ATTRAZIONI PRINCIPALI IN VAL D’ORCIA
- Parco Artistico Naturale della Val d’Orcia
- Montalcino
- Pienza
- Abbazia di Sant’Antimo a Montalcino
- Bagno Vignoni
- Bagni San Filippo
- San Quirico d’Orcia
- Cantine vinicole di Montalcino
- Crete e Calanchi
Montalcino, vino incomparabile, e Pienza, gioiello di urbanistica rinascimentale, circondate da un paesaggio primato UNESCO. Un’area da visitare lungo la Via Francigena o nelle carrozze del “Treno Natura”.
Provincia di Siena
Castiglione d’Orcia
Montalcino
Pienza
Radicofani
San Quirico d’Orcia
Informazioni Turistiche
Val d’Orcia
via Dante Alighieri, 33 – 53017 San Quirico d’Orcia (SI)
piazza Chigi – 53017 San Quirico d’Orcia (SI)
Tel: +39 0577 898303 / +39 0577 899711
Montalcino
Piazza Cavour – 53024 Montalcino (SI)
Tel: +39 0577 80441
info@parcodellavaldorcia.com
Pienza
Corso Il Rossellino, 30 – 53026 Pienza
Tel: +39 0578 749905
info.turismo@comune.pienza.si.it
TERRITORIO
La Val d’Orcia è un’ampia valle compresa, in gran parte, nella provincia di Siena e, in piccola parte, in quella di Grosseto. Attraversata dal fiume Orcia, che dà il nome, è caratterizzata da gradevoli panorami, primo tra tutti il susseguirsi di colline dolci e rotondeggianti, spesso adornate da caratteristici filari di cipressi. Riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, il territorio comprende alcune aree denominate “crete”.
Qui l’elemento dominante del paesaggio è costituito dai fenomeni di erosione, che, dove più accentuati, mettono a nudo il sottostante strato argilloso di colore chiaro. Le forme di erosione più vistose e peculiari sono calanchi e biancane, visibili nelle località Casa a Tuoma (Pienza), Ripalta (San Quirico d’Orcia), Lucciolabella, Beccatello, e Torre Tarugi (Pienza), Contignano (Radicofani). Per sfruttare bellezza, storia e natura è stato istituito il Parco Artistico Naturale della Val d’Orcia.
Il carattere marcatamente agricolo dell’economia e l’attaccamento degli abitanti alle attività legate al suolo hanno salvaguardato il rapporto uomo-ambiente. L’antica Via Francigena, tradizionale asse di pellegrinaggio verso Roma, per secoli ha permesso ai piccoli centri di crescere, però senza mai arrendersi totalmente alle innovazioni. Questi abitati, che ancora mantengono le tracce del passato storico, attualmente accolgono i turisti come un tempo facevano con i viandanti e i pellegrini. Infatti il paesaggio attuale, non molto diverso da quello che affascinò pittori del Medioevo o del Rinascimento, viaggiatori europei del “grand-tour”, scrittori inglesi, tedeschi e francesi, è meta ambita dal turismo.
Accedere alla Val d’Orcia in automobile è piuttosto facile e agevole perché si tratta di percorrere semplicemente la Strada Statale 2 “Via Cassia”.
COSA VEDERE
Attrazioni
Attrazioni per comune e località
Per conoscere di più sulle attrazioni e servizi offerti cliccare sul nome di ogni comune elencato.
BAGNO VIGNONI comune di San Quirico d’Orcia (SI) – villaggio termale
Monumenti: Piazza delle Sorgenti, Parco dei Mulini
Terme: Terme di Santa Caterina
È un piccolo villaggio con caratteristiche medievali situato all’interno del Parco Artistico Naturale della Val d’Orcia. Il nome deriva dalla sorgente termale e da Vignoni, castello risalente XI° secolo, i cui ruderi dominano il borgo. La località è conosciuta per le terme, note fin dalle epoche etrusca e poi romana. Allo sviluppo del borgo contribuì anche la vicinanza della via Francigena.
Le terme furono frequentate da illustri personaggi, quali Papa Pio II°, Santa Caterina da Siena, Lorenzo Medici (“Il Magnifico”) solo per citare i più noti. Nonostante numerosi episodi di guerra, devastazioni e incendi che coinvolsero la Val d’Orcia tra il Medio Evo e il XVI° secolo, l’aspetto del villaggio è rimasto sostanzialmente immutato.
BAGNI DI SAN FILIPPO comune di Castiglione d’Orcia (SI) – villaggio termale
È una piccola località termale che si è sviluppata per la presenza di acque sulfuree con proprietà terapeutiche conosciute fin dall’antichità. Nei pressi dell’abitato c’è il cosiddetto Fosso Bianco, dove il passaggio millenario di acque calcaree ha lasciato bianche concrezioni a forma di cascatelle.
Qui si trova anche la grotta di San Filippo Benizi, scavata in un solo grande blocco di travertino e divisa da un tramezzo. Una leggenda racconta che, nel 1267, il futuro santo si rifugiò nella grotta per sfuggire all’elezione a papa e vivere in eremitaggio.
CASTIGLIONE D’ORCIA (SI) – cittadina collinare
Castelli: Rocca di Tintinnano
Percorsi: “Treno Natura”
Prodotti tipici: castagna
Sport: trekking escursionistico, mountain bike, equitazione
Il territorio è situato al centro della Val d’Orcia ed è prevalentemente collinare. Il capoluogo è dislocato su una collina che fa parte delle propaggini settentrionali del Monte Amiata.
Le formazioni geologiche argillose, conosciute come “crete” o “calanchi”, fanno contrasto con il verde delle zone boschive. La zona fa parte del Parco Artistico, Naturale, Culturale della Val d’Orcia, classificato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2004.
MONTALCINO (SI) – borgo medievale e cittadina rurale
Chiese: Duomo di Montalcino, Abbazia di Sant’Antimo
Musei: Museo del Vetro, Museo Civico di Montalcino, Museo del Brunello
Eventi: Jazz&Wine, Festival della Val d’Orcia
Prodotti tipici: vino Brunello, vino Rosso di Montalcino DOC, olio d’oliva, salumi, formaggi, miele
Sport: trekking escursionistico, mountain bike, equitazione
È situato sulla cima di un colle da cui si gode un eccellente panorama delle vallate circostanti e, verso sud, del più lontano Monte Amiata. Il nome della cittadina deriva dal latino mons Ilcinus, in riferimento alla grande estensione dei boschi di leccio (ilex) nella zona. Montalcino conserva ancora inalterato l’aspetto di borgo medievale, solcato da strette e ripide vie.
Di quest’epoca rimangono anche le mura che conservano ancora le porte e parte dei torrioni. Il territorio è pieno di vigneti da cui si ricavano vini di alto pregio come il Brunello. La cittadina è anche nota per la qualificata produzione di olio extravergine di oliva, di salumi tipici, di formaggi e di miele. Da segnalare, nelle vicinanze, l’Abbazia di Sant’Antimo ed il Museo del Brunello.
PIENZA (SI) – cittadina d’arte
Chiese: Duomo, Monastero di Sant’Anna in Camprena
Edifici storici: Palazzo Piccolomini
Musei: Museo del Papa, Tepotratos
Eventi: Teatro Povero di Monticchiello, Festival della Val d’Orcia
Sport: trekking escursionistico, mountain bike, equitazione
La storia della cittadina è strettamente legata a quella di Enea Silvio Piccolomini, nato nel villaggio e poi divenuto papa con il nome di Pio II°. Il pontefice volle trasformare il piccolo borgo medievale in residenza papale. Il progetto fu affidato a Bernardo Gambarelli, detto il Rossellino. Ne sono testimonianaza i molti palazzi del XV° secolo disposti lungo la via principale e la Cattedrale.
Pienza è il centro più noto e di maggiore importanza artistica di tutta la Val d’Orcia. Molto pittoresco è il quartiere Gozzante, il più antico nucleo dell’abitato, caratterizzato da piccole case collocate sulla rupe di arenaria e che si affacciano sulla Val d’Orcia. La zona è anche nota per la produzione di ottimi formaggi, primo tra tutti il pecorino.
RADICOFANI (SI) – borgo medievale
Castelli: Fortezza
Chiese: San Pietro Apostolo
Eventi: Festival della Val d’Orcia
Sport: trekking escursionistico, mountain bike, equitazione
Radicofani si trova ai piedi di una rupe vulcanica di roccia basaltica a 896 metri s.m.l. ed è caratterizzato dall’imponente fortezza che, per secoli, ha dominato il confine tra Toscana e Lazio. All’interno del centro abitato ci sono numerose e attraenti fontane in marmo: la Fonte Grande, la Fontana Medicea, la Fonte dei Capuccini e la Fonte Antese.
SAN QUIRICO D’ORCIA (SI) – borgo medievale
Chiese: Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta
Località: Bagno Vignoni
Eventi: Festa del Barbarossa, Orcia Wine Festival
Prodotti tipici: vino Orcia DOC, olio d’oliva, zafferano
Sport: trekking escursionistico, ciclismo, equitazione
San Quirico è un esempio tra i più notevoli di struttura urbanistica medievale e conserva, in molti edifici, numerose tracce dell’importanza raggiunta in alcuni momenti della sua storia. Ha conservato buona parte della cinta muraria lungo le quali rimangono ancora ben 14 torrette, anche se alcune incorporate in altre strutture. Nel territorio c’è uno stabilimento termale di antiche origini e che fu frequentato da personaggi illustri.
Fortezza di Montalcino
Zona: Val d’Orcia
Tipo: fortificazione (XII° secolo)
Località: Montalcino
Tel: +39 0577 849211
Orari: da martedì alla domenica 9.00-18.00
Risale al XII° secolo, quando l’abitato era già un libero comune. Nel XIII° secolo il fortilizio fu attaccato varie volte e danneggiato nel corso degli scontri tra Firenze e Siena. Stabilmente sotto controllo della seconda città, nel 1361 fu iniziata la costruzione della rocca, allo scopo di controllare l’abitato. La fortezza fu costruita nel punto più alto della città.
La rocca incorporò il mastio di S. Martino e il torrione di S. Giovanni, che facevano parte del precedente castello, e una basilica, trasformata in cappella del fortilizio. La fortezza si è mantenuta intatta dall’epoca della costruzione e ha l’aspetto di recinto fortificato a pianta pentagonale, con torri a tutti gli angoli. Le mura e le torri sono dotate di camminamento di ronda esterno aggettante, sorretto da archetti su beccatelli a piramide rovesciata, ancora oggi interamente percorribile.
Fortezza di Radicofani
Zona: Val d’Orcia
Tipo: fortificazione (IX°-XIII° secolo)
Località: Radicofani
Tel.: +39 0578 558667 / +39 338 8813774
Sito: www.radicofani-heritagecentre.com
Orari: da martedì a domenica 10.00-16.30; chiuso il lunedì
Un primo fortilizio è documentato nel IX° secolo, in epoca carolingia. Il castello fu ampliato nei secoli successivi ed ebbe sempre una notevole importanza militare. Era, in pratica, la struttura difensiva posta a guardia del confine con lo Stato della Chiesa. La fama è legata, soprattutto, a Ghino di Tacco, il “bandito gentiluomo” vissuto alla fine del XIII° secolo, che se ne impossessò nel 1297 e per tre anni ne fece la base delle scorrerie.
La fortezza, che inglobò la preesistente struttura fortificata, fu costruita nel 1417, dopo che Siena aveva assunto il controllo di tutto il territorio. Fu anche l’ultimo baluardo dell’indipendenza: dopo anni di assedio, i difensori si arresero alle milizie di Firenze nel 1559. In epoca medicea la struttura fu ulteriormente ampliata e rinforzata. La fortezza è costituita da due ampi recinti poligonali di mura difensive a scarpa.
All’interno ci sono vari edifici, tra cui l’inconfondibile torrione merlato quadrangolare. Il Museo del Cassero espone vari reperti archeologici, oggetti e documenti di un periodo compreso tra l’epoca etrusca e il XVI° secolo.
Rocca di Tintinnano
Zona: Val d’Orcia
Comune: Castiglione d’Orcia (SI) – località Rocca d’Orcia
Tipo: fortificazione (XII°-XIII° secolo)
Indirizzo: Via Aldobrandeschi, 13
Tel: +39 0577 887211
Orario: tutti i giorni 10.00-13.00 e 14.00-17.00; chiuso il lunedì
La fortificazione, ubicata su di uno sperone di roccia calcarea, domina la località di Rocca d’Orcia. Il fortilizio giunto fino ai nostri giorni risale al XII°-XIII° secolo e fu proprietà di diverse famiglie nobili. Fu sede amministrativa della Val d’Orcia e punto di controllo sulla via Francigena. Era praticamente impossibile, prima della comparsa delle armi da fuoco, conquistarla. Con l’inclusione del territorio nel Granducato di Toscana la Rocca fu abbandonata e il borgo sviluppato nei dintorni, si ridusse ad un piccolo villaggio.
Negli anni ’70 del XX° secolo gli ultimi proprietari donarono la Rocca allo stato italiano. Successivamente è stata restaurata e aperta al pubblico. Il torrione poggia direttamente sulla roccia viva. Tramite una scala interna si raggiunge la sala superiore e una piccola cucina triangolare che conserva ancora il pozzo, il forno e il camino. Dalla sala superiore, ampia e con copertura a volta, una ripida scala di ferro si arrampica fino a una botola di accesso alla terrazza, da dove si può ammirare un vasto panorama che spazia dal Monte Amiata alla Val d’Orcia.
Rocca di San Giovanni
Zona: Crete senesi
Località: San Giovanni d’Asso
Tipo: fortificazione (XII° secolo)
Conosciuta anche come Castello di San Giovanni d’Asso, la rocca è situata al centro del borgo, sul punto più elevato del colle. Le origini risalgono al XII° secolo, ma il complesso attualmente visibile è formato da tre corpi di fabbrica derivati dall’unione di altre costruzioni posteriori. I materiali impiegati furono la pietra calcarea e, soprattutto, il mattone. L’edificio attuale consiste in un corpo massiccio e compatto dalla pianta irregolare e con al centro un cortile porticato. La facciata è preceduta da uno stretto e profondo fossato. La sala più importante è la cosiddetta “Sala del Caminetto”: sia le pareti che il soffitto sono decorati da affreschi rinascimentali policromi. Nella Rocca ha sede anche il Museo del Tartufo.
Duomo di Pienza
Zona: Val d’Orcia
Tipo: cattedrale (XV° secolo)
Località: Pienza
Orari: tutti i giorni
Fu ideato per essere inserito scenograficamente nella piazza principale della cittadina e fu edificato sul luogo dell’antica pieve di Santa Maria. Pur essendo uno dei monumenti più importanti del Rinascimento italiano, ricorda le chiese gotiche francescane per alcuni particolari come il tetto a due spioventi e l’occhio centrale, e per l’estrema luminosità delle vetrate. Sul timpano della facciata domina lo stemma papale di Pio II°. Nella domus vitrea, costruita in stile rinascimentale nella facciata e in stile gotico all’interno, sono custodite tavole dipinte dai maggiori pittori dell’epoca: Giovanni di Paolo, Matteo di Giovanni, il Vecchietta, Sano di Pietro. L’interno, ancora strutturalmente legato allo stile gotico, è diviso in tre navate tutte della stessa altezza.
Duomo di Montalcino
Zona: Val d’Orcia
Tipo: chiesa-cattedrale neoclassica (XIV° secolo)
Località: Montalcino
La cattedrale, dedicata a San Salvatore, fu costruita nel XIV° secolo ma l’aspetto neoclassico è conseguenza di lavori di ristrutturazione nei primi anni del XIX° secolo. La chiesa, a tre navate, è caratterizzata da un pronao formato da sei colonne con capitelli in stile ionico. All’interno si conservano i capolavori di Francesco Vanni, Immacolata Concezione con Gesù e Dio Padre e San Giovanni Battista nel deserto del 1588. Nell’altare della cappella c’è il dipinto San Michele Arcangelo che scaccia gli angeli ribelli dal Paradiso (XVI° secolo). Nella sagrestia si trova invece il dipinto di Francesco Nasini Madonna Assunta tra angeli con i Santi Ippolito vescovo e Cipriano martire (1647).
Abbazia di Sant'Antimo
Comune: Montalcino (SI) – località Castelnuovo dell’Abate
Tipo: abbazia romanica in stile lombardo-francese (XII° secolo)
Sito: www.antimo.it
Secondo una leggenda il sacerdote Antimo, imprigionato nel periodo degli imperatori romani Diocleziano e Massimiano, guarì e convertì al cristianesimo Pinianus, marito di Licinia, nipote del precedente imperatore Gallieno. Divenuto cristiano, Pinianus si impegnò a salvare coloro che erano perseguitati per la fede cristiana. Riugiato nella villa di Pinianus, Antimo convertì anche un sacerdote del dio Silvano e l’intera sua famiglia.
Colpevole di aver infranto il simulacro della divinità, Antimo venne gettato nel fiume Tevere con una pietra legata al collo, ma ne uscì incolume. Venne quindi fatto decapitare (304 d.C.) e il corpo fu sepolto nell’oratorio nel quale era solito pregare. Una cappella votiva dedicata a Sant’Antimo sarebbe stata fatta costruire nel 781 per volere di Carlo Magno, accanto a una variante della Via Francigena. In quell’anno, infatti, papa Adriano I° avrebbe consegnato parte delle reliquie dei santi Antimo e Sebastiano al re, il quale poi le donò all’abbazia nell’atto della fondazione.
La presenza di un’abbazia, probabilmente costruita sopra la cappella votiva, è confermata da documenti datati 813. L’anno successivo Ludovico il Pio, figlio e successore di Carlo Magno, arricchì l’istituzione di doni e privilegi, facendola diventare a tutti gli effetti un’abbazia imperiale con tanto di territori annessi. Nel 1118 iniziò, sotto la guida dell’abate Guidone, la costruzione di una nuova chiesa. Il prelato, ispirato all’abbazia benedettina di Cluny (Francia), richiese l’intervento di architetti francesi per progettare l’edificio.
Il risultato fu una splendida costruzione romanica di stile lombardo-francese. I primi problemi insorsero all’inizio del XIII° secolo, quando si verificarono i primi contrasti con Siena. Poi, nel 1291, papa Nicolò IV° ordinò la fusione della comunità monastica con i Guglielmiti, ramo riformato dei monaci benedettini. Nel 1462 papa Pio II° soppresse l’abbazia, affidandone i beni al vescovo di Pienza. Da quel momento il complesso iniziò a perdere progressivamente di importanza. Il massimo livello di degrado fu raggiunto alla fine del XIX° secolo.
Fortunatamente l’abbazia fu inserita tra le competenze della Sovrintendenza alle Belle Arti che subito promosse varie campagne di restauro fino a restituire alla struttura l’aspetto attuale. Alla fine degli anni ’70 del XIX° secolo il vescovo di Siena decise di ricostituire una comunità monastica e tale incarico fu affidato a un gruppo di giovani sacerdoti provenienti dalla Francia. Questi fondarono, nel 1979, una comunità monastica. Una nuova ristrutturazione avene nel 1990 allo scopo di rendere l’edificio abitabile ai monaci.
L’edificio più importante e meglio conservato di tutto il complesso è la grande chiesa abbaziale, di impianto romanico ma di stile lombardo-francese, costruita con blocchi di onice ed alabastro. L’abside è formata, esternamente, da cappelle radiali. All’interno sono particolarmente pregevoli i capitelli, decorati con intrecci geometrici, motivi floreali e figure di animali. Quello certamente più pregevole raffigura San Daniele nella fossa dei Leoni, recentemente attribuito al Maestro di Cabestany. L’artista è riuscito a scolpire in uno spazio ridotto tutte le scene salienti della vicenda biblica.
Al di sotto dell’altare maggiore c’è la piccola cripta dove furono conservate le reliquie di Sant’Antimo, poi spostate nell’omonima chiesa di Napoli. Sopra alla cripta un affresco del XV° secolo raffigura Deposizione di Gesù nel Sepolcro. Il campanile è degli inizi dell’XI° secolo. Dell’abbazia del XII° secolo rimangono soltanto la cappella carolingia, trasformata in sagrestia della chiesa, e i resti della sala capitolare e del chiostro. All’interno della cappella carolingia ci sono affreschi monocromatici raffiguranti scene della vita di San Benedetto da Norcia, dipinti nel XIV° secolo da Giovanni d’Asciano.
Grancia di Montisi
Zona: Val d’Orcia
Località: Montisi – comune di Montalcino
Tipo: fattoria fortificata (XIV° secolo)
È una fattoria fortificata costruita nel XIV° secolo. Era un luogo di raccolta e di smistamento di prodotti agricoli della zona destinati allo Spedale di Santa Maria della Scala di Siena. L’istituzione ne rimase in possesso fino al 1775 quando fu venduta assieme ad altri beni dello Spedale. La facciata è situata all’apice di una rampa. Nel piccolo campanile merlato c’è una campana, denominata “Martinella”, che suona una volta all’anno, prima della “Giostra del Simone”. All’interno dell’edificio c’è anche un piccolo teatro.
Località da visitare
Bagno Vignoni
Zona: Val d’Orcia
Comune: San Quirico d’Orcia – località Bagno Vignoni
Tipo: borgo medievale con sorgenti termali
È un piccolo villaggio di aspetto medievale, immerso in un paesaggio tipico toscano e situato all’interno del Parco Artistico Naturale della Val d’Orcia. Il nome deriva dalla sorgente termale e da Vignoni, castello risalente all’XI° secolo, i cui ruderi dominano il borgo da un’altura. La località è conosciuta per le terme, note fin dalle epoche etrusca e poi romana.
Allo sviluppo del borgo contribuì anche la vicinanza della via Francigena (o Romea). Nel XII° secolo il “Bagno” fu soggetto alla famiglia Tignosi, signori di Tintinnano. Alla fine di quello successivo la proprietà del villaggio e dei castelli circostanti fu trasferita alla famiglia senese Salimbeni. Nel 1417 il Castello di Vignoni fu venduto a Siena.
Al centro del borgo c’è la Piazza delle Sorgenti, un’ampia vasca rettangolare, risalente del XVI° secolo, alimentata da una sorgente di acqua calda sulfurea che fuoriesce da una falda sotterranea di origini vulcaniche. Nei secoli passati, dalla vasca le acque erano convogliate nello stabilimento termale e, dopo, andavano ad alimentare una serie di mulini disposti lungo il sottostante fiume. Attorno alla vasca ci sono edifici medievali e rinascimentali all’interno dei quali sono stati ricavati negozi e ristoranti tipici.
In una piccola piazza ci sono i ruderi di antiche costruzioni in laterizio. Nel Parco dei Mulini è possibile bagnarsi liberamente nell’acqua calda e solforosa. La zona, ubicata all’interno di un parco naturale, comprende vari bacini di alimentazione dei mulini medievali che sfruttavano la pendenza del suolo per portare direttamente e con forza l’acqua agli impianti. Le terme di Santa Caterina furono frequentate da illustri personaggi, quali Papa Pio II°, Santa Caterina da Siena, Lorenzo Medici (“Il Magnifico”), solo per citare i più noti. Nonostante numerosi episodi di guerra, devastazioni ed incendi che coinvolsero la Val d’Orcia tra il Medioevo e il XVI° secolo, l’aspetto di Bagno Vignoni è rimasto sostanzialmente immutato.
San Giovanni d'Asso
L’abitato si trova al centro della zona delle cosiddette “crete senesi”, lungo il torrente Asso, da cui prende il nome. È costituito da due nuclei distinti, situati sullo stesso colle: il “paese alto”, più antico, ubicato sulla sommità e che contiene la parte storica-artistica-culturale dell’abitato, e il “paese basso”, più moderno e di carattere residenziale. La zona è famosa per un’eccellente qualità di tartufi bianchi e per un’ottima produzione di vino.
Monticchiello
Zona: Val d’Orcia
Comune: Pienza (SI) – località Monticchiello
Tipo: villaggio medievale
È un piccolo borgo medievale immerso nella campagna senese, conosciuto per il Teatro Povero – Tetopratos creato da Jerzy Grotowski. Il teatro, allestito all’interno di un granaio del XVII° secolo, raccoglie scene del teatro popolare toscano in un percorso multimediale sensoriale. Da segnalare anche la Pieve dei Santi Leonardo e Cristoforo in stile romanico-gotico.
Parchi e giardini
Horti Leonini di San Quirico d'Orcia
Zona: Val d’Orcia
Tipo: giardini storici (XVI° secolo)
I giardini hanno origine nell’opera di ricostruzione attuata dopo la guerra tra Siena e Firenze a metà del XVI° secolo. Furono realizzati da Diomede Leoni. Il Giardino delle Rose occupa un piccolo spazio prospiciente la Pieve di Santa Maria, situata in prossimità della parte terminale degli Horti Leonini. Vi è allestita l’esposizione permanente di sculture Forme nel Verde.
Terme
Terme San Filippo
TERME SAN FILIPPO
Zona: Val d’Orcia
Tipo: stabilimento termale
Indirizzo: via San Filippo – località Bagni di San Filippo – Castiglione d’Orcia
Tel: +39 0577 872082
Il Fosso Bianco è un torrente immerso nel bosco dove confluiscono diverse sorgenti di acqua calda in un susseguirsi di “pozze” (vasche) dove è possibile fare il bagno tutto l’anno e ammirare le particolari formazioni calcaree che per le suggestive forme hanno ispirato diversi nomi come la balena bianca o il ghiacciaio. L’area è raggiungibile da una strada a monte del paese attraverso un percorso pedonale immerso nel verde della boscaglia fino ad arrivare alle pozze.
Le Terme San Filippo uniscono tutti i propri servizi all’interno di un grande parco con canalette di acqua calda fumante e la tipica vegetazione della Val D’Orcia. Lo stabilimento termale è costituito da albergo, ristorante, piscina, cure termali e centro benessere. Le cure termali consistono in bagni, fanghi, inalazioni e vari tipi di aerosol. Il centro benessere offre diversi trattamenti per viso e corpo oltre a una linea di prodotti di bellezza. Infine la splendida piscina con cascata idromassaggio le cui acque ricche di zolfo, calcio e magnesio, arrivano a una temperatura di 40°.
Terme di Santa Caterina
TERME DI SANTA CATERINA
Zona: Val d’Orcia
Comune: San Quirico d’Orcia – località Bagno Vignoni
Tipo: stabilimento termale
È un storico stabilimento termale per la cura di varie tipologie infiammatorie e degenerative quali osteoartrosi, artrite reumatoide e altre ancora. Per i trattamenti in convenzione è necessario presentare la prescrizione medica. I trattamenti non convenzionati hanno un costo di €uro 38 previa visita medica all’interno della struttura. Lo stabilimento è aperto da maggio a ottobre, dalle 8.00 alle 13.00, esclusa la domenica.
Riserve Naturali
ARTE E MUSEI
Musei
Palazzo Piccolomini e Museo Civico di Pienza
Zona: Val d’Orcia
Tipo: dimora storica (XV° secolo) e Museo Civico
Indirizzo: Piazza Pio II – Pienza
Tel: +39 0577 286300
Email: info@palazzopiccolominipienza.it
Sito: www.palazzopiccolominipienza.it
Orari: da martedì a domenica invernale 10.00-16.30, estivo 10.00-18.30; chiuso il lunedì
Il palazzo, detto anche Pontificio, venne commissionato da papa Pio II° direttamente al Rossellino quale propria residenza estiva. L’edificio è uno dei primissimi esempi di palazzo rinascimentale. A pianta quadrata e sviluppato su tre piani, fu realizzato attorno alla metà del XV° secolo in pietra viva lavorata finemente in leggero bugnato, dal basso fino alla sommità.
All’interno del palazzo c’è un cortile con loggiato sostenuto da colonne di pietra. Il piccolo giardino, in tipico stile rinascimentale, occupa lo spazio nel lato sud dell’edificio ed era parte integrante del progetto. Un grande pozzo ottagonale, decorato con la mezzaluna, le chiavi e la tiara dello stemma Piccolomini, ed una fontana ornata con ghirlande di frutti sono i due elementi scultorei presenti nel giardino.
Il panorama della Val d’Orcia, che si può ammirare dalle tre arcate che si aprono sul muro di fondo, assume un ruolo primario nell’ideazione di questo giardino, che diventa luogo d’incontro tra architettura e natura. Nel maestoso palazzo ha pure sede il museo, comprendente la sala d’armi, la camera da letto del papa, la biblioteca e il medagliere di Pio II° e di Pio III°.
Museo Diocesano di Pienza
Zona: Val d’Orcia
Tipo: museo di arte sacra
Indirizzo: Corso Rossellino, 30 – Pienza
Tel: +39 0578 749905
Orari: inverno lunedì e mercoledì 10.00-19.00, estate sabato e domenica 10.00-18.00; lunedì chiuso
Ingresso: intero €uro 4,10, ridotto € 2,60
Servizi: Visite guidate
Denominato anche Museo della Cattedrale, si trova all’interno del Palazzo Vescovile (o Palazzo Borgia). Il museo contiene un insieme piuttosto vario di opere d’arte. Si va da pregiati arazzi fiamminghi del XV°-XVI° secolo a suggestive tavole e sculture lignee di Bartolo di Fredi, del Vecchietta, del maestro dell’Osservanza. Quindi corali miniati di Sano di Pietro e Pellegrino di Mariano e una croce in bosso minuziosamente scolpita (XIV° secolo). Tra gli oggetti più celebri il piviale di Pio II°, rarissima opera inglese finemente lavorata in filigrana d’oro con oltre 150 figure ricamate.
Museo Civico e Diocesano di Montalcino
Zona: Val d’Orcia
Tipo: museo di arte sacra
Indirizzo: Via Ricasoli, 31 – Montalcino
Tel: + 39 0577 846014
Email: info#@prolocomontalcino.com
Sito: www.museisenesi.org
Orari: tutti i giorni 10.00-13.00 e 14.00-17.40; chiuso lunedì
Ha sede nell’ex convento di Sant’Agostino ed espone importanti opere d’arte del periodo medievale e moderno, oltre che a reperti archeologici rinvenuti nella zona. Nel museo sono presenti importanti opere di artisti di spicco: Luca di Tommè (XIV° secolo), Bartolo di Fredi, con il grandioso polittico Incoronazione della Madonna e alle storie della sua vita (1388), Sano di Pietro, Ambroglio Lorenzetti e Domenico Beccafumi.
Di particolare importanza è il settore di scultura lignea dipinta, dove spicca una straordinaria Madonna di Giovanni Pisano. Altri dipinti e sculture documentano il periodo tra Manierismo e Controriforma fino al XVII° secolo. Il museo conserva inoltre un’importante raccolta di boccali in maiolica arcaica (XIII° secolo). La sezione archeologica espone reperti etruschi provenienti dalle tombe rinvenute nella zona. Tra questi l’intero corredo della tomba denominata Fossa del Tesoro di Sant’Angelo in Colle e alcuni arredi della cosiddetta Buca di Sant’Antimo (IV°-III° secolo a.C.).
Museo della Comunità di Montalcino e del Brunello
Zona: Val d’Orcia
Comune: Montalcino (SI)
Indirizzo: Fattoria dei Barbi – Strada Consorziale dei Barbi – località Podernovi, 170 – 53024 Montalcino (SI)
Tipo: museo enologico
Tel: +39 0577 846104 / 841111
Email: info@museodelbrunello.it
Sito: www.museodelbrunello.it
Orari: tutti giorni 10.00-12.30 e 14.30-18.00; chiuso mercoledì
Ingresso: intero €uro 5,00, ridotto € 2,50, supplemento visita guidata € 5,00
Servizi: visite guidate, lingua inglese
La raccolta è stata fortemente voluta da Stefano Cinelli Colombini, per testimoniare lo spirito della cittadina, la storia, la cultura e l’eccezionale prodotto enologico. Il museo espone foto, documenti, arredi, attrezzi agricoli, ambienti ricostruiti e tutto quanto si riferisce a Montalcino e al vino Brunello nel corso dei secoli. Inoltre illustra le caratteristiche della cucina tipica, dei vini e dell’apicoltura della zona.
Sala d'Arte San Giovanni
Zona: Val d’Orcia
Tipo: museo d’arte
Indirizzo: Via San Giovanni, 10 – Castiglione d’Orcia
Tel.: +39 0577 888986
Orari: sabato e domenica 10.00-13.00 e 14.00-17.00
Lo spazio espositivo è ubicato nell’antica sede della Confraternita di San Giovanni. Vi sono esposti dipinti di alcuni dei maggiori esponenti della scuola senese dei secoli XIV° e XV°: Simone Martini, Lorenzo di Pietro (detto Il Vecchietta) e Giovanni di Paolo. Sono anche esposti numerosi arredi liturgici provenienti da chiese e confraternite della zona.
Museo del Vetro
Zona: Val d’Orcia
Comune: Montalcino (SI) – località Poggio alle Mura
Tipo: museo di artigianato
Tel: +39 0577 877700
Email: borgo@castellobanfi.it
Orari: tutti i giorni 10.00-18.00
Ingresso: € 2,50
Il museo è ubicato all’interno del Castello Banfi. Conserva una ricca collezione di oggetti in vetro che ripercorrono la storia della bottiglia. Sono inoltre illustrate le alterne vicende della produzione del vetro, dal V° secolo a.C. ai giorni nostri. Probabilmente, il settore più interessante è quello degli oggetti di vetro dell’antica Roma. Si inizia con piccoli oggetti in pasta vitrea riconducibili al V° secolo a.C. e si prosegue con vasi e balsamari di vetro soffiato del II° secolo d.C., fino ad arrivare a bottiglie e caraffe di vetro soffiato, risalenti al V° secolo d.C. Sono pure esposte antiche bottiglie, bicchieri provenienti da Venezia e anche oggetti moderni prodotti nella stessa città. Tra questi ultimi spicca la stupenda Portatrice, opera di Pablo Picasso.
Museo del Tartufo
Zona: Val d’Orcia
Tipo: museo storico e gastronomico
Indirizzo: Piazza Antonio Gramsci, 1 – San Giovanni d’Asso
Tel.: +39 0577 803268
Email: museodeltartufo@museisenesi.org
Il museo è allestito nei sotteranei del castello di San Giovanni d’Asso. L’esposizione documenta la storia del tartufo, nutrito di stregoneria, scienza ed erotismo. Infatti le leggende narrano che il tartufo serviva come come cibo per le streghe e come alimento afrodisiaco. Altre leggende si riferiscono alla nascita del tartufo come conseguenza alla caduta di un fulmine nel terreno. Il museo illustra anche i metodi di ricerca (principalmente con i cani), le forme, i profumi e l’utilizzo in cucina. Si può anche visitare un erbario composto da esemplari selvatici da sempre utilizzati sia in cucina che in medicina.
Siti Archeologici
Pieve di Pava
Zona: Val d’Orcia
Comune: località Pava – San Giovanni d’Asso
Tipo: sito archeologico paleocristiano (IV° secolo)
Gli scavi hanno riportato alla luce i resti della Pieve di Santa Maria, di epoca paleocristiana (IV° secolo), abbandonata nel XII° secolo. Nell’area sono stati rinvenuti reperti vitrei, ossei e ceramici, oltre a laterizi di epoca etrusca e romana; inoltre un’area destinata alle sepolture con resti ossei di più di 450 persone.
COSA FARE
Eventi
Festival della Val d'Orcia
Tipo: enogastronomico
Periodo: agosto
Sito: www.parcodellavaldorcia.it
È un itinerario culturale che ogni estate si articola su eventi organizzati in varie località della Val’d’Orcia come piazze, castelli, chiese, borghi in un armonico intreccio, fatto di corsi di studio e spettacoli, musica, teatro, danza e rassegne di cinema d’autore.
Giostra di Simone
Tipo: religioso e folcloristico
Località: Montisi – comune di Montalcino
Periodo: agosto
Durante i festeggiamenti per il santuario della Madonna delle Nevi, si svolge la tradizionale “Giostra di Simone”, a cui partecipano le quattro contrade dell’abitato. L’evento include un corteo storico con figuranti in costume d’epoca e una gara di sbandieratori. Nel vero e proprio torneo il cavaliere deve infilare la “campanella”, un anellino posto sulla spalla del “buratto” (manichino). La festa termina con un canto di ringraziamento nel santuario.
Orcia Wine Festival
Tipo: enogastronomica
Località: San Quirico d’Orcia
Periodo: dal 25 aprile al 1° maggio
L’evento vuole promuovere le produzioni vitivinicole della Val d’Orcia. La mostra-mercato comprende degustazioni tecniche guidate e un banco d’assaggio di vini e prodotti tipici. Fanno da corredo alla manifestazione mostre, concerti e visite alle cantine.
Festa dell’Olio della Val d’Orcia
Tipo: enogastronomica
Località: San Quirico d’Orcia
Periodo: dicembre
Nelle vie del villaggio si possono effettuare degustazioni dei prodotti delle aziende agricole della zona. La manifestazione comprende una serie di eventi che vanno da convegni di approfondimento, ai corsi di degustazione, agli spettacoli musicali, al trekking dell’olio, alla passeggiata con il treno a vapore e ai massaggi con l’olio di oliva.
Sagra del Tordo di Montalcino
Tipo: folcloristico ed enogastronomico
Località: Montalcino
Periodo: ultima domenica di ottobre
Si tratta di una rievocazione storico-folcloristica che trae origine dalla tradizione venatoria della zona quando, nel periodo medievale, cacciatori e falconieri avevano il compito di procurare le prede. L’ardimento e la maestria degli uomini si misurava anche in giostre e tornei mentre le donne davano prova della loro abilità nell’allestire mense con cacciagione e vino locale, da sempre di ottima qualità. L’evento comprende il corteo storico, il “ballo del trescone” e la gara di tiro con l’arco tra i rioni della cittadina.
Palio del Cacio Fuso a Pienza
Tipo: folclore
Località: Pienza
Periodo: prima settimana di settembre
Nel centro della piazza principale viene posizionato un fuso e, a partire da questo, circonferenze concentriche di raggio sempre maggiore ma di punteggio decrescente. Le squadre che si affrontano sono sei, ciascuna di sei componenti ed eventuali riserve. Ogni concorrente può effettuare tre tiri con una forma di formaggio lisciata in precedenza. Il palio è decorato da artisti locali.
Teatro Povero di Monticchiello
Tipo: teatrale
Località: Monticchiello – comune di Pienza
Periodo: agosto
Trae origine dalle feste rurali e dalle semplici drammatizzazioni che i contadini della zona eseguivano. Lo spettacolo teatrale è ideato, scritto, allestito e interpretato dagli stessi abitanti del villaggio.
ITINERARI
Percorsi ed escursioni in Val d’Orcia
San Quirico d’Orcia
Percorso culturale e naturalistico in automobile
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TIPO;Percorso storico culturale naturalistico
ZONA; Val d’Orcia
PARTENZA; Firenze
ARRIVO; Siena
LUNGHEZZA; km. 144
TEMPO DI PERCORSO; 3/4 giorni
DIFFICOLTA; in macchina strade provinciali e autostrada
ITINERARI ; Firenze, Colle Val d’Elsa, Monteriggioni, Buonconvento, Montalcino, San Quirico d’Orcia, Pienza, Montepulciano, Siena
TAPPE; COSA VEDERE
Siena a Buonconvento = 27,6 km Castello di Bibbiano
Buonconvento a Montalcino = 13,6 km; Castello di Montalcino, Castello Banfi, Duomo di Montalcino, Abbazia di Sant’Antimo, museo del vetro, museo del Brunello, cantine
Montalcino a San Quirico d’Orcia = 14,2 km; Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta, Bagno Vignoni, Piazza delle Sorgenti, Terme di Santa Caterina, Castiglione d’Orcia, Rocca di Tintinnano, Bagni San Filippo
San Quirico d’Orcia a Pienza = 9,8 km; Duomo di Pienza, Monastero di Sant’Anna in Camprena, Palazzo Piccolomini, Museo del Papa, Tepotratos
Pienza a Montepulciano = 14,8 km; Duomo di Montepulciano, Palazzo Nobilli-Tarugi, Riserva del Lago di Montepulciano, cantine
Montepuciano a Siena = 61,8 Km;
INFORMAZIONI; Ufficio turistico; Via Dante Alighieri, 33 San Quirico d’Orcia (SI); tel. +39 0577 898303
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Treno natura (percorso storico-naturalistico)
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TIPO;Percorso storico-naturalistico in treno a vapore
ZONA; Val d’Orcia
PARTENZA;Siena
ARRIVO; Buonconvento
TEMPO DI PERCORSO;una giornata
ATTRAZIONI; Siena, Asciano, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Castiglione d’Orcia, Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, Buonconvento (SI)
INFORMAZIONI; tel. +39 0577 48003; email info@visionedelmontdo.it
SITO; www.trenonatura.terresiena.it
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l Treno Natura è un’iniziativa che consente di effettuare un percorso di un’intera giornata attraverso la Val d’Orcia in modo piuttosto insolito. La città di partenza è Siena ed il percorso attraversa, in sequenza, il territorio dei seguenti comuni: Siena, Asciano, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Castiglione d’Orcia, Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, Buonconvento.
A bordo di treni automotori degli anni ’50 oppure dentro vagoni trainati da una locomotiva a vapore si può godere il paesaggio della Val d’Orcia. È inoltre un’occasione unica per viaggiare su convogli ferroviari storici che utilizzano una linea ormai chiusa al traffico ordinario. E’ possibile compiere escursioni sui sentieri tra le varie stazioni predisposti dal CAI-Club Alpino Italiano, usufruire di carrozze a cavalli, visitare i principali monumenti, pranzare in ristoranti tipici, partecipare a feste paesane e ad attività ricreative.
Il Treno Natura è adatto anche a chi vuole abbinare il viaggio ad attività quali trekking, escursioni in bicicletta, visita ai musei, degustazioni. L’iniziativa è sempre abbinata ad un evento oppure a sagre e manifestazioni nei diversi comuni della provincia di Siena. Le località non servite dalla linea ferroviaria sono raggiungibili con autobus in coincidenza nelle stazioni.
Strada del Vino Orcia (percorso enogastronomico)
Comune: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Trequanda, Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena
Informazioni: Cantine associate della Strada del Vino Orcia – Via Borgo Maestro, 90 – Rocca a Tentennano – località Rocca d’Orcia – Castiglione d’Orcia (SI)
Tel: +39 0577 887471 oppure +39 334 3066290
Email: info@stradavinorcia.com / stradavinorcia@gmail.com
La Strada del Vino Orcia è nata nel 2003 ed ha la sua sede ai piedi della Rocca a Tentennano di Castiglione d’Orcia. L’elemento che accomuna il territorio su cui si snoda la Strada del Vino Orcia è il paesaggio, tra i più caratteristici e affascinanti della Toscana. Nel 2004, l’UNESCO ha inserito la Val d’Orcia nel patrimonio mondiale dell’umanità, primo territorio rurale ad essere premiato con questo riconoscimento definendola nelle motivazioni come ” icona del paesaggio “.
Dolci colline, file di cipressi, castelli e abbazie, chiese e conventi, borghi e città, poderi e strade formano una sorta di “strato di storia” adagiatosi su una geografia che pare modellata su misura. Furono gli Etruschi ad importare la vite dal lontano oriente ed ancora oggi i discendenti si tramandano di generazione in generazione l’arte dei vignaiuoli.
La Strada del Vino Orcia, venendo incontro ai sempre più numerosi e appassionati wine lovers che visitano la Val d’Orcia alla ricerca delle eccellenze enogastronomiche e che desiderano assaggiare e assaporare con tranquillità e competenza i Vini Orcia DOC, ha dato vita ad una nuova collaborazione tra l’Enoteca del Corso (www.enotecadipiazza.com) di San Quirico d’Orcia e le Cantine associate alla Strada del Vino Orcia.
Presentando il coupon omaggio, cortesemente munito di timbro e data dell’Ufficio Turistico o della struttura ricettiva presso la quale soggiornate, al personale dell’Enoteca del Corso di San Quirico d’Orcia, oppure direttamente presso le Cantine associate alla Strada del Vino Orcia avrete diritto ad una degustazione guidata gratuita dei vini Orcia DOC.
Conservando il coupon, a coloro che avranno effettuato una degustazione, verrà riconosciuto, presentando lo stesso coupon alla biglietteria, uno sconto del 50% sul biglietto d’ingresso ai musei che collaborano con la Strada del Vino Orcia: a Castiglione d’Orcia la Sala d’Arte San Giovanni, a Chianciano Terme il Mueso Etrusco, a San Giovanni d’Asso il Museo del Tartufo, a Pienza il Museo Diocesano, a Monticchiello il Museo del Teatro Popolare Tradizionale Toscano (TePoTraTos).
Wine Tour – Degustazioni / Wine Tasting
Az. Agr. Poggio al Vento
Località Poggio al Vento – Castiglione d’Orcia (SI)
Orari: 10.00 – 19.00
Az. Agr. Bagnaia
info: +39 347 4562044
Fattoria del Colle
9.00-13.00 e 14.30-18.30
Agricola Forte
Località Petrucci – castiglione d’Orcia (SI)
Degustazioni su prenotazioni
Az.Agr. Capitoni Marco
Orari: tutti i giorni su prenotazione
Tel: 39 338 8981597
Az. Agr. Atrivm
Prenotazioni: +39 0577 834220
Az. Campotondo
Località Campiglia d’Orcia
Prenotazioni: +39 349 4935285
info@cantinacampotondo.it
Az. Agr. Trequanda
Località Podere Casino – Trequanda
Prenotazioni: +39 3486 675367 oppure +39 0577 662001
Prodotti: vini, olio extravergine di oliva DOP “Terre di Siena”, carne Chianina
Servizi: degustazione prodotti e visita
Cantine della Strada del Vino Orcia
Comune di San Quirico d’Orcia
Az. Agr. Bagnaia
Loc. Bagnaia, 47 – San Quirico d’Orcia (SI)
Tel: +39 0577 898272.
www.agriturismobagnaia.it
info@agriturismobagnaia.it
Prodotti: Produzione Vino Orcia, Produzione olio extravergine di oliva, Miele.
Servizi: Agriturismo
Az. Agr. Le Querciole
Località Le querciole Bagno Vignoni – San Quirico d’ Orcia (SI)
Tel: +39 0577 887209 / +39 339 6457671
aziendalequerciole@tiscali.it
www.agriturismolequerciole.net
Prodotti: Vino Orcia Doc, Olio extravergine di Oliva, cereali, piccolo allevamento di suini
Servizi: Agriturismo con servizio di Bed & Breakfast, viste guidate e degustazioni in azienda.
Azienda Agriturismo Sante Marie di Vignoni
Località Sante Marie – Vignoni Alto – San Quirico d’Orcia (SI)
Tel: +39 0577 897684
www.santemariedivignoni.it
studiogenerali@virgilio.it
info@santemariedivignoni.it
Prodotti: Vino DOC Orcia, protti tipici, degustazioni, visita cantina e in vigna
Azienda Agriturismo Riguardino
Via Dante Alighieri, 68 – San Quirico d’Orcia (SI)
Tel: +39 0577 897562
colleriguardino@tiscali.it
Prodotti: produzione Vino Orcia, Olio extravergine d’oliva
Servizi: Agriturismo
Azienda Belladonna di Leonardo Simonelli
Località Villa Malintoppo – San Quirico d’Orcia (SI)
Tel: +39 0577 899920
www.simonellisanti.it
malintroppo@hotmail.com
Prodotti: Produzione Vino Orcia, Produzione Olio extravergine d’oliva, Miele, Piante Officinali
Servizi: agriturismo
Azienda Agriturismo Sampieri del Fà do Giorgi Elena
Via del Chiusone, 5 – San Quirico d’Orcia (SI)
Tel: +39 0577 897521 / +39 0577 897543
andrea.giorgi@unitn.it
Prodotti: produzione Vino Orcia, Produzione olio extravergine di oliva
Servizi: agriturismo
Osteria del Leone S.r.l.
Via Dei Mulini 3 – località Bagno Vignoni – San Quirico d’Orcia (SI)
Tel: +39 0577/887300
www.osteriadelleone.it
osteria.delleone@gmail.com
Servizi: Osteria Ristorante, Enoteca.
Comune di Buonconvento
Via Soccini, 32 – Buonconvento (SI)
Tel: +39 0577 80971
www.comune.buonconvento.siena.it
info@comune.buonconvento.si.it
Azienda Agriturismo Castelnuovo Tancredi
Località Castelnuovo Tancredi, 95 – Buonconvento (SI)
Tel: +39 0577 806090
www.castelnuovotancredi,it
info@castelnuovotancredi.it
Prodotti: produzione Vino Orcia, Produzione olio extravergine di oliva
Servizi: Agriturismo, Appartamenti, Azienda faunistica
Strada del Vino Nobile di Montepulciano (percorso enogastronomico)
Zona: Crete Senesi e Val d’Orcia
Comuni: Montepulciano, San Quirico d’Orcia, San Casciano dei Bagni, Chiusi, Pienza
Informazioni: Associazione Strada del Vino di Montepulciano
Indirizzo: Piazza Grande, 7 – Montepulciano (SI)
Tel. +39 0578 717484
Sito: www.stradavinonobile.it
Email: info@stradavinonobile.it
Prodotti: Vino Nobile di Montepulciano, Rosso di Montepulciano DOC, Val d’Arbia, Vin Santo di Montepulciano DOC, Chianti Colli senesi DOCG, Valdichiana Vergine DOC. Di notevole importanza l’Olio Extra Vergine di Oliva, di cui è frequente quello con certificazione DOP Terre di Siena.
Altri prodotti: carne chianina, salumi di cinta senese, formaggio pecorino, marmellata di susina mascina o “coscia di monaca”
Strada del Vino Nobile
La Strada del Vino Nobile organizza diversi tour divisi in percorsi tematici: il vino, l’arte e la cultura, i prodotti tipici, la natura e il benessere alle terme, i set del cinema e attività come i corsi di cucina e per imparare a degustare il vino o l’olio. Montepulciano è ideale per il soggiorno in albergo o in agriturismo e come punto di partenza verso località termali, archeologiche e naturali. Adiacente all’ufficio informazioni di Montepulciano è situata la sala espositiva “Le Logge della Mercanzia”, centro di studio ed elaborazione del sapere intorno al vino e al prodotto tipico, luogo di diffusione e promozione di percorsi di ricerca ma anche sede di mostre d’arte e convegni. La storia e la fama del territorio di Montepulciano sono contraddistinte dalla produzione di Vino Nobile di Montepulciano DOCG, vino d’eccellente qualità e tra i più antichi d’Italia.
I vini
Il Vino Nobile di Montepulciano, invecchiato obbligatoriamente per due anni, ha colore granato con riflessi arancioni e profumo delicato di mammola. Di sapore asciutto, si affina con l’invecchiamento. Il Vino Rosso di Montepulciano è un vino da pasto che accompagna perfettamente antipasti tipici toscani, primi al ragù, pollame al forno o alla griglia, volatili e pecorini poco stagionati.
Percorso
L’itinerario si snoda attorno al comune di Montepulciano. Nei dintorni sono facilmente raggiungibili altre località con grandi patrimoni artistici come Pienza e Chiusi. La Strada dei Vini di Montepulciano permette di scoprire chiese, monumenti, borghi, attrezzature turistiche e termali di altissima qualità. Oltre al wine tour nelle aziende produttrici di Vino Nobile, la Strada del Vino Nobile organizza visite ai punti di interesse nei dintorni. Montepulciano è punto di partenza verso località termali. La più vicina è Bagno Vignoni. Suggestivo borgo nel cuore del Parco della Val d’Orcia (paesaggio culturale iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO dal luglio 2004), è un piccolo villaggio del comune di San Quirico d’Orcia che si è sviluppato attorno alla grande vasca dalla quale sgorgano acque calde conosciute fin dai tempi più remoti. Vicina è la Via Francigena (o Romea), percorso utilizzato nel Medio Evo dai pellegrini.
Quindi San Casciano dei Bagni, nota cittadina termale, e infine Chiusi, centro archeologico di grande importanza. Innumerevoli scavi hanno portato alla costituzione del Museo Archeologico Nazionale Etrusco dove sono esposti reperti unici al mondo. Meritano un’attenta visita le tombe etrusche della Pellegrina e quella del Leone, il Museo della Cattedrale, che raccoglie una preziosa collezione di codici miniati benedettini, la Cattedrale di San Secondiano (VI° secolo), la chiesa più antica della Toscana, le Catacombe di Santa Mustiola e di Santa Caterina. Recentemente è stato anche aperto al pubblico il cosiddetto Labirinto di Re Porsenna, un percorso che si snoda attraverso cunicoli sotterranei di epoca etrusca fino ad arrivare a una monumentale cisterna. Si attraversano quindi le zone rurali della Val d’Orcia e delle Crete Senesi, conosciute per il tartufo.
CULTURA
Curiosità
Santa Caterina da Siena nella Rocca di Tintinnano
Dal 1377 al 1380 la Rocca di Tintinnano di Castiglione d’Orcia ebbe un’ospite di eccezione, Santa Caterina da Siena. L’ambiente sembra non fosse molto pacifico, al punto tale che una volta la donna definì gli abitanti “mascalzoni”. Inoltre menzionò anche il vento sgradevole che sferzava la costruzione.
Ghino di Tacco, il Robin Hood della Toscana
Fu un colorito personaggio della fine del XIII° secolo. Senese di nascita, discendente da un ramo della famiglia Cacciaconti, fu un fiero esponente ghibellino. Di temperamento avventuroso, fin dalla gioventù si dedicò a furti e rapine in compagnia del padre, del fratello e di uno zio. Il padre e lo zio furono catturati e giustiziati a Siena, per ordine del giudice Benincasa da Laterina.
Ghino e il fratello evitarono però la pena capitale in quanto minorenni. Occupata con un colpo di mano la rocca di Radicofani, ne fece il suo covo e continuò con varie attività illegali. Per certi aspetti somigliava però al Robin Hood inglese perché, in genere, derubava i personaggi abbienti e risparmiava i poveri, talvolta invitandoli anche a pranzare alla sua tavola.
Quando la fama di ladro-gentiluomo si diffuse decise che era il momento di vendicare il padre e lo zio. Al comando di 400 uomini ben armati si diresse a Roma e s’impossessò del tribunale papale, dove il giudice Benincasa ora svolgeva l’attività. Ghino lo decapitò, poi infilò la testa del malcapitato su una picca e, rientrato a Radicofani, la espose ben in vista sul torrione del castello.
Negli anni successivi Ghino continuò nelle scorribande e nei rapimenti di personaggi abbienti. Tra le “vittime” più illustri ci fu l’abate di Cluny (Francia), intercettato mentre era in viaggio verso San Casciano dei Bagni per le cure termali. Il prelato fu “ospitato” nella torre di Radicofani e poi addirittura curato con una dieta suggerita dallo stesso Ghino. Questa cura risolse definitivamente i problemi di stomaco dell’abate.
A mo’ di ringraziamento il prelato convinse papa Bonifacio VIII° a perdonare Ghino per l’assassinio del giudice Benincasa. Quindi fu addirittura nominato cavaliere di San Giovanni e confratello dell’ospedale di Santo Spirito. Qualche tempo dopo, deposte le armi, si ritirò a Sinalunga. Qui però fu ucciso nel 1320 mentre tentava di sedare una rissa tra soldati e contadini. Personaggio discusso ma colorito impressionò i contemporanei al punto da essere citato nella Divina Commedia di Dante Alighieri e nel Decameron di Giovanni Boccaccio.
Varietà di orchidee
Nel territorio di Castiglione d’Orcia crescono almeno 50 delle 86 specie di orchidee dell’Italia. La specie più comune è l’Orchis purpurea, ma alcune altre sono molto rare e, proprio per la loro importanza, sono state oggetto di mostre fotografiche e convegni.
Un fossile davvero raro
Nel 2003, nella Riserva Naturale di Lucciola Bella (comune di Pienza), sono riemersi i resti fossili di un mammifero marino (Etruridelphis giulii) vissuto più di 4,5 milioni di anni fa, un periodo in cui i rilievi argillosi della zona costituivano il fondale del Mar Tirreno. Il fossile è di grande valore scientifico in quanto è il reperto più completo di tale specie esistente al mondo.
Il "giardino massonico" della famiglia Luchini
Affiliata a una loggia massonica, la famiglia Luchini volle creare nel giardino adiacente al proprio palazzo una sorta di percorso iniziatico, un tempio massonico all’aperto. Così alcuni elementi che sembrano naturali furono invece programmati. Ad esempio la disposizione di alcune essenze o alberi a gruppi di tre, numero simbolico. Anche la giara, interrata prima del piazzale, ricorda il catino del tempio di Salomone usato per le abluzioni. I due grandi massi, disposti all’inizio del sentiero che porta alla piramide, rappresentano le due colonne del tempio salomonico Boaz e Jachin. Infine la siepe di bosso a forma di cerchio ricorda l’occhio situato sopra la piramide, simbolo della massoneria.
Filmografia
La Val d’Orcia ed i suoi angoli suggestivi hanno ispirato noti registi. Già nel 1951, Curzio Malaparte girò il suo unico film Cristo proibito, tratto dal suo omonimo romanzo. Poi altri hanno sfruttato la bellezza della zona per le riprese, soprattutto all’esterno.
Il regista sovietico Andrei Tarkovky visitò le terme di Bagno Vignoni e girò sequenze indimenticabili del suo capolavoro Nostalghia (1983) che, l’anno successivo, vinse il gran premio al Festival del Cinema di Cannes (Francia).
Il regista Franco Zeffirelli scelse Bagno Vignoni e Pienza per il film Romeo e Giulietta. Nel 1970-1973, nell’abbazia di Sant’Antimo, furono girate alcune scene di Fratello Sole, Sorella Luna, film di Zeffirelli dedicato alla vita di San Francesco di Assisi.
Nella vasca delle terme di Bagno Vignoni è ambientata una sequenza di Al lupo al lupo dell’attore-regista Carlo Verdone.
Bernardo Bertolucci scelse un cascinale delle Crete Senesi per il film Io ballo da sola (1996).
È nel monastero benedettino di Sant’Anna in Caprena che viene curato il protagonista maschile de Il paziente inglese, il film del regista italo-americano Anthony Minghella, premiato con ben nove Oscar.
Ancora in Val d’Orcia il regista Ridley Scott ha girato molti esterni del Il Gladiatore.
Di recenti, la serie I Medici ha avuto location in luoghi della Val D’Orcia. Varie scene sono state girate a San Quirico d’Orcia.
ENOGASTRONOMIA
Piatti tipici
Come in quasi tutta la Toscana anche in Val d’Orcia la tradizione del “mangiare bene e sano” è tuttora intatta. Ci sono ristoranti e trattorie che cucinano ancora alla maniera delle vecchie massaie, cioè delle donne per le quali la cucina era sì un dovere, ma anche un piacere. Sono proprio loro che ancora oggi, in occasione delle feste, delle manifestazioni popolari o durante gli appuntamenti enogastronomici che preparano con grande abilità pietanze semplici e genuine. Tra queste spiccano i pici con le briciole e il panlavato con il cavolo nero.
Piatti
Pici al sugo
I pici erano il piatto tradizionale dei contadini che non potevano permettersi troppo spesso la carne o altre pietanze “nobili”. Gli ingredienti sono: farina bianca, un poco di uovo, acqua tiepida, olio, sale e farina gialla. Possono essere conditi con sugo di carne o con salsa all’aglio o con briciole di pane raffermo saltate in padella.
Pappardelle alla lepre
Crostini di milza e fegato
Zuppa di funghi
Trippa allo zafferano
Prodotti tipici
Particolarmente attraente è il richiamo enogastronomico della zona. Innanzi tutto per i vini superbi: tanto per citarne due il Brunello di Montalcino e la nuova denominazione del vino DOC Orcia. Ma anche altri prodotti agro-alimentari hanno ottenuto la meritata notorietà come il formaggio pecorino di Pienza ricavato da puro latte di pecora di allevamenti locali. Il particolare aroma di questo formaggio è dovuto alla presenza di una flora pratense più unica che rara: assenzio, barba di becco, ginestrino, salvastrella e ginepro.
Significativa è la reintroduzione, nel territorio della Val d’Orcia, della coltivazione della pianta dello zafferano. Nel territorio è diffuso l’allevamento della “cinta senese”, una varietà di maiale particolarmente antica (XIV° secolo). Gli animali sono allevati allo stato brado controllato escludendo rigorosamente la stabulazione fissa, sia per il benessere della bestia che per le caratteristiche della carne. Proprio da questi selezionati suini si ricavano prevalentemente prosciutti, spalle, salami, salsicce e lardo; inoltre altri prodotti tipici della norcineria toscana, quali finocchiona, soppressata, capocollo e guance.
Vino
Vino di Montalcino
I terreni coltivati a vigneti hanno una composizione ricca di proprietà oligominerali che favoriscono la maturazione di uve eccellenti. Contribuiscono anche particolari condizioni climatiche e geomorfologiche. La coltivazione della vite è una tradizione plurisecolare nella zona. Già nel 1559 i componenti della famiglia Medici furono i primi ad apprezzare questi vini, tanto da inviarli alla corte di Firenze ed a Roma, alla mensa di Papa Clemente VII°. Il vino di Montalcino ha conseguito negli ultimi anni un’enorme notorietà mondiale, raccogliendo l’apprezzamento dei più esperti conoscitori. I vini pregiati DOC e DOCG si dividono in quattro tipologie: Brunello, Rosso, Moscadello e Sant’Antimo.
Brunello
Nei primi decenni del XIX° secolo Clemente Santi, un farmacista appassionato di viticoltura, decise di produrre vini diversi da quelli tradizionali. I molti esperimenti effettuati lo portarono a mettere a punto un prodotto davvero eccellente, che ottenne lusinghieri riconoscimenti in esposizioni internazionali. Ma sarà suo nipote, Ferruccio Santi, a creare il Brunello intorno al 1870, utilizzando uve di Sangiovese Grosso. Il nuovo vino, ottenuto con procedimenti complessi e costosi, era un prodotto d’élite, la cui produzione quasi amatoriale si limitava ad alcune migliaia di bottiglie.
Progressivamente i vigneti si moltiplicarono fino al 1929, quando nell’area di Montalcino ci si dedicò solo alla produzione di Brunello. La Seconda Guerra Mondiale e il periodo successivo costituirono un momento di notevole difficoltà. Si dovrà attendere la metà degli anni ’60 del XX° secolo per la ripresa e la conseguente consacrazione del Brunello, che diverrà uno dei più quotati vini italiani di qualità, ricercato per le tavole più raffinate di tutto il mondo.
Le ragioni del boom risiedono nelle obiettive qualità organolettiche del prodotto, nella rotondità e armonia del gusto e nelle grandi possibilità di evoluzione con l’invecchiamento. Il Brunello è prodotto esclusivamente con uva Sangiovese, secondo le norme di un severo disciplinare. La gradazione alcolica minima è di 12,5° e l’immissione sul mercato avviene non prima di cinque anni dalla vendemmia.
Rosso di Montalcino DOC
È un vino armonico, elegante, sapido, dall’aspetto brillante e limpido, di colore rubino. Ha una gradazione alcolica minima di 12° e viene immesso sul mercato il 1° settembre dell’anno successivo a quello della vendemmia.
Sant’Antimo DOC
È una denominazione molto ampia che include molte tipologie di vini, sia rossi che bianchi. Il Sant’Antimo Rosso può avere essere anche prodotto con vitigni quali il Cabernet, il Merlot e il Pinot Nero. Il Sant’Antimo Bianco che può invece essere prodotto con vitigni Chardonnay, Sauvignon e Pinot Grigio.
Moscadello
Questo vino è un’antica tradizione ed è prodotto da un’uva coltivata da tempo immemorabile in queste zone, il moscato bianco. Questo piacevole e sorprendente vino da dessert è stato nei secoli apprezzato da molti noti personaggi sia in Italia che all’estero. Il Moscadello è prodotto nei tipi Tranquillo, Frizzante e Vendemmia Tardiva.
Per ulteriori informazioni: www.consorziobrunellodimontalcino.it
Vino Orcia
San Quirico d’Orcia fa parte delle zone agricole contraddistinte dal marchio Orcia DOC. Tre, in particolare, sono i vini di qualità prodotti:
Orcia Rosso: vino strutturato, dal colore rubino scuro, con aroma fine e complesso che richiama quello dei frutti rossi. Ben abbinato a piatti di carne nobile e formaggi stagionati.
Orcia Bianco: vino dal colore giallo paglierino. Ottimo con antipasti e da assaggiare anche con pietanze di carne bianca.
Orcia Vin Santo: vino complesso dal colore dorato tendente all’ambrato con invecchiamento obbligatorio di almeno tre anni. Si abbina bene con i dolci senesi di origine medievale: i cavallucci, il panforte speziato (“pan pepato”) e i cantucci.
Olio d'oliva
La coltivazione dell’olio nelle terre senesi si perde nei secoli, ma la pianta è già visibile in alcuni dipinti del tardo Medioevo. L’importanza dell’olivicoltura si affermò all’inizio del XIX° secolo e si è ulteriormente accentuata nel periodo successivo. Le varietà più diffuse sono Frantoio, Correggiolo, Moraiolo, Leccino. Il colore dell’olio in Valdorcia varia tra il verde e il giallo, ha odore fruttato e sapore con accenti amarognoli e leggermente piccanti. È consigliato per condire verdure crude, minestre o zuppe a base di legumi, piatti tipici quali la “ribollita” e la “panzanella” e per la preparazione di bruschette e crostoni. Altrettanto adatto a condire carni arrosto e in umido e anche per friggere.
L’olio d’oliva prodotto nelle campagne di San Quirico d’Orcia risulta avere una bassa acidità (0,3) e anche altre caratteristiche, come il numero dei perossidi (8,3), che ne rispecchiano l’elevata qualità. Questi pregi sono dovuti al giusto equilibrio che intercorre tra i componenti. Un assaggio approfondito produce sensazioni di tutto rispetto grazie all’aroma di mandorle amare e di carciofo nel retrogusto. In gastronomia è particolarmente indicato per l’abbinamento con piatti neutri, poco aromatici, per poterne apprezzare al massimo le caratteristiche.
Salumi
Molto apprezzati sono i salumi di Cinta Senese, il maiale a pezze bianche e nere, effigiato in alcuni famosi dipinti del ‘400. La Cinta Senese è l’unica delle razze suine toscane sopravvissuta all’estinzione. Oggi, come un tempo, viene allevata in libertà, nutrendosi perlopiù di erba e ghiande. Un elemento importante caratterizza questa particolare razza suina: la carne è venata di grasso in modo omogeneo, mentre in altre varietà suine la parte magra e quella grassa sono nettamente separate. Per questo è straordinariamente saporita e profumata. Con la cinta senese si preparano gustosi salumi.
Prosciutto
Il prosciutto ottenuto esclusivamente da Cinta Senese, ha carne di colore rosso vivo e bassa percentuale di grasso. Dopo la rifilatura, il prosciutto viene sottoposto a salatura su assi di legno ed esposto a riposare in cella frigorifera e poi pepato.
Gota
È un prodotto tipicamente locale. Dopo la rifilatura, le guance del maiale, dette “gote”, vengono disposte su assi di legno e quindi salate e pepate. Per la stagionatura, il guanciale viene appeso all’interno di appositi locali.
Buristo
Ha forma cilindrica allungata, colore scuro e consistenza morbida. Il sangue di maiale viene impastato insieme a cubetti di grasso, acqua, spezie, sale, pepe e, a volte, cannella e mollica di pane. L’impasto viene inserito in budello di maiale, cotto in acqua, sottilmente forato per evitare che si formino bolle d’aria, fatto asciugare e raffreddare.
Rigatino
Ha forma rettangolare ed è ricoperto esternamente da pepe nero e peperoncino che conferiscono un sapore particolarmente piccante, mentre la consistenza dipende dal tempo di stagionatura.
Pancella
È cotenna ripiegata, dalla consistenza morbida e dal forte profumo di spezie.
Capocollo
Ha aroma e sapore fortemente caratterizzati dalla presenza di spezie; viene confezionato nella rete o in carta di paglia.
Soprassata (o soppressa)
È un insaccato di frammenti grossolani di carne suina, talvolta anche di seconda scelta, bolliti o scottati. La denominazione, sinonimo di “compresso”, deriva dal fatto che i componenti vengono inseriti in un sacco di tela e poi sottoposti a pressione per permettere alle parti gelatinose di fondersi con le altre fino a formare una massa compatta.
Finocchiona
Ha la forma cilindrica tipica del salame, colore rosa e odore e sapore intenso di finocchio. Le carni selezionate vengono macinate e quindi impastate aggiungendo sale, pepe, aglio, vino rosso e semi di finocchio selvatico. L’impasto viene insaccato in budella, legato e, infine, fasciato.
Consorzio di tutela della cinta senese
Indirizzo: Strada di Cerchiaia, 41/4 – 53100 Siena
Tel.: +39+0577 389513
Email: cinta-senese@libero.it
Sito: www.cintasenese.org
Formaggi
Il prodotto finale migliore è quello proviene dal latte crudo, non pastorizzato ma solo riscaldato a una temperatura intorno ai 40°. I formaggi vanno accompagnati con il tipico pane toscano non salato, miele, noci, marmellate, pepe e, immancabilmente, vino della zona.
Pecorino toscano
Formaggio di solo latte di pecora lavorato a crudo con sostanza grassa minima del 26%. La crosta viene trattata con olio d’oliva, ma a volte anche con cenere, pomodoro o pepe. La stagionatura minima è di 60 giorni.
Pecorino di fossa
Ottenuto con la stessa procedura del pecorino toscano dal quale differisce solo per la stagionatura. Questa avviene in fosse, anche molto antiche, scavate nel terreno tufaceo. La stagionatura, che dura da agosto a novembre, attribuisce al formaggio un profumo unico e ne esalta il sapore piccante. La forma, dopo i mesi di stagionatura, deve essere irregolare, segno evidente dello schiacciamento che ha subito nella fossa dove i formaggi vengono calati, a strati, dopo essere stati inseriti in sacchetti di stoffa bianca.
Pecorino in foglia
Ha forme rotonde, con crosta leggermente rugosa di colore beige. Il sapore è intenso, con leggero sentore tannico e caratteristico odore di foglie che lo aromatizzano, usualmente di noce o di fico.
Pecorino al tartufo
Prodotto con latte intero di pecora al quale viene aggiunta una consistente quantità di tartufo nero e bianchetto, in scaglie ben visibili anche dall’esterno. Salato, rigirato, lavato e oliato manualmente, è sottoposto a una stagionatura di almeno un mese.
Marzolino
Ha forma cilindrica e pezzature che variano da 1 a 2 chilogrammi. La pasta, di colore giallo paglierino, è morbida e dolce se il formaggio è fresco, piccante e friabile se è stato stagionato su assi di legno di abete.
Raveggiolo
È un formaggio bianco, molto tenero, con profumo di latte e sapore dolce.
Ricotta di pecora
La ricotta di pecora toscana ha forma tronco-conica, colore bianco latte, sapore dolce e delicato, consistenza cremosa e spugnosa.
Miele
Tra le consuetudini più antiche della Toscana c’è l’allevamento delle api. Tale attività è entrata, ormai da anni, a far parte dell’economia della Val d’Orcia: nell’area di Montalcino si produce l’1% di tutto il miele italiano. Varie le qualità prodotte, tra cui si distinguono il “millefiori”, il miele di acacia, quello di corbezzolo e quello di castagno. Da alcuni anni Montalcino è fregiata del titolo “Città del Miele”.
Tartufi
La qualità del tartufo bianco della zona è strettamente legata alle proprietà e caratteristiche geologiche del terreno delle Crete Senesi. L’area principale di raccolta del gustoso tubero è quella attorno al villaggio di San Giovanni d’Asso.
Castagne
Le prime tracce di sfruttamento del “frutto del bosco” si fanno risalire all’VIII° secolo. In passato la castagna era considerata il “pane della povera gente”: le pietanze più note erano – e sono tutt’ora – la polenta e il castagnaccio. Attualmente le castagne non sono più al centro dell’economia familiare, però mantengono la loro importanza anche dal punto di vista culturale. La castagna del Monte Amiata ha ottenuto la tutela con l’indicazione geografica protetta IGP. Tre sono le varietà locali più importanti:
– marrone: la castagna più pregiata per sapore, è di colore marrone rossiccio.
– cecio: di forma simile alla castagna rossa si differenzia da questa per il colore molto più scuro; è la prima a maturare.
– castagna domestica: è la più piccola delle tre, di colore rossastro. Ha una forma leggermente allungata ed è quella dal sapore più dolce. Un tempo era quella che, più frequentemente, veniva fatta seccare per produrre la farina dolce.