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Pelago, torri medievali, verdi colline e buon vino

Pelago-StemmaÈ un territorio essenzialmente collinare, caratterizzato da una campagna ampiamente coltivata a vite ed olivo e con una notevole varietà di paesaggio: pianura, collina e montagna. Decisamente il paesaggio nei dintorni di Pelago è attraente in tutte le stagioni dell’anno, ideale per chi vuole trascorrere le vacanze nella tranquillità della campagna toscana. Ci sono numerosi agriturismi che offrono servizi di qualità, oltre che corsi di cucina e percorsi a cavallo. Da segnalare il Castello di Nipozzano , al centro di una tenuta che produce on ottimo vino.

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ZONA; Valdarno Superiore

TIPO; cittadina agricola

COORDINATE; 43°46′26″N 11°30′17″E

ALTITUDINE; 309 metri s.l.m.

PRODOTTI; vino, olio d’oliva

SPORT;trekking escursionistico, equitazione,  ciclismo

CONFINI; Montemignaio (AR), Pontassieve (FI), Pratovecchio Stia (AR), Reggello (FI), Rignano sull’Arno (FI)

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pelago mapInformazioni  Turistichefirenze map

Comune di Pelago
Via Ponte Vecchio, 1 – 50060 Pelago (FI)
info@comune.pelago.fi.it
www.comune.pelago.fi.it
Tel: +39 055 8327301

COSA VEDERE

Castelli

Veduta del castello di Nipozzano

Castello di Pelago

castello pelagoZona: Valdarno Superiore
Tipo: castello (XI°-XV° secolo)
Indirizzo:

In origine il castello era al centro di vari insediamenti più antichi, tra cui i ruderi di un grande bagno romano, come confermato dai reperti rinvenuti. Nell’XI° secolo, per volontà della potente famiglia dei conti Guidi, feudatari del territorio, ne fu concessa la proprietà ai Cattani, loro vassalli. Fino al XV° secolo la costruzione fu oggetto di varie dispute tra i Cattani, i monaci di Camaldoli, il vescovo di Fiesole e Firenze. Alla fine i Cattani mantennero il possesso del castello. Il fortilizio non aveva specifiche funzioni militari, ma piuttosto di controllo del territorio e sede dell’autorità preposta. Attualmente è sede dell’amministrazione comunale.

Castello di Nipozzano

Zona: Valdarno Superiore
Tipo: castello (XII° secolo)
Indirizzo: località Nipozzano

La fortificazione, risalente al XII° secolo e proprietà dei conti Guidi, faceva parte del sistema di castelli che controllavano la zona alla confluenza del fiume Sieve con l’Arno. Alla fine del XIV° secolo il castello fu acquistato dalla famiglia Albizi che lo trasformò in residenza signorile, ritrovo di artisti e letterati. Il castello è al centro di un piccolo “borgo murato”. È una tipica costruzione del periodo medievale: cassero in posizione dominante rispetto alla piazza d’armi mentre altri edifici sono distribuiti lungo la strada di accesso. L’aspetto attuale del complesso, successivamente trasformato in villa-fattoria, è il risultato di un’importante opera di restauro eseguita dopo la Seconda Guerra Mondiale. All’interno del castello c’è la chiesa di San Niccolò, risalente al XIII° secolo.

Castello di Ferrano

castello ferranoZona: Valdarno Superiore
Tipo:  castello neo-gotico (XIX° secolo)
Indirizzo: località Ferrano

E’ una villa costruita nel XIX° secolo dal marchese De Grolé Virville a foggia di castello gotico e totalmente in pietra. Fu poi venduta al duca Bonelli che, per debiti di gioco, ne perse la proprietà.

Chiese

Pieve di San Clemente e Museo di Arte Sacra

Zona: Valdarno Superiore
Tipo: chiesa (XV° secolo)

Situata all’interno del Castello di Pelago, la chiesa fu costruita nel 1413. Nel corso dei secoli successivi è fu oggetto di numerosi restauri, tantochè dell’edificio in stile romanico non è rimasta alcuna traccia. All’interno, in una nicchia ricavata nella pietra serena, si trova il fonte battesimale, risalente al XVIII° secolo. Nella pieve c’è anche il Museo di Arte Sacra che espone dipinti ed oggetti liturgici della zona.

Pieve di San Lorenzo

Zona: Valdarno Superiore
Tipo: chiesa (XV° secolo)
Indirizzo: località Diacceto

Fu costruita nel 1073 e divenne una delle pievi più importanti della zona. Nel XVI° secolo fu oggetto di vari restauri e, nel 1858, l’edificio fu completamente demolito e ricostruito con la trasformazione dell’originario impianto a due navate in un un’unica ampia aula. Per l’occasione l’interno fu affrescato da Ferdinando Folchi e Antonio Noferi. All’interno si conserva una terracotta invetriata che raffigura Maria in trono col Bambino e i santi Giovanni Gualberto e Antonio Abate contornata da angeli, attribuita alla bottega di Giovanni della Robbia (XVI° secolo). Da segnalare anche un tabernacolo con il dipinto che rappresenta la Madonna del Buon Consiglio (XVII° secolo).

Convento di San Francesco

Zona: Valdarno Superiore
Tipo: chiesa-convento (XVI° secolo)
Indirizzo:

Costruito 1519 dai frati francescani, il complesso fu distrutto nel 1550 da un’eccezionale piena del vicino fiume Sieve. Al momento della piena su di un ponte c’erano alcuni curiosi ad osservare la piena e, tra questi, un certo Bartolomeo Signorini, detto Meo Franci. Caduto con gli altri nel fiume, fece voto a San Francesco di diventare terziario francescano se avesse avuto salva la vita. Ricevuta la grazia si adoperò presso la popolazione per la ricostruzione del convento.

Ultimati i lavori, nel 1560 ci rientrarono i religiosi che, quindi, effettuarono ampliamenti degli spazi destinati ad ospitare i frati. Quindi, nel 1568, costruirono, all’interno del complesso, la chiesa di San Francesco. Nel 1840 il convento fu ristrutturato principalmente nella facciata e nel chiostro. Il convento fu soppresso nel 1867 e la chiesa di San Francesco divenne parrocchia. Sotto l’altare, chiusa da un prezioso paliotto in legno intagliato e dorato del XVII° secolo, è conservata la reliquia di San Pellegrino.

Monumenti e luoghi da visitare a Pelago

Torri di Ristonchi

Zona: Valdarno Superiore
Tipo: fortificazione (XII° secolo)
Indirizzo: località Ristonchi

Si tratta di un possente torrione feudale ottimamente conservato e di notevole suggestione, costruito nel XII° secolo ed appartenuto al Monastero di Vallombrosa. Secondo alcune fonti storiche la torre fu completamente distrutta nel 1248 durante l’assedio delle milizie ghibelline e ricostruita nel 1346.

Passo della Consuma

Zona: Valdarno Superiore (al confine con il Casentino)
Tipo: villaggio montano
Indirizzo: 

L’abitato si sviluppò lungo un’antica via che collegava il Valdarno Superiore con il Casentino, precisamente all’altezza di 1.050 metri s.l.m.Il villaggio è collocato esattamente al confine tra le provincie di Firenze e Arezzo. Ci sono alcune strutture ricettive adatte a soggiorni durante il periodo estivo. Dalla sommità si gode un bel panorama del Casentino, tra cui il pittoresco borgo storico di Poppi. Il paesaggio attorno è caratterizzato dalla presenza di fitti boschi, specialmente faggeti, querceti e castagneti, ove si possono trovare varie specie di funghi e frutti selvatici quali fragole e lamponi.

COSA FARE

Sport

Bicicletta

“La Leonessa”

Il nome accomuna quattro diversi itinerari che iniziano dal villaggio. C’è un itinerario permanente, denominata “Passeggiata”, e altri tre, progressivamente più impegnativi, che sono spesso utilizzati per competizioni esclusivamente con biciclette d’epoca.

Per maggiori informazioni
– email: leonessaciclostorica@libero.it
– sito: www.leonessaciclostorica.it

1 – La Passeggiata
Un percorso per tutti attraverso gli splendidi vigneti della zona, ammirando i paesaggi tra Pelago, la tenuta di Travignoli e il Castello di Nipozzano circondato dal borgo.
Lunghezza: km. 12
Dislivello: m. 125

2 – Itinerario corto
Non necessita di notevole preparazione ed è pertanto indicato a coloro che sono in grado di affrontare alcune pendenze, tipo gli sterrati di Altomena, per poi puntare verso il Castello di Nipozzano.
Lunghezza: km. 22
Dislivello: m. 400

3 – Itinerario medio
È adatto a ciclisti ben preparati perché include la salita fino al Castello di Ferrano e poi al Passo della Consuma. La parte finale è una lunga discesa fino al Castello di Nipozzano.
Lunghezza: km. 49
Dislivello: m. 1.000

4 – Itinerario lungo
È adatto a ciclisti molto ben preparati perché include salite di media lunghezza come quelle verso Altomena e Falgano e, soprattutto, quella lunga verso il Passo della Consuma nella parte centrale dell’itinerario.
Lunghezza: km. 81
Dislivello: m. 1.800

ITINERARI

Percorsi

Strada dei vini Chianti Rufina e Pomino

Zona: Val di Sieve (FI)
Comuni e località: Dicomano, Londa, Pelago, Pontassieve, Rufina
Informazioni: Consorzio Chianti Rufina – Villa di Poggio Reale – Viale Duca della Vittoria, 7 – 50068 Rufina (FI)
Tel.: +39 055 8397932 / +39 055 8399944
E-mail: info@chiantirufina.com
Sito: www.chiantirufina.com

La strada del vino si trova a nord-est di Firenze, all’interno del tratto finale della Valdisieve, in un paesaggio contraddistinto da antiche torri, pievi romaniche, ville rinascimentali. Questa strada del vino, la più antica in Toscana e in Italia, produce due importanti vini: il Chianti Rufina DOCG e il Pomino DOC.

I vini

Il Chianti Rufina, di colore rubino vivace e dal profumo intenso, può accompagnare piatti importanti come carni alla brace, agnello, selvaggina, o formaggi stagionati, Può essere associato ai funghi grigliati, ai tortelli di ricotta o di castagne.

 

 

Aziende della Strada dei Vini Chianti Rufina e Pomino

Sono tutte aziende che conservano tradizioni che affondano le radici nella storia del territorio. Sono possibili soste per visite e degustazioni dei prodotti enologici.

AZ. AGR. LECCIOLE PERINI – Via Castiglioni, 30 – 50068 Rufina (FI) – 
tel.: +39 055 8397045

AZIENDA VINICOLA LE COSTE – Viale Duca della Vittoria, 139 – 50068 Rufina (FI) – 
tel.: +39  055 8397009

CANTINE F.LLI BELLINI – Via Piave, 1 – 50068 Rufina (FI)
 – tel.: +39 055 8397029

DREOLINO  – Via Fiorentina, 5/6 – 50068 Rufina (FI)
 – tel: +39 055 8397021

FATTORIA CERRETO LIBRI – Via Aretina, 90 – 50065 Pontassieve (FI)
 – tel.: +39 055 8314528

MARCHESI DE’ FRESCOBALDI – via S. Spirito, 11 – 50125 Firenze (FI) – 
tel.: +39 055 27141

MARCHESI GONDI – Tenuta Bossi – Via dello Stracchino, 32 – 50065 Pontassieve (FI) – 
tel.: +39 055.8317830

TRAVIGNOLI – Via Travignoli, 78 – 50070 Pelago (FI) – 
tel.: +39  055 8361098

Strada dei vini Chianti Rufina e Pomino

Rufina (FI)
Strada del vino

CULTURA

Storia

Il nome deriva dal latino pelagus che significa “massa d’acqua simile al mare”. Questo riferimento sembra verosimile in quanto pare che vi fosse un bagno romano molto vicino all’attuale centro abitato, denominato “casa al bagno”. Posta all’incrocio di varie vie di comunicazione, la zona fu abitata fin dall’epoca preistorica e vide accrescere la propria importanza sia nel periodo etrusco-romano che in quello medievale. In questa seconda fase le cime dei colli, le valli e gli altri luoghi di rilievo si andarono sempre più arricchendo di torri, castelli, ville signorili, e borghi.

Nel XI° secolo la zona faceva parte dei vasti possedimenti dei Conti Guidi, originari di Poppi, che nel 1089 costruirono un castello proprio dove ora si trova l’abitato. L’amministrazione del castello fu concessa alla famiglia Cattani da Siacceto, vassalli dei Guidi. Il nucleo abitato si sviluppò attorno al fortilizio. Nel XIII° secolo, col ridimensionarsi dell’autorità dei Guidi rispetto ad altri poteri emergenti, Firenze in particolare, il titolo di proprietà fu oggetto di contestazione da parte della diocesi di Fiesole, dei monaci camaldolesi e della stessa Firenze. La questione si trascinò per secoli fino quando, nel 1445, Papa Eugenio IV° confermò i Cattani quali proprietari.

In quest’epoca cresceva  intanto l’importanza del villaggio come mercato di prodotti agricoli. Tra le varie risorse economiche va ricordata la produzione di panni rustici di lana. Quindi i prodotti del bosco, le patate e l’allevamento del bestiame (soprattutto suino) erano le risorse maggiori che alimentavano un fiorente mercato settimanale. Le attività economiche arrivarono a comprendere la produzione di tessuti di lino e di canapa, e fornaci per la produzione di laterizi. Attualmente, l’economia si basa ancora sulle attività agricole ed artigianali.

Nel territorio ci sono molte moderne aziende agricole con produzione di ottima qualità sia di vino che di olio. Quindi l’artigianato di mobili, di pelletteria, degli accessori d’abbigliamento e del ferro battuto. Anche il turismo rappresenta un’importante attività, con moderne strutture alberghiere nella parte più alta del territorio comunale ed agriturismi sparsi un po’ dovunque.

Curiosità

In una notte di forte pioggia, di ritorno dal Casentino, il Pievano Arlotto si fermò, completamente bagnato, in una piccola osteria presso la Consuma. Il locale era talmente pieno di avventori che era impossibile avvicinarsi al fuoco. Il Pievano si rivolse all’oste con il tono di chi vuol parlare privatamente, ma anche farsi udire da tutti, raccontando la disavventura: aveva perduto l’allora ragguardevole somma di quattordici lire e diciannove fiorini in un luogo dove si era fermato a orinare, distante qualche miglio. Pian piano, a piccoli gruppi, i commensali si offrirono di uscire per cercare le monete. Così il Pievano non solo poté ristorarsi comodamente vicino al fuoco ma, per la bonaria generosità dell’oste, ebbe anche il conto abbonato.

GASTRONOMIA

Prodotti tipici

Cantine del Castello di Nipozzano

Vino

Tutta la zona è contraddistinta da un solo marchio, garantito e di qualità: Marchese Frescobaldi. Grazie al perfetto equilibrio tra altitudine, suolo e microclima fresco e ventilato, le differenti varietà di vitigno trovano le condizioni ideali per una crescita perfetta e permettono di produrre vini dal carattere armonioso e adatti all’invecchiamento.

Cantine da visitare

CASTELLO DI NIPOZZANO

Località Nipozzano, 7 – 50060 Pelago (FI)
Tel:  +39 055 8311528
Visita: prenotazione obbligatoria
www.frescobaldi.it

Il Castello di Nipozzano e la tenuta vinicola si trovano a est di Firenze, proprio sul versante collinare rivolto verso il fiume Arno. Grazie al perfetto equilibrio tra altitudine, suolo e microclima fresco e ventilato, le differenti varietà di vitigno hanno le condizioni ideali per una crescita perfetta e permettono di produrre vini dal carattere armonioso e adatti all’invecchiamento.

I VINI

Nipozzano Riserva: vino storico Frescobaldi dal 1864. Chianti Riserva di riferimento, con una personalità vibrante e un valore qualitativo che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.

Nipozzano Vecchie Viti: questo vino ha origine dalle più vecchie viti del Castello di Nipozzano, dotate di un profondo apparato di radici. Di grande complessità ed armonia, questa riserva affina per 24 mesi in botti di rovere secondo l’antica tradizione toscana

Montesodi Riserva: Il Cru nato nel 1974 nell’omonimo vigneto di sole uve Sangiovese.

Mormoreto: Cru di nobile origini, nato dalle prime viti di Cabernet Sauvignon e Merlot coltivate in Toscana dal 1855. Espressione di un singolo vigneto, sa emozionare per l’eleganza, la potente armonia e la grande longevità.

La visita alla cantina è accompagnata dalla degustazione di vini e di prodotti tipici della zona.