Scegli cosa vedere e fare a Signa
Signa, la cittadina della paglia e della ceramica
Signa è situata alla confluenza del fiume Bisenzio e del torrente Ombrone con l’Arno, nel punto di contatto tra le provincie di Firenze, Prato e Pistoia. Per tale posizione strategica, la cittadina ha avuto grande importanza fin dal Medio Evo. Inoltre anche per aspetti artistici e culturali. L’abitato è costituito da una parte bassa, sviluppatasi lungo il fiume Arno, e da un nucleo alto e più antico, denominato “Castello”. Quest’ultimo risale all’XI° secolo e comprende la chiesa di San Giovanni Battista, nel cui interno sono conservate le spoglie della Beata Giovanna, patrona di Signa. Fiorente l’attività di produzione artigianale di oggetti in paglia, principalmente cappelli. Nell’ultimo decennio la tradizionale produzione di manufatti in ceramica e terracotta, quasi scomparsa, è stata riesumata da alcuni artigiani locali.
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ZONA; Area fiorentina
TIPO; cittadina industriale
COORDINATE; 43°47′00″N 11°06′00″E
ALTITUDINE;46 metri s.l.m.
PRODOTTI;paglia, ceramica, dinamite
SPORT;trekking escursionistico, ciclismo, canottaggio, birdwatching
CONFINI; Campi Bisenzio (FI), Carmignano (PO), Lastra Signa (FI), Poggio a Caiano (PO), Scandicci (FI)
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Informazioni Turistiche
Comune di Signa
Piazza Repubblica, 1 – 50058 Signa (FI)
Tel: +39 055 87941
www.comune.signa.fi.it
COSA VEDERE
Chiese
Affreschi nella Chiesa della Beata
Chiesa di San Giovanni Battista (o della Beata)
Zona: Area fiorentina
Tipo: chiesa (X°-XV° secolo)
La chiesa, denominata anche “Pieve della Beata”, risale al X° secolo. Nel corso del XV° secolo crebbe di importanza poiché vi furono collocate le spoglie mortali della Beata Giovanna. All’interno della chiesa ci sono vari affreschi (1441), attribuiti al Maestro di Signa, che raffigurarono i miracoli attribuiti alla Beata. Inoltre un fonte battesimale della “bottega” di Benedetto da Maiano.
Monumenti e luoghi da visitare a Signa
Ponte sull'Arno
Zona: Area fiorentina
Tipo: ponte storico (XIII° secolo)
La costruzione risale al 1271. Era di grande importanza perché era l’unico della zona a collegare le due rive del fiume Arno. Originariamente era in legno e fu distrutto; successivamente ne fu modificato l’aspetto più volte, per soddisfare lo sviluppo dell’abitato. Secondo le cronache e i documenti giunti ai nostri giorni, era costantemente monitorato e riparato, come, ad esempio, dopo il 1333 quando una piena del fiume provocò danni di una certa entità. Il ponte è largo 1,80 metri, un’ampiezza determinata dal solo uso pedonale. È lungo 127 metri e alto 12,50. Ha sei campate, ognuna delle quali con una luce di 27,50 metri.
Parchi e Giardini
Parco dei Renai
Zona: Area fiorentina
Tipo: parco naturale con riserva faunistica, lago, piscina, area sportiva
Lungo il fiume Arno si estende un’ampia area di proprietà privata denominata “Parco dei Renai”. Fin dal XVII° secolo la vasta e fertile area era usata per l’agricoltura, ma durante il XX° secolo l’attività agricola cessò progressivamente. La zona fu oggetto di un’incontrollata escavazione di inerti o sabbia (rena), da cui il termine “Renai“. Nel 1990 iniziarono i lavori per il recupero dell’area, progetto che prevedeva la riqualificazione tramite la costruzione di impianti sia sportivi che ricreativi.
Inoltre la salvaguardia di alcune zone faunistiche, la riserva integrale WWF, dove tutt’oggi sono presenti animali considerati in via di estinzione. Il risultato è un’area bonificata che include un centro sportivo (soprattutto calcio e il beach volley), una piscina semi-olimpionica e strutture per la vela. Il complesso comprende anche una piccola spiaggia e strutture per il canottaggio, oltre a spazi per attività musicali e culturali. L’oasi naturale del parco il WWF organizza visite e birdwatching. Una pista ciclabile di circa 7 chilometri collega Firenze (Parco delle Cascine) con il Parco dei Renai.
ARTE E MUSEI
Musei di Signa
Museo della Paglia
Museo della paglia e dell'Intreccio "Domenico Michelacci"
Zona: Area fiorentina
Tipo: museo di artigianato
Indirizzo: Via degli Alberti, 11 – 50058 Signa
Tel: +39 055 875257
Email: info@museopaglia.it
Sito: www.museopaglia.it
Orari: martedì, mercoledì e venerdì 15.00-19.00, giovedì 9.00-13.00 e 15.00-19.00, sabato 9.00-13.00
Ingresso: intero €uro 5,00, ridotto € 4,00
Il museo, interamente dedicato alla produzione degli oggetti di paglia a Signa, conserva reperti di lavorazione industriale del XIX° secolo e, soprattutto, molti esemplari dei cappelli che resero la cittadina nota in Italia e all’estero. Vengono inoltre illustrate le tecniche di lavorazione della paglia e della confezione dei cappelli. Una parte è dedicata anche al ruolo dei lavoratori, in gran parte manodopera femminile.
COSA FARE
Eventi
Corteo storico della Festa della Beata Giovanna
Festa della Beata Giovanna
Tipo: religioso
Periodo: Pasqua, lunedì successivo e martedì dell’Annunciazione.
La manifestazione più importante della cittadina è senza dubbio la festa in onore della Beata Giovanna, durante la quale viene celebrata solennemente la patrona. L’evento si svolge durante tre delle principali ricorrenze della religione cristiana: la Pasqua, il lunedì immediatamente successivo e il martedì dell’Annunciazione. Fondamentale il ruolo del Corteo Storico di Signa, composto dai cittadini che rappresentano la comunità nel XIV° secolo. I costumi medievali ricordano la società dell’epoca.
Ad esempio le pastorelle, simbolo dell’attività contadina, le cosiddette “trecciaiole” (le lavoratrici della paglia), simbolo di Signa, il gruppo di musici che suona un particolare tipo di tromba detta “chiarina”. Nella sera di Pasqua viene aperta l’urna dove è conservato, ancora intatto, il corpo della patrona che, nei giorni seguenti, rimarrà esposto alla venerazione. Nel lunedì dopo Pasqua, l’intera comunità accompagna il corteo dei figuranti lungo le strade della cittadina.
Inizialmente il corteo è diviso in quattro, ognuno dei quali si forma di fronte ad altrettante chiese. Durante la sfilata i quattro gruppi si incontrano per poi giungere, tutti assieme, davanti alla chiesa di San Giovanni Battista, dove si svolge la solenne benedizione della popolazione.
Festa di Settembre
Tipo: rievocazione del mercato medievale
Periodo: settembre
Rievoca un’antico ed importante mercato della zona. In tempi recenti è diventata una manifestazione culturale che comprende un suggestivo mercato medievale nel centro storico. Inoltre un banchetto, in cui vengono servite pietanze tipicamente medievali, in particolare ricette del XIV° secolo. L’evento comprende anche il Palio degli Arcieri, durante la quale i quattro rioni – conosciuti come “popoli” – competono in una gara di tiro con l’arco. Il vincitore acquisisce il diritto di portare, su un asinello appositamente addobbato, il primo nato nell’anno del proprio popolo in occasione della successiva Festa della Beata Giovanna.
CULTURA
Storia
Lavorazione della paglia
Etimologicamente Signa deriverebbe dal nome proprio Aisinius, attribuibile al fondatore, probabilmente un soldato di Lucio Cornelio Silla. I primi documenti sull’abitato risalgono al XI° secolo, periodo in cui la contessa Willa donò la pieve di San Giovanni Battista e quella di San Lorenzo alla città di Firenze. Signa divenne ben presto nota per il culto della Beata Giovanna. Era una pastorella conosciuta per il suo altruismo che, all’età di dodici anni, si era fatta murare in un romitorio della zona, rimanendo in preghiera e vita eremitica fino alla morte, avvenuta nel 1307. I miracoli attribuiti non solo avevano suscitato grande devozione, ma contribuirono anche alla crescita della produzione artistica, con numerose opere, tra le quali gli affreschi della chiesa di San Giovanni Battista.
Il territorio assunse grande importanza per la posizione strategica e il commercio: nei mesi estivi l’unico tratto navigabile del fiume Arno, la più importante via di collegamento tra Firenze e Pisa fino al XX° secolo, era proprio quello dopo Signa. Quindi la costruzione del ponte sull’Arno (fine XIII° secolo), unico nella zona fino al XIV° secolo a collegare le due rive. Nel XIV° secolo, Signa fu assediata dalle milizie di Castruccio Castracani, signore di Lucca e massimo esponente in Toscana della fazione ghibellina.
Nell’abitato il condottiero insediò il quartier generale, battendo perfino moneta (i “castruccini”), e riuscì ad impedire l’arrivo di rifornimenti a Firenze. Vari mesi dopo, però, vedendo che la città stava preparando un attacco, decise di incendiare il castello e il ponte sull’Arno per fermare l’avanzata fiorentina. La riconquista di Signa andò male e solo dopo qualche tempo la cittadina entrò a far parte dei territori di Firenze. Da quel momento in poi seguì le sorti della città fino all’Unità d’Italia.
Solo nell’ultimo decennio la produzione di manufatti in ceramica e terracotta, che aveva conosciuto una profonda crisi, è stata riesumata da alcuni artigiani locali.
Curiosità
Dalla dinamite al cinema
Per metà del XX° secolo a Signa ebbe sede una fabbrica di dinamite che rivestì un ruolo fondamentale nell’approvvigionamento durante le due guerre mondiali. I motivi della scelta della dislocazione erano molti: la relativa vicinanza delle cave di pirite della Maremma e della Val di Cecina, il facile collegamento con il porto di Livorno tramite ferrovia e le caratteristiche del luogo, isolato e circondato in buona parte dal fiume Ombrone. Durante la Prima Guerra Mondiale lo stabilimento produsse principalmente esplosivi per le munizioni d’artiglieria di grosso calibro: balistite e dinamite. La fabbrica fu chiusa nel 1958. Gli edifici del complesso sono in buon stato e, recentemente, sono stati acquistati da un gruppo statunitense per realizzare studi cinematografici.
Il "volo" di Cecco Santi e gli auspici
Cecco Santi era un capitano di ventura che, per amore di una donna fu tacciato di tradimento, e per questo gettato da una torre, ma si salvò miracolosamente. Il Santi è incarnato oggi da un manichino di legno del peso di 80 chili, bardato da soldato, che viene fatto scivolare per circa 100 metri lungo un cavo di acciaio, fino a terra. Curioso, se non addirittura impressionante, il fatto che nel giugno 1966 il cavo (all’epoca si trattava di un canapo) si spezzasse e interrompesse bruscamente il “volo” del Capitano, annunciando sciagura e disgrazie ai contadini: infatti il 4 novembre di quell’anno i cattivi presagi si avverarono, e non solo per i contadini. A seguito di un’eccezionale ondata di maltempo, accadde uno dei più gravi eventi in Italia, l’alluvione di Firenze, che causò forti danni non solo a Firenze e Signa, ma in gran parte della Toscana.
Volo di Cecco Santi
Tipo: rievocazione storica
Località: Lecore
Periodo: ultima domenica di giugno
Ogni anno, la sera dell’ultima domenica di giugno o della prima di luglio ha luogo in località Lecore il “Volo di Cecco Santi”. È una rievocazione nata quando la frazione era un florido e indipendente borgo fiorentino, una tradizione che a Lecore si tramanda di generazione in generazione. Cecco Santi sarebbe stato un capitano di ventura che, per amore di una donna, fu tacciato di tradimento e per questo gettato da una torre.
Si salvò miracolosamente. Il Capitano (un manichino di legno del peso di 80 chili e bardato da soldato), che da alcuni anni anche a Vinci subisce un simile trattamento, ne è il protagonista. Secondo il “cerimoniale” lecorese viene buttato dall’alto, agganciato a un cavo d’acciaio, lungo una traiettoria inclinata di 100 metri: interpretando la planata verso terra gli agricoltori fanno pronostici sul raccolto.
Subito dopo c’è vero e proprio assalto da parte dei presenti, perché si dice anche che toccare il Capitano dopo il volo porti fortuna. La cerimonia, che prevede anche giochi, gare ed un corteo, alla fine si trasforma necessariamente in una festa gastronomica. Così si sfornano pizze, focacce e i migliori piatti tipici ma si servono anche pietanze provenienti dalle pentole delle famiglie del posto.
GASTRONOMIA E PRODOTTI TIPICI
Prodotti tipici
La paglia
All’inizio del XVIII° secolo il forlivese Domenico Michelacci si trasferì a Signa. Mettendo a frutto le sue esperienze di coltivazione e lavorazione della paglia, avviò una produzione su larghissima scala di cappelli. Fu l’inizio di una fiorente attività artigianale. La produzione fu infatti ampiamente esportata e divenne nota in tutto il mondo con il nome di “cappelli di paglia di Firenze”.
La cittadina fu riconosciuta come uno tra i più importanti centri artigianali, al punto tale da meritare, successivamente, l’appellativo di “Città della Paglia”. La fama di questi copricapi giunse anche alla corte del re di Francia Luigi XVI°, che richiese per sé infatti proprio uno dei cappelli di paglia prodotti nella località. Attualmente gli artigiani che producono oggetti in paglia, principalmente cappelli, hanno contribuito alle richieste di produzioni cinematografiche: Un tè con Mussolini del regista Franco Zeffirelli e Pretty Woman, interpretato da Julia Roberts e Richard Gere. Inoltre richieste da parte di famosi attori o personalità quali Carolina di Monaco, Charlotte Casiraghi e Brad Pitt.
Ceramica e terracotta
La produzione artigianale di ceramiche e terrecotte risale al XX° secolo. Importante fu l’installazione della “Manifattura di Signa”. L’attività produttiva ebbe inizio nel 1895 per opera di Angelo e Camillo Bondi. Se i primi modelli consistevano in calchi di sculture celebri, nel corso di pochi anni l’azienda riuscì ad ampliare la propria produzione proponendo una serie di arredi da giardino. Questi ottennero un’importante successo nel corso della Festa dell’Arte e dei Fiori di Firenze (edizioni del 1896 e del 1897), raggiungendo fama internazionale. Alla morte di Camillo Bondi, avvenuta nel 1929, iniziò purtroppo il calo della produzione, fino alla chiusura completa, avvenuta nel 1952. Nell’ultimo decennio la produzione di manufatti in ceramica e terracotta è stata riesumata da alcuni artigiani.
SERVIZI TURISTICI
Dove dormire a Signa
Alberghi
Hotel Delfina
Via Roma / largo Capitelloni – Signa
Tel: +39 055 876123
www.hoteldelfina.com
posta@hoteldelfina.com
Servizi: 23 camere con bagno – aria condizionata, TV, internet – gestione familiare – alcune camere con accesso handcap – animali ammessi