipinta attorno al 1492 dal Beato Angelico. Altre opere notevoli sono la Trinità e quattro santi di Mariotto di Nardo, il Cristus patiens e la Madonna col Bambino e santi di Mariotto di Cristofano, l’Arcangelo Raffaele e Tobiolo di Giovanni di Piamonte, l’Annunciazione di Jacopo del Sellaio e un’opera di Domenico di Michelino. Infine numerosi oggetti di arredo sacro.
Museo delle Terre Nuove
Zona: Valdarno Aretino
Tipo: museo storico urbanistico
Indirizzo: piazza Cavour, 1
Tel:. +39 055 9226213
Email: info@museodelleterrenuove.it
Sito: www.museodelleterrenuove.it
Orari: da martedì a venerdì 10.00-13.00, sabato, domenica e festivi 10.00-13.30 e 15.00-19.00; chiuso lunedì
Ingresso: € 5,00 intero, € 3,00 ridotto, gratuito minori 18 anni e disabili
Accessibilità ai disabili: sì
Allestito all’interno del Palazzo Arnolfo, è dedicato al fenomeno della fondazione dei nuovi centri abitati nel Tardo Medioevo, le “Terre Nuove”, che interessò buona parte dell’Europa e, in particolare, la Toscana. A partire dall’anno Mille le Terre Nuove o Ville Franche si diffondono progressivamente: la popolazione è attirata da esenzioni fiscali, lotti edilizi all’interno dell’abitato, appezzamenti di terra, uso di terre comuni e, in alcuni casi, liberazione da vincoli di dipendenza da i signori locali.
Molti dei nomi di Terre Nuove (Borgo Franco, Castel Franco, Villa Franca) lasciano intuire la loro potenziale offerta di libertà. Dalla fine del XIII° secolo, Firenze fondò numerosi insediamenti abitativi tra cui l’attuale San Giovanni Valdarno. Le “Terre Nuove” fiorentine divennero il modello per una nuova concetto di progettazione di città.
Attraverso video, immagini, animazioni interattive, plastici e rievocazioni storiche si può comprendere quali siano stati i caratteri urbanistici e costruttivi che hanno modellato le “Terre Nuove” toscane.
COSA FARE
Eventi
Festa della Rificolona
Tipo: fiera-mercato
Periodo: 7 settembre
La fiera-mercatoLa presenta prodotti agroalimentari delle aziende locali oltre un concorso di lanterne che rievocano tradizione antiche.
La Marocchina (biciclette d'epoca)
Tipo: cicloraduno non competitivo
Periodo: settembre
Sito: www.lamarzocchina.it
È un’escursione non competitiva su biciclette d’epoca che attraversa centri storici e le campagne del Valdarno Superiore. L’evento si articola su tre diversi percorsi, tra cui uno che permette di visitare l’area estrattiva della centrale di Cavriglia, compatibili con ogni tipo di abilità e allenamento. Tra gli eventi collaterali il mercatino di cicli vintage e una mostra fotografica.
CULTURA
Storia
Tra la fine del XIII° e l’inizio del XIV° secolo Firenze decise di consolidare il controllo dell’intero bacino dell’Arno per mezzo di un complesso sistema di presidi militari e strutture difensive per meglio fronteggiare la rivale Arezzo. I centri abitati già esistenti furono circondati da cinte murarie mentre al tempo stesso (1296) furono fondati tre nuovi insediamenti quali Castel San Giovanni, Castelfranco e Terranuova Bracciolini.
Nella pianificazione elaborata da Firenze, i tre paesi avrebbero dovuto essere prevalentemente agricoli, e come tali venne stabilito che nessun nobile potesse risiedervi stabilmente, ma solo mantenervi possedimenti terrieri o edifici. Secondo quanto riferito da Giorgio Vasari, il progetto di Castel San Giovanni fu commissionato all’architetto Arnolfo di Cambio. La pianta dell’abitato é regolare. Le mura formano un perfetto rettangolo in cui i lati più lunghi sono esattamente tre volte più lunghi di quelli corti. L’abitato è solcato da due strade principali, tra loro perpendicolari, da cui originano tutte le altre strade.
Dopo anni di contese, tra la fine del XIV° secolo e l’inizio del XV° la zona conobbe un periodo di relativa pace che permise un consistente sviluppo. A questa fase risale il Palazzo Pretorio che fu sede della podesteria e, successivamente, del vicariato. Nel 1431 diversi centri della Valle dell’Arno furono attaccati delle milizie di papa Sisto IV° che conquistò San Giovanni e Montevarchi. Nel XVI° secolo, quando il potere di Firenze era ormai consolidato in tutto il territorio, grazie alla definitiva sconfitta di Arezzo, la zona perse d’importanza come punto di difesa.
Nel XVIII° secolo, la politica economica fortemente favorevole all’agricoltura avviata dal Granducato di Toscana, permise grandi opere di canalizzazione e bonifica delle terre, con conseguente maggiore sfruttamento dell’area e sviluppo della cittadina. A partire dalla fine del XIX° secolo San Giovanni conobbe un periodo di forte crescita e riqualificazione. Purtroppo la Seconda Guerra Mondiale danneggià seriamente le principali strutture produttive agricole e industriali, richiedendo quindi grandi sforzi per ritornare alla situazione precedente.
Curiosità
Un miracolo della Madonna
Una certa Monna Tancia pregava da tempo per il proprio nipote di soli tre mesi, ammalatosi di peste nel 1478. Morti entrambi i genitori, il bambino, rimase affidato alla nonna paterna, di 75 anni. Per la paura del contagio e per le condizioni disagiate la donna si rivolse supplichevole alla Madonna raffigurata all’esterno di Porta di S.Lorenzo. Nella stessa notte, miracolosamente, l’anziana sentì uscire dai suoi seni il latte con cui nutrì il nipote.
Le origini della Rificolona
È un evento della tradizione popolare fiorentina risalente al XVII° secolo. Nella vigilia della natività della Madonna, la cittadina ospitava un grande numero di pellegrini. Molti di questi arrivavano in ore serali e, per illuminarsi la strada, usavano lanterne di carta o di tela di varie forme, appese a bastoni o canne. Oltre al pellegrinaggio, era un’occasione per vendere la propria mercanzia (funghi secchi, formaggi e pannilini) alla fiera-mercato (Fiera della Nunziata). Con il tempo, per dare un tono più fantasioso e canzonatorio a quella che era divenuta una vera e propria tradizione, si cominciarono a costruire lanterne di forme diverse. In particolare ispirandosi a quelle dei contadini e alle forme delle loro donne: goffe figure femminili con un lume sotto la sottana e appese a lunghe canne.
Queste venivano portate in giro con gran frastuono di campanacci, sibili urla e motteggi vari. In queste pittoresche e confusionarie occasioni, veniva cantata e ricantata la caratteristica cantilena “ona, ona, ona ma che bella rificolona!”. E poi proseguire “la mia l’è co’ fiocchi e la tua l’è co’ pidocchi. E l’è più bella la mia di quella della zia…”. La festa anche oggi continua a vedere protagoniste le rificolone e la fiera-mercato. Come in passato, le piccole aziende agricole espongono i prodotti permettendo ai cittadini di approvvigionarsi e di riscoprire sapori della tradizione contadina.
GASTRONOMIA
Stufato alla Sangiovannese
È un piatto della cucina povera, la cui ricetta è custodita un po’ gelosamente dagli abitanti. Si basa tutto sul muscolo della zampa anteriore di un bovino giovane, cotto con cura e aromatizzato con una miscela di spezie. È tipico del periodo di Carnevale, quando è anche inserito nel menù di alcuni ristoranti e trattorie della cittadina. Talvolta è in vendita anche nei negozi di gastronomia.
SERVIZI TURISTICI
Dove dormire
Alberghi
Hotel Masaccio
Viale Don Minzoni, 38 – San Giovanni Valdarno (AR)
Tel. +39 055 9123402
www.hotelmasaccio.com
info@hotelmasaccio.com
Case vacanze/residence
Casa vacanze Monna Tancia
Corso Italia, 112 – San Giovanni Valdarno (AR)
Tel. +39 055 9120430
www.monnatancia.it
info@monnatancia.it
Residence San Giovanni
Località Mannozzi, 26 – San Giovanni Valdarno (AR)
Tel. +39 055 9110056
www.residencesangiovanni.net
info@residencesangiovanni.com
Agriturismi
Agriturismo Podere Filicaia
Via Vaccareccia, 1 – San Giovanni Valdarno (AR)
Tel. +39 055 9123899
www.poderefilicaia.it
info@poderefilicaia.it
Agriturismo Valleverde
Strada Provinciale Santa Lucia – località Buca dei Falchi – San Giovanni Valdarno (AR)
Tel. +39 055 943628
www.agriturismovalleverde.com
info@agriturismovalleverde.com