Istituito nel 2005, il MAEC-Museo Etrusco di Cortona ha riunito le raccolte settecentesche dell’Accademia Etrusca (quadrerie e biblioteca settecentesca), la sezione egizia, i più recenti rinvenimenti archeologici del territorio di Cortona, la Biblioteca Storica della cittadina e le opere del pittore Gino Severini.
Numerosi e importanti i reperti esposti, con particolare enfasi per il passato etrusco della cittadina. La celebre tabula cortonensis è il terzo testo etrusco per lunghezza e riguarda una compravendita di terreni. L’alfabeto è quello usato tra la fine del III° e il II° secolo a.C. nella zona di Cortona ed è stato fondamentale per la conoscenza della lingua etrusca. Il grande lampadario etrusco è uno dei pezzi più importanti. Destinato a un santuario certamente di rilievo, fu realizzato intorno alla metà del IV° sec. a.C. La fibula in oro ad arco a forma di pantera faceva parte del corredo della tomba 1 del Tumulo II del Sodo.
Interessante anche il letto funebre in tufo, decorato a bassorilievo con otto figure femminili inginocchiate. Importanti anche due statuette bronzee rinvenute direttamente a Cortona. La statuetta di Selvans è una figura maschile nuda, con copricapo di pelle di pantera. La statuetta di Culsans è pure una figura maschile nuda, bifronte, con copricapo di pelle ferina. Sulla coscia sinistra è incisa, su tre righe, un’iscrizione etrusca.
Nella raccolta dedicata alla città etrusca e romana, che propone la ricostruzione della realtà topografica della cittadina dalla preistoria al tardo-antico, spiccano anche i capolavori in bronzo provenienti dalle zone di Trestina e di Fabrecce, i corredi dei grandi tumuli arcaici della zona pianeggiante, i mosaici policromi della villa romana di Ossaia.
Pur di un’epoca ancora più arcaica e proveniente da un contesto completamente diverso è notevole anche il modello in legno di barca funeraria egizia sulla quale è raffigurato il defunto che riceve il rendiconto dallo scriba e da altri amministratori. È caratteristico del Medio Regno (circa 2060-1785 a.C.).
Tra le opere pittoriche di maggior spicco esposte nel MAEC-Museo Etrusco di Cortona un posto di rilievo lo ha un grande tondo, già attribuito a Francesco Signorelli, ma recentemente riassegnato al più noto cortonese Luca (1453-1523): Vergine con Bambino, circondata da Santi protettori di Cortona, Michele, Vincenzo, Margherita e Marco. Del concittadino Pietro da Cortona la pala d’altare Madonna con Bambino in trono e quattro santi, realizzata negli anni 1626-1628. Quindi il trittico con Madonna con Bambino e Santi, tavola su fondo oro, opera del pittore fiorentino Bicci di Lorenzo (1373-1452). La Musa Polimnia, uno dei simboli dell’Accademia, è una pittura a encausto su lastra di lavagna datata XVI° secolo. Di epoca e gusto completamente diversi la Maternità (1916) del pittore futurista Gino Severini.
Il “tempietto Ginori”, un’allegoria della famiglia Medici, è una complessa composizione in porcellana realizzata nella manifattura di Doccia e donata dal marchese Carlo Ginori all’Accademia Etrusca.
Zona: Valdichiana Aretina
Comune: Cortona (AR)
Tipo: museo archeologico etrusco e pinacoteca
Indirizzo: Palazzo Casali – piazza Signorelli, 9 – 52044 Cortona (AR)
Tel.: +39 0575 630415 / +39 0575 637235
Email: info@cortonamaec.org
Sito: www.cortonamaec.org
Orari: dal 1° novembre al 31 marzo ore 10.00-17.00, chiuso il lunedì; dal 1° aprile al 31 ottobre ore 10.00-19.00 aperto tutti i giorni
Ingresso: intero €uro 10,00, ridotto € 7,00, per scolaresche € 3,00
Servizi: bookshop, visite guidate, attività didattiche, eventi culturali, percorsi all’aria aperta