Secondo una leggenda il nome deriverebbe dall’inaspettata soprelevazione che il proprietario avrebbe constatato, con sorpresa, al rientro da un viaggio: l’opera sarebbe stata ritenuta frutto di un malefico prodigio. L’alta torre è caratterizzata da un portale di doppia altezza, elemento che fa ipotizzare l’esistenza di un vecchio passaggio pedonale. Infatti, anticamente, ai piedi della costruzione c’era il cosiddetto “vicolo dell’Oro”, dove si trovavano le botteghe dei battiloro. Martellando incessantemente le monete d’oro (i fiorini), gli artigiani riducevano il metallo in fogli sottilissimi. Questi erano usati soprattutto come sfondo nei dipinti su legno. La parete esterna del piano sovrastante, è costellata di buche con mensole, il che fa supporre l’esistenza di un ballatoio ligneo. L’illuminazione è assicurata da una stretta feritoia ed anche i livelli superiori hanno tutti strette finestrelle, una per piano. Sono tipiche dell’epoca medievale quando le esigenze difensive prevalevano sul confort e la luminosità degli ambienti interni.