Cosa vedere e fare a Chiusi della Verna
“Io ho in Toscana uno monte divotissimo il quale si chiama monte della Vernia…”
il conte Orlando Cattani a San Francesco, 1213
La Verna, la montagna di San Francesco, il miracolo delle stimmate e il grande santuario
Il territorio di Chiusi della Verna è una combinazione unica di natura, religiosità, storia, cultura. L’elemento di richiamo è indiscutibilmente il Santuario de La Verna, dove San Francesco visse a più riprese e dove ricevette le stimmate. Il turismo religioso è una componente fondamentale dell’economia. Il territorio contiene altri elementi di richiamo, primo tra tutti quello ambientale-naturalistico, come la porzione più meridionale del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Ci sono altri tre importanti percorsi, uno dei quali di origine storica. Anche gli eventi organizzati costituiscono un ulteriore richiamo.
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ZONA; Casentino
TIPO; villaggio di montagna
COORDINATE; 44°8′46″N 10°39′55″E
ALTITUDINE; 954 metri s.l.m.
PRODOTTI; allevamento, legno
SPORT; trekking escursionistico, equitazione, ciclismo
CONFINI; Bibbiena, Caprese Michelangelo, Castel Focognano, Chitignano, Pieve Santo Stefano, Poppi, Subbiano (AR)
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Informazioni Turistiche
Comune di Chiusi della Verna
viale San Francesco, 42 – 52010 Chiusi della Verna (AR)
tel. +39 0575 599611
chiusidellaverna@casentino.toscana.it
www.comune.chiusi-della-verna.ar.it
COSA VEDERE
Edifici religiosi
Scorcio del Santuario de La Verna
Santuario La Verna
Zona: Casentino
Comune: Chiusi della Verna (AR)
Tipo: santuario francescano – complesso di chiese e cappelle ( XIII°-XIV° secolo)
Indirizzo: località La Verna
Tel. informazioni +39 0575 5341; foresteria +39 0575 0575
Email: santurariolaverna@gmail.com
Orari: 8.00-22.30
Accessibilità disabili: sì
Servizi: è possibile soggiornare presso la Foresteria del Santuario per riposare o pregare assieme ai monaci. Gli alloggi sono strutturati per accogliere persone singole, nuclei familiari, gruppi. Prezzi con pensione completa: € 57,00 al giorno; € 48,00 al giorno con permanenza minima di almeno tre giorni.
Il santuario francescano è situato sul Monte Penna (1.283 metri s.l.m.), la cui vetta calcarea tagliata di netto su tre lati e ricoperta di abeti e faggi è visibile da molto lontano. È da secoli centro di irradiazione del messaggio francescano e luogo di attrazione a livello mondiale. Il conte Orlando Cattani conobbe Francesco d’Assisi nella primavera del 1213 e, affascinato dalle sue parole, gli donò il monte. Questo divenne il luogo prediletto per numerosi e prolungati periodi di ritiro del futuro Santo. Semplici capanne di frasche furono il primo alloggio della piccola comunità ma già nel 1214 furono costruite alcune piccole celle e, pochi anni dopo, l’oratorio di Santa Maria degli Angeli. L’impulso decisivo per fondare un grande convento fu dato dall’evento delle stimmate in occasione dell’ultima visita di Francesco.
Quadrante
È un ampio piazzale lastricato di accesso a tutti i luoghi del santuario. Circondato da un muro di pietra, deve il suo nome alla meridiana, l’orologio solare inciso sulla parete del campanile della Basilica Maggiore. Nel piazzale c’è una grande croce di legno, piantata nella roccia, oltrepassata la quale è possibile osservare un suggestivo panorama del Casentino. A sinistra c’è il “pozzo della foresteria”, una cisterna del XVI° secolo utilizzata da pellegrini e ospiti.
Basilica Maggiore
Dedicata alla Madonna Assunta, fu costruita tra il 1348 e il 1509 e più volte rimaneggiata in epoche successive. Il risultato delle varie modifiche è un edificio a croce latina, a navata unica e con volte a crociera. All’interno ci sono alcune eccellenti realizzazioni della “bottega” Della Robbia. L’opera più antica è l’Annunciazione (1475 circa), ritenuta il capolavoro di Andrea della Robbia. Le altre sono: l’Ascensione (1490 circa), la Natività (1479), la Madonna in trono con Bambino (detta anche Madonna del Rifugio, 1515-1520 circa). All’interno della Cappella delle Reliquie, risalente al 1635, sono conservati alcuni oggetti usati da Francesco: una tovaglia, una ciotola, un bicchiere, un pezzo di corda, una benda di lino intrisa dal sangue del santo (conservata in una teca di bronzo).
Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Un oratorio dedicato a Santa Maria degli Angeli fu costruito nel 1216-18 dopo che a Francesco era apparsa la Madonna. L’edificio, che è il nucleo più antico del santuario, fu ristrutturato ed ampliato tra Il 1250 ed il 1260. La campana del campaniletto a vela fu fusa da Leonardo Pisano nel 1257 e, secondo la tradizione, fu un dono di San Bonaventura. La chiesa, preceduta da un basso porticato, è a navata unica. All’interno, sull’altare principale la grande pala di terracotta invetriata Assunzione di Maria al cielo, (anche detta Madonna della Cintola), opera di Andrea Della Robbia realizzata intorno al 1485. Dello stesso periodo le due pale Natività con San Francesco e Sant’Antonio e Pietà. All’interno della chiesa sono conservati vari oggetti appartenuti al santo, in particolare il saio che indossava quando comparvero le stimmate. Il coro ligneo è del periodo rinascimentale.
Corridoio delle Stimmate
Attraverso una porta ad arco dalla chiesa di S. Maria degli Angeli si accede al Corridoio delle Stimmate, costruito tra il 1578 e il 1582. All’inizio c’è la cappella del conte Checco di Montedoglio (o della Pietà), terminata nel 1532, che contiene la tavola invetriata policroma Deposizione dalla Croce, opera di Santi Buglioni. L’arioso corridoio è affrescato con episodi della vita e dei miracoli di San Francesco. Diciotto dei riquadri sono stati realizzati dal pittore Baccio Maria Bacci in due fasi, tra il 1929 e 1962. È visibile la prima cella costruita da Francesco d’Assisi. Lungo il corridoio transita la processione che, dal 1431, i frati effettuano due volte al giorno (alle 14 e a mezzanotte) verso la cella di San Francesco e quindi fino alla Cappella delle Stimmate.
Seconda cella di S. Francesco
Al termine del Corridoio delle Stimmate c’è la grotta che fu la prima dimora di Francesco d’Assisi; il letto era costituito da una lastra di nuda pietra. Quindi la seconda cella usata per meditare durante il periodo finale della vita. Dopo un piccolo atrio si accede direttamente alla Cappella delle Stimmate.
Monastero e refettorio
Il monastero, non visitabile, è formato da ben cinque chiostri. Le celle dei frati sono ubicate in quello risalente al XV° secolo. Nel refettorio è collocata la Madonna del Cardellino, un’altra notevole opera di Andrea Della Robbia.
Cappella delle Stimmate
La cappella, vero punto focale di tutto il santuario, fu costruita da Simone da Battifolle nel 1263 sul luogo dell’evento miracoloso: è a navata unica, coperta da volta a crociera. Sul pavimento una lapide indica il punto esatto dove si trovava Francesco nel momento del miracolo. Sopra la porta c’è il tondo Madonna con Bambino benedicente, della “bottega” di Andrea Della Robbia. Sulla parete di fondo c’è la monumentale composizione Crocifissione, eseguita nel 1481 da Andrea Della Robbia.
Cappelle
Attorno agli edifici principali o nelle immediate vicinanze ci sono altri luoghi di preghiera e di devozione. In particolare una serie di cappelle, ognuna dedicata a un proprio culto: della Natività, dell’Annunciazione, dell’Ascensione, di San Bonaventura, di San Sebastiano, di San Pietro di Alcantara, della Pietà, di Sant’Antonio da Padova (che qui dimorò per alcuni mesi del 1230), della Maddalena, della Croce e la Cappella Loddi. La cappella di Santa Maria Maddalena fu fatta costruire alla fine del XIV° secolo dalla contessa Caterina Tarlati a ricordo della capanna che fu il primo alloggio di Francesco. All’interno c’è la pietra su cui Cristo apparve al “poverello d’Assisi”.
Sasso Spicco
È un enorme masso quasi completamente staccato da resto del monte e sospeso sopra un antro. La tradizione popolare vuole che l’ampia crepa si formò il giorno stesso della crocifissione di Cristo. Anche in queste profonde fenditure della roccia il futuro santo sostava in preghiera e meditazione. Sempre qui Francesco trovò rifugio dopo che il demonio aveva cercato di farlo cadere nel precipizio circostante. È un punto dove si gode un panorama eccezionale.
Località nei dintorni
Castello Cattani
Zona: Casentino
Tipo: castello (XI° secolo) – ruderi
Si presume che abbia avuto origine da un fortilizio di epoca romana posto a guardia di una strada tra il Casentino e la Valtiberina. Nell’802 d.C. l’imperatore Carlo Magno donò questa struttura a un suo servitore e da questi sarebbe discesa la famiglia Cattani. Il castello, detto del Conte Orlando, fu costruito nell’XI° secolo e divenne la residenza dei feudatari, i conti Cattani. Nel 1384 Firenze prese possesso del fortilizio, che fu però concesso ai Conti Guidi. Il complesso, costruito con grossi blocchi di pietra squadrata, aveva la pianta di un quadrilatero irregolare.
Le mura perimetrali e la porta di accesso con arco a tutto sesto sono ancora in buono stato di conservazione. All’interno, attualmente in completo stato di abbandono, il piano terreno era occupato da magazzini e stalle, mentre quello superiore era riservato agli alloggi dei conti e di altri abitanti. Faceva parte del complesso anche la chiesa di San Michele Arcangelo, a navata unica, fatta costruire dalla contessa Giovanna Tarlati nel 1385. Accanto alla chiesa c’è l’edificio della podesteria, oggetto di varie trasformazioni nel corso dei secoli.
Sarna
Zona: Casentino
Tipo: borgo di origine medievale
Situato nella parte più bassa del territorio comunale, è un piccolo borgo di origine medievale sviluppatosi nel XIII° secolo, merito anche della Via Romea che lo attraversava. La cinta muraria circolare, completata duecento anni più tardi, fu usata nel XVI° e XVII° secolo come sostegno di vari edifici. L’accesso al borgo è un’unica porta, sormontata da una torre difensiva. La piccola piazza centrale è dominata dallo svettante Palazzo Montini che, anticamente, era una torre di avvistamento, in seguito trasformata in residenza per l’abate di Arezzo. Al piano terreno c’è una mostra permanente di pittura e scultura. A lato del Palazzo Montini c’è la piccola chiesa dedicata alle SS. Flora e Lucilla.
Riserve naturali a Chiusi della Verna
Scorcio del Parco Foreste Casentinesi
COSA FARE
Eventi a Chiusi della Verna
Rievocazione storica
Tipo: rievocazione storica ed enogastronomia
Periodo: luglio
L’antefatto storico risale all’8 maggio del 1213 quando Francesco d’Assisi ebbe modo di incontrare il Conte Orlando Cattani. Proprio in quell’occasione il nobile, colpito dal fascino del giovane frate, gli propose in dono il Monte della Verna: “io ho in Toscana uno monte divotissimo il quale si chiama monte della Vernia, lo quale è molto solitario e salvatico ed è troppo bene atto a chi volesse fare penitenza, in luogo rimosso dalle gente, o a chi desidera fare vita solitaria. S’egli ti piacesse, volentieri Io ti donerei a te e a’ tuoi compagni per salute dell’anima mia”. Nel 1214 il conte si recò nella foresta della Verna dove, nel frattempo, Francesco d’Assisi era salito una prima volta a raccogliersi, pregare e fare penitenza. “Per gli amici ed i nemici questo monte era il mio vessillo, ora è tuo…E nelle tue mani questo vessillo sarà visto e portato molto più lontano, fino al limitare del mondo” furono le parole del nobile all’atto della donazione.
Durante l’evento il villaggio si anima in un’atmosfera tipicamente medievale.
Offerta del Pane e del Vino
Tipo: rievocazione religiosa
Periodo: 4 ottobre
Nell’anniversario della morte di San Francesco, il Sindaco della cittadina rinnova ai Frati Minori Francescani l’offerta del pane e del vino, in ricordo della donazione fatta nel 1213 dal conte Orlando Cattani.
Festival internazionale di musica d’organo
Tipo: musica
Periodo: luglio e agosto
All’interno del Santuario de La Verna si esibiscono musicisti di fama internazionale provenienti da tutto il mondo. Alcuni utilizzano il monumentale organo risalente al XVI° secolo.
Sagra del Tartufo
Tipo: gastronomia
Periodo: agosto
Indirizzo: Parco Macchini
Orari: tutte le sere dalle 19.00 e la domenica e festivi anche dalle 12.00
Il protagonista della tavola è il tartufo scorzone, raccolto nei boschi del Casentino e della vicina Valtiberina Toscana. Nei giorni della sagra ci sono danze e intrattenimenti musicali e teatrali, spazio giochi per bambini e un mercato di prodotti tipici e artigianali.
ITINERARI
Percorsi
Via Romea Germanica
La Via Romea Germanica è il secondo più importante itinerario dei pellegrini che, dall’Europa Centrale e Orientale, fin dal Medio Evo avevano per meta Roma. Nella sola porzione della dorsale appenninica che separa l’Emilia Romagna dalla Toscana sono state individuate almeno tre varianti di questo antico cammino. In tempi recenti si è arrivati a una sorta di identificazione, con un itinerario condiviso e che solca tutta la provincia di Arezzo in direzione nord-sud fino al confine con la Regione Umbria.
Le origini
A Stade, importante città portuale alla foce del fiume Elba (Germania), verso la fine del XII° secolo nacque Alberto. Attratto fin da giovane dalla vita religiosa si fece monaco e, nel 1232, divenne abate del monastero benedettino della città. Per ottenere dal papa una regola più rigida di quella vigente, nel 1236 intraprese un viaggio verso Roma. Rientrato in sede, fu però deluso dai rifiuti dei confratelli e delle gerarchie ecclesiastiche cittadine. Così si dimise dall’incarico ed entrò in un convento di frati minori di regola francescana.
Qui Alberto compilò in lingua latina gli Annales, una cronaca dei più importanti eventi religiosi e politici dell’epoca. Nell’opera inserì un dialogo tra due monaci a proposito delle migliori vie di pellegrinaggio verso Roma. Certamente memore del suo viaggio elencò vari itinerari con dati precisi su luoghi e distanze, sulle condizioni delle strade e indicazioni esatte sulla lunghezza delle singole tappe. Insomma una sorta di esposizione ragionata dei lunghi itinerari già esistenti verso la capitale della Cristianità.
Le tappe in Toscana
Il primo numero indica la progressione delle tappe dell’itinerario completo dalla Germania a Roma, quello tra parentesi l’ordine progressivo in territorio italiano.
77 (29) Valle Santa-Chitignano
– lunghezza: km. 20 (variante km. 12,5)
– difficoltà: impegnativo
– percorribilità: a piedi, in bicicletta
78 (30) Chitignano-Subbiano-Capolona
– lunghezza: km. 18,3
– difficoltà: media
– percorribilità: a piedi, in bicicletta
79 (31) Subbiano-Capolona-Arezzo
– lunghezza: km. 20
– difficoltà: media
– percorribilità: a piedi, in bicicletta
80 (32) Arezzo-Sassaia-Castiglion Fiorentino
– lunghezza: km. 26,3
– difficoltà: media
– percorribilità: a piedi, in bicicletta
81 (33) Sassaia-Castiglion Fiorentino-Cortona
– lunghezza: km. 12,8
– difficoltà: media
– percorribilità: a piedi, in bicicletta
82 (34) Cortona-Castiglion del Lago (PG)
– lunghezza: km. 24,4
– difficoltà: media
– percorribilità: a piedi, in bicicletta
ASSOCIAZIONE ITALIANA DELLA VIA ROMEA GERMANICA
Sede operativa: via Nefetti, 3E – 47018 Santa Sofia (FC)
Tel.: +39 320 4322968, +39 366 1305777, +39 329 2106197
Email: info@viaromeagermanica.com
Sito: www.viaromeagermanica.com
La Vallesanta
L’itinerario unisce i due più importanti centri spirituali del Casentino, il Santuario de La Verna e il Monastero di Camaldoli, transitando anche per un altro sito religioso di particolare rilievo, Badia Prataglia. Tutto l’itinerario è all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Nel tratto iniziale ci sono il Santuario de La Verna e la vicina e pittoresca Foresta Monumentale. Quindi alcuni piccoli borghi quali Giampereta e Montesilvestre, proseguendo verso il Passo delle Gualanciole. L’area è caratterizzata da numerosi calanchi marnosi, originati dalla dilavazione delle acque. Da Montefatucchio, borgo disabitato, si prosegue verso Rimbocchi e poi Biforco, da dove iniziano sentieri di collegamento con la GEA (Grande Escursione Appenninica). Lungo la panoramica valle del torrente Corezzo ci sono Capanno Morino e poi Serra, borgo ben ristrutturato (si consiglia una visita alla piccola chiesa di S. Niccolò). Sotto l’abitato sono ancora visibili, nel bosco, porzioni della via che percorrevano i pellegrini provenienti da nord.
Proseguendo ci sono gli abitati di Siregiolo e poi Pezza. Dal ponte sul torrente Fosso Grande inizia anche il sentiero CAI n. 068. Risalendo si raggiunge il più popoloso villaggio della Vallesanta, il borgo di Corezzo, situato in posizione panoramica. Da qui iniziano due sentieri CAI: il n. 059 per Bagno di Romagna (attraverso il Passo di Serra) e il n. 056 di collegamento con la GEA sotto Poggio Magiovanna. L’itinerario prosegue verso nord tra boschi e prati. Dopo un tratto abbastanza ripido si giunge in Val della Meta. L’abitato più importante è il borgo di Frassineta, tipicamente medievale, da dove si gode di un’eccellente vista su tutto il rilievo montano che va dal monte Zuccherodante (m. 1.224) al Montalto (m. 1.291), al Poggio Tre Vescovi (m. 1.232) e fino al Monte Penna. Dalll’abitato inizia il sentiero CAI n. 073 in direzione di Badia Prataglia e poi del Santuario di Camaldoli.
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TIPO; percorso storico-naturalistico trekking, mountain bike
ZONA; Casentino
PARTENZA; Chiusi della Verna
ARRIVO; Badia Prataglia
ITINERARI CAI N°; 56, 59, 68, 73
ATTRAZIONI; Santuario de La Verna, borgo di Frassineta, Badia Prataglia, Monastero di Camaldoli
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Itinerario storico-naturalistico
L’itinerario, che si sviluppa interamente all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, unisce perfettamente le bellezze paesaggistiche del territorio con le testimonianze storiche e religiose. Numerosi sono i monumenti e luoghi nel percorso: Palazzo del Podestà, castello del conte Orlando, Fontana Campani, Centro Visite del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, via dei pellegrini, sentiero natura, ghiacciaia, La Beccia, Lago di Chiappino, Malpasso, Croce delle Lecche, Fonte del Lupo, Croce della Calla e Calcio del Diavolo, faggeta, rupe delle Stimmate, Cappella degli Uccelli, orto dei frati, Maestà del Fondo, Canipale, Bosco delle Fate, antica strada (detta “Ansilice”), Santuario de La Verna.
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TIPO; percorso storico-naturalistico trekking, mountain bike
ZONA; Casentino
PARTENZA; Chiusi della Verna
ARRIVO; Santuario della Verna
LUNGHEZZA; km. 9
TEMPO DI PERCORSO; 3 ore (a piedi)
DIFFICOLTA; facile
ATTRAZIONI; Santuario de La Verna, rupe delle Stimmate, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi
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CULTURA
Storia
Il nome deriva dal latino clau-clusu, che indica la chiusura della vallata rispetto ai luoghi circostanti. Il feudo di Chiusi fu formato dall’aggregazione di alcuni piccoli abitati lungo l’itinerario della via Romea, utilizzato dai pellegrini provenienti dall’Europa Centrale e diretti a Roma. Corezzo, Frassineta e Pezza furono i primi abitati ad accogliere pellegrini, viandanti e tutti coloro che avevano bisogno di riposo o di cure.
La prima menzione di Chiusi è del 967, anno in cui il castello e il feudo furono affidati dall’imperatore Ottone I° di Germania alla famiglia Cattani. Nel 1213 il conte Orlando Cattani donò a Francesco d’Assisi il monte della Verna, dove il futuro santo si stabilì assieme ai primi seguaci. Dalla costruzione delle prime celle per i frati a quella del Santuario, La Verna è stata sempre il fulcro delle vicende storiche.
Nel 1440 il territorio venne invaso dalle milizie di Milano guidate dal capitano di ventura Niccolò Piccinino. Nel 1498 il condottiero veneto Bartolomeo d’Alviano, sostenuto dalla famiglia Medici in esilio, devastò completamente il convento e interrompendo la ricostruzione dopo un incendio di venti anni prima.
Nel 1776 il riordino amministrativo varato dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo I° soppresse la podesteria e la cittadina fu unita ad altre tredici località vicine in un unico distretto. Nel 1992, considerato lo stretto legame con il Santuario, Chiusi è diventata il centro amministrativo e ha adottato la denominazione Chiusi della Verna.
Curiosità
Antichi mestieri
La campagna e i boschi hanno dato origine ad alcuni mestieri, ormai quasi del tutto scomparsi, ma che hanno costituito una fonte di sostentamento per secoli. Il carbonaio, il macchiaiolo, il tagliatore e il bracino erano figure comunissime in un ambiente circondato da boschi. Fino alla metà del secolo scorso, un’attività tipica era quella della “transumanza”, che occupava moltissime famiglie di pastori: trasferire le greggi in Maremma durante i mesi invernali. Alla transumanza si legavano vari altri mestieri necessari a renderla possibile: il boscaiolo, il vergaio (o capogruppo), il tosatore di pecore o lo stesso pinottolaio che, in Maremma, si dedicava alla raccolta delle pine da frutto.
L’allevamento di bestiame creava anche altre occupazioni tipiche dei borghi rurali, come ad esempio il fabbro, il maniscalco, il falegname o il castrino; quest’ultima era un’attività itinerante, avendo lo scopo di castrare i maiali per l’ingrasso o i polli destinati a divenire capponi. Le donne integravano a volte l’economia familiare filando la lana, tessendo al telaio o intrecciando la paglia. Le trecciaiole di Chiusi erano famose per i prodotti, che verano usati anche per la lavorazione industriale.
SERVIZI TURISTICI
Dove dormire
Alberghi
Albergo Bellavista
Via San Francesco, 17 – Chiusi della Verna (AR)
Tel. +39 0575 599029
www.bellavistalbergo.com
gilbertogabelli@gmail.com
Albergo Letizia
Via Roma, 26 – Chiusi della Verna (AR)
Tel. +39 0575 599020
www.albergo-letizia.it
hotelletizia@technet.it
Hotel Ristorante Da Giovanna
Via S. Francesco, 33 – Chiusi della Verna (AR)
Tel. +39 0575 599275
www.dagiovannahotel.com
info@dagiovannahotel.com
Agriturismi
Agriturismo Nuova Era
Località Ronco, 6 – Chiusi della Verna (AR)
Tel. +39 334 9821901
www.nuova-era.net
contatti@nuova-era.net
Agriturismo Casalfava
Località Casalfava, 68 – Chiusi della Verna (AR)
Tel. +39 0575 511310
casalfava@technet.it
Agriturismo Il Casotto
Vallebona, 83 – località Il Casotto – Chiusi della Verna (AR)
Tel. +39 0575 591315
www.agriturismoilcasotto.com
info@agriturismoilcasotto.com
servizi: parcheggio, TV, wi-fi, giardino, barbecue
Agriturismo Il Doccione
Doccione – località Vallesanta – Chiusi della Verna (AR)
Tel. +39 0575 518172
doccione@gmail.com
Agriturismo La Motta
La Motta, 53 – località Val della Meta – Chiusi della Verna (AR)
Tel. +39 0575 518089
www.agriturismolamotta.com
lamotta@agriturismolamotta.com
Agriturismo Torrini Flora
Località Casenuove, 13 – Chiusi della Verna (AR)
Tel. +39 0575 599175
www.agriturismoflora.com
info@agriturismoflora.com
Case vacanze/residence
Residence Castello di Sarna
Via Sarna, 23 – Chiusi della Verna (AR)
Tel. +39 335 6115287
www.castellodisarna.it
info@castellodisarna.it
Casa per Ferie Oasi S. Francesco
Via S. Francesco – località Doccione – Chiusi della Verna (AR)
Tel. +39 0575 599014
oasisanfrancesco@alice.it
servizi: parco, chiesa, accettazione disabili
Campeggi
Campeggio La Verna
Via Michelangelo, 31 – località Vezzano – Chiusi della Verna (AR)
Tel. +39 0575 532121
www.campinglaverna.it
info@campinglaverna.it
Rifugi
Rifugio Casa Santicchio
Località Casa Santicchio, 15 – Chiusi della Verna (AR)
Tel. +39 339 5039692
www.santicchio.org