Cosa vedere e fare a Gaiole in Chianti
Gaiole in Chianti, tra castelli, abbazie fortificate e vino di qualità
Il territorio collinoso di Gaiole in Chianti è ricco di vigneti, oliveti e boschi, con numerosi piccoli borghi che ancora conservano l’originale aspetto medievale. Quello più attraente è, probabilmente, Vertine, ma anche l’Abbazia di San Lorenzo a Coltibuono ha il suo fascino. Tutta l’area è caratterizzata da una produzione vinicola pregiata, quella del Chianti Classico. Ci sono inoltre produzioni artigianali che affondano le loro radici el lontano passato: lavorazione di ceramica artistica, tessitura manuale con antichi telai, produzione di oggetti in ferro. Il turismo enogastronomico è attualmente la principale fonte di reddito per il territorio.
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ZONA; Chianti
TIPO; borgo di origine medievale
COORDINATE; 43°28′00″N 11°26′00″E
ALTITUDINE; 360 metri s.l.m.
PRODOTTI; vino, olio, salumi, ceramica, ferro battuto, tessitura
SPORT; trekking escursionistico, ciclismo, equitazione
CONFINI; Bucine (AR), Castelnuovo Berardenga (SI), Cavriglia (AR), Montevarchi (AR), Radda in Chianti (SI)
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Informazioni turistiche
Comune di Gaiole in Chianti
via Ricasoli, 3 – 53013 Gaiole in Chianti (SI)
tel. +39 0577 744711
comune.gaioleinchianti@postacert.toscana.it
www.comune.gaiole.si.it
Ufficio Informazioni
via Ricasoli, 18
tel. +39 0577 749411
ufficioturistico@comune.gaiole.si.it
COSA VEDERE
Castelli, chiese e edifici storici nei dintorni di Gaiole in Chianti
Monterinaldi
Castello di Brolio
Zona: Chianti
Comune: Gaiole in Chianti (SI)
Tipo: fortificazione (XII°-XIV° secolo)
Indirizzo: località Brolio
Tel.: +39 0577 7301
Sito: www.ricasoli.it
Orario: estate tutti i giorni 9.00-12.00 e 15.00-18.00; inverno 9.00-12.00 e 14.30-16.30; chiuso il venerdì
Ingresso: €uro 3,00
Il castello è di origine longobarda, sebbene di quest’epoca non rimanga alcuna traccia ad eccezione del nome, derivato dal termine celtico brogilo che significava “tenuta selvosa con un recinto ridotto a domestico e, in mezzo a questo, il castello per l’abitazione del suo signore”. Dal XII° secolo vi si insediò la famiglia Ricasoli, alla quale ancora oggi appartiene. La posizione era strategica per il controllo dell’intero Chianti e, di conseguenza, dal XIV° secolo fino alla metà del XVI° il castello fu al centro della contesa tra Siena e Firenze per il confine tra i rispettivi territori. Il castello rimase quasi sempre sotto il controllo di Firenze e, nel 1484, fu oggetto di una profonda ristrutturazione e potenziamento. Il progetto elaborato dall’architetto Giuliano da Sangallo trasformò il castello in una delle prime fortezze bastionate italiane.
Il complesso si è egregiamente conservato in tutte le parti fondamentali. La cinta muraria racchiude gli edifici del castello medievale, soprattutto il cassero e la chiesa romanica. I bastioni in pietra, ancora oggi in perfetto stato, hanno pianta pentagonale irregolare. La grandiosa villa neogotica in mattoni rossi fu fatta costruire dal barone Bettino Ricasoli (detto “Barone di Ferro”) nel XIX° secolo per sostituire parte degli edifici. La costruzione fu trasformata in un maniero inglese con finestre in stile Tudor e torrette merlate.
Il castello è ubicato al centro di vasti vigneti, dai quali sin dal 1141 la famiglia Ricasoli produce un eccellente vino. Il XX° secolo ha visto il crescente affermarsi dei Ricasoli come produttori, quando i vini etichettati Chianti Classico di Brolio raggiunsero fama internazionale. Nel 1995 nella tenuta furono girati gran parte degli esterni del film Io ballo da sola del regista Bernardo Bertolucci.
Castello di Meleto
Zona: Chianti
Comune: Gaiole in Chianti (SI)
Tipo: fortificazione (XIII° secolo)
Indirizzo: località Meleto
Tel.: +39 0577 749217
Email: info@castellomeleto.it
Sito: www.castellomeleto.it
Il castello risale all’XI° secolo e fu proprietà dei monaci benedettini prima, della famiglia Firidolfi successivamente. A metà del XIII° secolo divenne proprietà della famiglia Ricasoli. Per la posizione, vicino al confine del territorio di Siena, il castello fu inizialmente il principale baluardo di Firenze nell’area. In seguito, dopo la costituzione della Lega del Chianti, divenne una delle principali fortificazioni del “terziere di Gaiole”. Nel 1478 il castello fu occupato dall’esercito del Regno di Napoli, alleato di Siena, ma due anni dopo fu riconquistato da Firenze.
Poco dopo vennero effettuati importanti interventi, con la costruzione di due possenti torri cilindriche bastionate. Nel XVIII° secolo, quando ormai il pericolo degli assedi era ormai lontano, il castello fu trasformato in villa. L’edificio ha mantenuto l’originale aspetto difensivo: è un quadrilatero irregolare con al centro la torre del cassero e due torri cilindriche. All’interno ci sono numerose sale arredate e affrescate in stile barocco. Di notevole interesse è il teatrino, posto in una sala a cui si accede dal cortile interno: oltre al palcoscenico ha conservato sette scenografie originali del XVIII° secolo. Attualmente nel castello ha sede un’azienda agricola dedicata alla produzione di vino Chianti Classico.
Badia a Coltibuono
Zona: Chianti
Tipo: abbazia (XIII° secolo) e azienda vinicola
Comune: Gaiole in Chianti (SI)
Indirizzo: località Badia a Coltibuono
Tel: +39 0577 749087
L’Abbazia di San Lorenzo a Coltibuono, più comunemente nota come Badia a Coltibuono, fu costruita nel 1049 dalla famiglia Firidolfi e, dal 1239, ottenne la protezione di Firenze. Per le grandi rendite fu data in commenda, assieme alla Badia a Passignano, al cardinale Giovanni Medici, il futuro papa Leone X°. La soppressione degli ordini religiosi decretata dall’imperatore Napoleone all’inizio del XIX° secolo sancì la fine dell’abbazia, che venne smobilitata e poi venduta.
Dopo numerosi e complicati cambi di proprietà, l’abbazia è attualmente della famiglia Stucchi-Prinetti che ha trasformato il complesso in un’azienda agricola con due edifici principali: la chiesa e l’ex-monastero. La prima, dedicata a San Lorenzo, ha pianta a croce latina ed è decorata con affreschi e stucchi in stile tardo barocco. La torre campanaria risale al 1160 ed è un’imponente e massiccia costruzione con quattro grande monofore.
Il monastero fu trasformato in residenza di campagna nel XIX° secolo, ma ancora si distinguono il chiostro e il refettorio. Intorno a entrambi gli edifici c’è un ampio giardino, completamente restaurato negli ultimi decenni. È impostato secondo uno schema che rispecchia l’antico hortus conclusus (orto murato): geometrie di siepi di bosso con inserimento di piante aromatiche e officinali.
Villa Vistarenni
Zona: Chianti
Tipo: dimora storica fortificata (XV° secolo)
Comune: Gaiole in Chianti (SI)
Indirizzo: località Vistarenni
Tel.: +39 0577 738476
Email: info@villavistarenni.com
Sito: www.villavistarenni.com
Nel XV° secolo Fisterinne era un castello-villaggio appartenente alla famiglia Cecchini di Panzano. Nel XVIII° secolo fu trasformato in villa di stile cinquecentesco, dotata di cortile, frantoio, cantina e orto. La facciata dell’edificio è caratterizzata da una scala spezzata in due tronconi di notevole impatto scenografico. Nel parco attorno alla costruzione c’è la Cappella di Santa Maddalena dei Pazzi.
Borghi storici nei dintorni di Gaiole in Chianti
Spaltenna
Zona: Chianti
Comune: Gaiole in Chianti (SI)
Tipo: borgo medievale (X° secolo)
È un borgo di origine medioevale circondato da vigneti e boschi. Il nome sarebbe addirittura di origine etrusca, indicando un luogo salubre sopra le acque. L’abitato è costituito dalla pieve (X° secolo), dal castello e da alcuni casali, anch’essi di epoca medievale. La Pieve di Santa Maria, in puro stile romanico, ha struttura a capanna, facciata semplice ed elegante rivestita a filaretto, tre navate con un’abside e lineari a pianta quadrata. L’altare maggiore della chiesa è rivestito di marmi colorati e c’è un organo risalente al XVIII° secolo. All’interno della pieve c’è un crocifisso detto “Leggenda del Crocifisso”, trovato da una pastorella in una macchia vicina. L’alta torre campanaria, pure romanica, è dell’anno Mille.
Ubicato a ridosso della pieve c’è il castello, risalente al 1030, un poderoso quadrilatero con due torrioni e, su ogni lato, un’arciera. In origine era un monastero fortificato trasformato nei corsi dei secoli in villa gentilizia. L’interno è stato trasformato in lussuoso albergo con due ristoranti specializzati in cucina toscana.
Barbischio
Zona: Chianti
Comune: Gaiole in Chianti (SI)
Tipo: borgo medievale (XI° secolo)
L’origine del piccolo borgo risale all’XI° secolo quando c’era un castello e vi si svolgeva un un mercato. Nel 1086 è documentato quale sede di un castellare, denominazione usata per indicare un castello senza impianto difensivo. Nel 1240 il feudo fu concesso alla famiglia dei Conti Guidi ma, a causa della cattiva amministrazione, gli abitanti si ribellarono. In seguito il castello e il borgo divennero proprietà della famiglia Ricasoli.
Nel 1478 il borgo fu occupato dall’esercito del Regno di Napoli, alleato di siena in guerra contro Firenze. Del castello sono rimasti solo i ruderi di una torre che sovrasta l’abitato, recentemente restaurata. Ai piedi del castello c’è Molino di Barbischio, un pittoresco insediamento medievale, e la Chiesa di San Jacopo.
Vertine
Zona: Chianti
Comune: Gaiole in Chianti (SI)
Tipo: borgo-castello (XII° secolo)
Il borgo di Vertine è totalmente racchiuso da mura ellittiche, interrotte da due porte d’accesso collegate da una strada che ha conservato tracce dell’acciottolato medievale. Costruito nel XII° secolo, ha conservato ancora quasi tutte le costruzioni originarie, disposte attorno a un anello interno di strade e di piccole piazze. Il castello, all’interno del borgo, faceva parte dei possedimenti della famiglia Ricasoli, che ne fu proprietaria fino all’epoca moderna.
All’epoca delle guerre tra Firenze e Siena (1452 e poi 1478-1480) sarebbe addirittura stato una delle residenze principali dei Ricasoli, all’epoca commissari nel Chianti per conto di Firenze e punto strategico di importanza primaria. Il cassero, restaurato integralmente alla fine del XX° secolo, è costituito da un possente torrione a pianta rettangolare, rivestito in filaretto di alberese, lungo cui si aprono finestre ad arco ribassato in corrispondenza di ogni piano. Nel cortile interno c’è la Pieve di San Bartolomeo, ricostruita in stile neoromanico negli anni ‘30 del XX° secolo, la cui caratteristica principale sono i due leoni xilofori del pronao.
ARTE E MUSEI
Musei di Gaiole in Chianti
Museo Ricasoli
Zona: Chianti
Comune: Gaiole in Chianti (SI)
Tipo: museo
Indirizzo: locaità Brolio
Orari: tutti giorni 10.30-12.30 e 14.30-17.30 (visita organizzata ogni mezz’ora); chiuso lunedì
Ingresso: giardini €uro 5.00, museo e giardini € 8.00
Il museo è allestito all’interno del Castello di Brolio ed espone la Collezione Ricasoli, pezzi unici e rari che narrano la storia millenaria di una famiglia. Articolata in quattro sale tematiche, la raccolta espone le armi di famiglia dal XIV° al XIX° secolo, gli arredi preparati per la visita del re Vittorio Emanuele II° a Brolio nel 1863. Una delle sale è dedicata alla ricerca e agli esperimenti condotti dal barone Bettino Ricasoli sulla vite e sul vino e c’è anche anche parte della collezione di minerali e fossili raccolti personalmente dallo stesso.
Castello di Ama per l’Arte Contemporanea
Zona: Chianti
Comune: Gaiole in Chianti (SI)
Tipo: fortificazione (XII° secolo) e raccolta museale
Indirizzo: località Ama
Tel.: +39 0577 746031
Email: info@castellodiama.com
Orari: mercoledì e venerdì 10.00-14.00 su appuntamento
Ingresso: gratuito
Servizi: degustazione di vino previo appuntamento
Il piccolo borgo di Ama, perfettamente mantenutosi intatto nell’aspetto medievale, risale al XII°-XIII° secolo. Nella settecentesca villa Ricucci è stato realizzato il progetto “Castello di Ama per l’Arte Contemporanea”. Si tratta di una raccolta composta da opere degli artisti Michelangelo Pistoletto, Daniel Buren, Giulio Paolini, Kendell Geers, Anish Kapoor, Chen Zhen, Carlos Garaicoa, Nedko Solakov, Cristina Iglesias, Louise Bourgeois, Ilya ed Emilia Kabakov. Lo spazio espositivo include anche con una sezione dedicata all’enologia.
COSA FARE
Eventi
Chianti Festival
Tipo: culturale ed enogastronomico
Periodo: luglio
Realizzato assieme agli altri tre comuni del Chianti Senese – Castellina, Castelnuovo Berardenga, Radda – l’evento vuole promuovere e valorizzare le eccellenze del territorio e organizzare iniziative di alto livello enogastronomico, con assaggio dei prodotti locali.
ITINERARI
Percorsi
Strada dei Castelli del Chianti
La Strada Provinciale 408, conosciuta anche come “Vecchia Chiantigiana” e che segue il corso del torrente Massellone e, in parte, quello del fiume Arbia, è il punto di riferimento principale. Sono stati allestiti diversi itinerariad anello che possono essere percorsi a piedi in 4/6 ore, a cavallo o con la mountain bike. Ogni sentiero ha caratteristiche diverse ed è compreso tra una quota minima di 224 metri s.l.m. nella parte sud e una massima di 839 metri s.l.m. sulla cima del Monte Calvo a nord. Tutti i sentieri sono segnalati.
Le piantine, reperibili presso l’ufficio turistico, le strutture ricettive e gli esercizi commerciali di Gaiole in Chianti, forniscono le necessarie indicazioni logistiche: aree di sosta, punti di ristoro e distanze chilometriche parziali e totali di ogni singolo itinerari.
Itinerario n.1: dal ponte dell’abitato di Pianella si devia sulla destra per una strada in salita e, attraversato il nucleo abitato di Monti e San Marcellino, si giunge, percorrendo un viale di cipressi, a Cacchiano.
Itinerario n.2: abbandonando la SP 408 circa 7 chilometri dopo Gaiole, si sale verso Lecchi e si raggiunge il castello di Monteluco che domina tutta la vallata del torrente Massellone.
Itinerario n.3: a 2 chilometri di distanza da Gaiole, una strada sulla destra sale verso il castello di Meleto.
Itinerario n.4: la strada che inizia a fianco della chiesa parrocchiale di Gaiole sale fino a Spaltenna.
Itinerario n.5: dall’estremità meridionale di Gaiole si stacca una strada, sulla sinistra del torrente Massellone, che si dirige verso il borgo di Barbischio.
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TIPO; percorso in automobile, mountain bike, cavallo e trekking
ZONA; Chianti
PARTENZA; Gaiole in Chianti
ARRIVO; Gaiole in Chianti
TEMPO DI PERCORSO; 4-6 ore a piedi
DIFFICOLTA; media
DISLIVELLO; da 224 m.s.l. a 839 m.s.l. (Monte Calvo)
ATTRAZIONI; castelli di Cacchiano, Monteluco, Meleto, Spaltenna, borgo Barbischio
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CULTURA
Storia
La storia di Gaiole in Chianti è strettamente legata alla sua posizione geografica di snodo viario tra il Chianti e il Valdarno Superiore. Infatti l’abitato si sviluppò lungo la strada di collegamento tra queste due zone. Per tale felice ubicazione divenne sede di mercato dei vicini castelli di Vertine, Montegrossi e San Donato in Perano.
Nel XIV° secolo il borgo entrò a far parte della Lega del Chianti, ispirata da Firenze in funzione anti-senese. Ancora nel XVIII° secolo il mercato di Gaiole era un importante evento economico e commerciale per tutta l’area. Dopo la Seonda Guerra Mondiale il territorio andò incontro a un progressivo spopolamento delle campagne. A partire dalla fine degli anni ‘70 del XX° secolo le ex-case coloniche furono progressivamente restaurate e, attualmente, molte sono diventate agriturismi.
Curiosità
Il fantasma di Bettino Ricasoli
Era risaputo che il barone Bettino Ricasoli amministrava le proprietà in modo autoritario. Era solito dire ai suoi operai: “Non salutatemi, che a salutare si perde tempo.” Era un abile uomo d’affari ma la sua personalità aveva anche zone d’ombra. Oltre alla citata durezza nei confronti dei dipendenti, aveva aderito alla massoneria e aveva fatto vari torti alla chiesa cattolica.
Tra le stranezze meno note la convinzione che il latte materno fosse un elisir di giovinezza: esigeva di succhiarlo direttamente dal seno delle puerpere. Nel 1880, all’età di 79 anni, ebbe un attacco cardiaco e morì senza aver tempo di ricevere i sacramenti. La salma non venne inumata immediatamente ma fu depositata nella cripta di famiglia.
Poco tempo dopo nel Castello di Brolio iniziarono ad accadere fatti strani. Raffiche di vento, finestre che si aprivano e si chiudevano violentemente, sciami di falene, apparizioni ai contadini, distruzione di piatti nella cucina e tante altre manifestazioni insolite. Dopo un po’ di tempo la bara fu interrata in un dirupo, il Borro dell’Ancherona.
Incuriosito dalle leggende che ancora circolavano, nel 1965 il giornalista Renato Poiese si trattenne nel castello fino a tarda ora. A mezzanotte comparì lo spettro del barone, tutto vestito di nero, in sella al suo cavallo. L’evento fu descritto sul giornale settimanale “Domenica del Corriere”. Ancora oggi i giovani che abitano attorno al castello, per dare prova del proprio coraggio, escono a notte fonda per incontrare il fantasma del barone che – sembra – non ha ancora trovato pace.
I complicati passaggi di proprietà dell'Abbazia di Coltibuono
La soppressione degli ordini religiosi decretata dall’imperatore Napoleone all’inizio del XIX° secolo sancì la fine dell’Abbazia di Coltibuono, che venne smobilitata e poi venduta. Gli edifici annessi furono trasformati in fattoria mentre la chiesa divenne una semplice parrocchiale. I fedeli si strinsero intorno all’unico monaco rimasto, don Ilarione Parenti, che svolgeva anche funzioni di parroco. Il religioso fu protagonista di una strenua resistenza, tanto da arrivare a fronteggiare anche un gruppo di soldati francesi inviati a sloggiarlo. Non volendo altri problemi, la famiglia Calamai, all’epoca proprietaria del complesso, decise di affittarlo.
A seguito di alcune speculazioni sfavorevoli e per salvarsi dai creditori, nel 1816 il proprietario bandì una lotteria i cui premi erano beni fondiari. Tra questi c’era anche l’Abbazia, valutata ben 98.000 scudi dell’epoca. La lotteria però non dette i risultati sperati e, non riuscendo a ottenere quanto sperato, il proprietario assegnò tutto al conte Giovanni Giraud, un avventuriero romano, “magicamente” risultato possessore del biglietto vincente. Accusato di truffa, il proprietario decise di disfarsene quanto prima e riuscì a venderla a un altro singolare personaggio che all’epoca risiedeva a Firenze.
Questi era il principe Stanislao Poniatowsky, nipote del re di Polonia Stanislao Augusto. Il nobile morì pochi anni dopo e la vedova e i figli sperperarono tutto il patrimonio per finanziare spettacoli e opere liriche. Tutti furono presto travolti dai debiti e così, nel 1846, l’Abbazia fu venduta a Guido Giuntini. Prima di pagare, il nuovo proprietario ottenne dallo Stato della Chiesa tutte le garanzie contro un possibile ritorno dei monaci.
GASTRONOMIA
Prodotti tipici di Gaiole in Chianti
I prodotti tipici del territorio di di Gaiole in Chianti sono piuttosto rinomati: vino Chianti Classico, olio extravergine d’oliva e salumi.