La Toscana è forse la regione più bella dell’Italia con un territorio così variegato, ricco di città d’arte, borghi storici, prelibati prodotti gastronomici, colline e panorami da un fascino affermato che è difficile, in poche righe, parlare di tutto che c’è da vedere e delle belle esperienze da fare. Ossia, c’è l’imbarazzo di scelta. Quindi, suggerisco oggi alcuni percorsi particolari, gli angoli nascosti della Toscana che possono servire come idee di viaggio, sia per gruppi che per famiglie.
Le Alpi Apuane e suoi gioielli
Le Alpi Apuane, una catene montuosa tra la regione Toscana e la Liguria, vanta la bellezza delle guglie svettanti con l’affascinante biancore dei marmi . Anche da lontano, sul versante rivolto verso il mare, si notano distintamente le ampie zone chiare che corrispondono alle cave del pregiato marmo bianco, usato fin dall’epoca romana, tuttora universalmente apprezzato per il decoro di edifici, palazzi e case private.
Pochi chilometri dietro la pianura costiera della Versilia, le Alpi Apuane s’innalzano fino a sfiorare i 2.000 metri di altezza con le vette del Monte Pisanino (m. 1.947), seguito dal Tambura (m. 1.870), dalla Pania della Croce (m. 1.859). Le Alpi Apuane sono note anche per le cavità e grotte del sottosuolo, molte di quali visitabili.
Tutto il complesso delle Alpi Apuane è incluso all’interno del Parco Regionale delle Alpi Apuane, con centro visite in località Forno di Massa (MS), dove si possono ottenere informazioni e cartine su tutti i percorsi e sentieri del parco, oltre la richiesta di visite guidate da guide ambientali.
Alla scoperta del marmo bianco
La secolare attività estrattiva del marmo ha conferito alle Alpi Apuane un’impronta peculiare provocando tagli e fratture del rilievo e aprendo le caratteristiche vie di lizza. Si è così creato, nel complesso, un paesaggio minerario unico. La maggior parte delle cave di marmo si trovano a ridosso della città di Carrara. Da segnalare il fatto che i più bei monumenti d’Italia sono realizzati con i marmi bianchi provenienti delle cave della zona.
Da vedere ed esplorare…Cava-museo Fantiscritti
La cava Fantiscritti è la più importante cava di marmo da visitare nella zona. Sono disponibili due percorsi per visitare la cava, uno all’aperto e un altro sotterraneo. Il tempo di percorrenza del tragitto è di circa 50 minuti, durante il quale, sempre alla presenza di una guida, si possono osservare i macchinari e comprendere come avviene il taglio e l’estrazione del marmo. Nella cava c’è anche il Museo Fantiscritti che conserva le memorie del lavoro, riproducendo una tipica casa di cavatori, gli scarponi chiodati usati e altri attrezzi di lavoro.
Colonnata
Da fare una fermata a Colonnata, un simpatico borghetto di montagna situato sulle pendici delle Alpi Apuane, all’interno dell’area delle cave di marmo. Le origini risalgono all’insediamento, sorto intorno al 40 a.C., per gli schiavi addetti al lavoro obbligato nelle cave, i cui pregiati marmi erano destinati a palazzi e ville di Roma. Il nome deriva infatti del latino columna, a significare il luogo in cui già erano scolpite le colonne di marmo. La cittadina è anche nota per il lardo di Colonnata, una specie di salume ottenuto dal grasso di suino stagionato in conche di marmo. Da assaggiare senza dubbio.
Carrara e Massa
Oltre a una visita alle cave, merita una fermata a Carrara con un gradevolissimo centro storico, con piazze e palazzi storici e un intero museo dedicato all’arte del marmo. A pochi chilometri da Carrara si trova Massa, meta molto apprezzata per la vicina Marina di Massa, perfetta per gli amanti del turismo balneare. Da vedere il duomo, la nota Piazza degli Aranci, il castello Malaspina e il Palazzo Ducale, edifici con tanto di opere eseguite con il pregiato marmo di Carrara.
Le grotte apuane
In molte zone della pittoresca catena montuosa delle Alpi Apuane c’è un vasto intrico di gallerie e pozzi con più 1.300 grotte di varia grandezza, in gran parte visitabili con un’adeguata attrezzatura e assieme a una guida speleologica. In alcune grotte sono state ritrovate tracce di presenza umana risalenti al Paleolitico, cioè all’uomo di Neanderthal.
Le grotte di maggiore importanza dal punto di vista mineralogico e che offrono la possibilità di effettuare escursioni e visite guidate al loro interno sono: Grotta del Vento (località Fornovolasco – comune di Fabbriche di Vergemoli – LU), Antro del Corchia (località Levigliani – comune di Stazzema – LU), e Grotte di Equi Terme (località Equi – comune di Fivizzano – MS).
In alcune delle grotte sono state ritrovate tracce di presenza umana risalenti al Paleolitico, cioè all’uomo di Neanderthal.
Grotta del Vento
La Grotta del Vento è situata a Fornovolasco nel comune di Fabbriche di Vergemoli (LU). La grotta è lunga circa 4.500 metri con una temperatura interna, costante per tutto l’anno, di 10,7°C. All’interno della grotta sono stati rinvenuti vari reperti fossili, tra cui le ossa di alcuni esemplari di orso delle caverne.
La visita può essere effettuata con cinque diverse modalità: tre itinerari, di durata e difficoltà diverse, e due “percorsi avventura” che permettono di visitare gallerie caratterizzate da grande abbondanza di concrezioni tutte “vive” e il un piccolo torrente sotterraneo.
Parco delle Grotte di Equi Terme
Il Parco delle Grotte di Equi Terme è ubicato nelle immediate vicinanze dell’abitato di Equi Terme (Fivizzano – MS) nella zona della Lunigiana. Il parco è costituito dal Museo delle Grotte e altre strutture geologiche utilizzate in epoca preistorica da esseri umani e animali. Il museo comprende un complesso carsico sotterraneo con cavità, cunicoli, sale con quattro tipi di acqua (solforosa, salata, nera, dolce). Dalla Buca (l’ingresso), un percorso attrezzato conduce a una successione di nove grotte, ricche di stalattiti, stalagmiti e ogni tipo di concrezione naturale. Il percorso si conclude presso un laghetto sotterraneo.
Antro di Corchia
L’Antro del Corchia si trova nei dintorni a Stazzema (LU) sulle pendici di una delle più alte montagne delle Alpi Apuane, all’interno del Parco regionale delle Alpi Apuane. È un insieme di gallerie e pozzi con una lunghezza complessiva di circa 70 chilometri e un dislivello massimo di 1.200 metri, con una temperatura interna è intorno a +7,6°. E’ uno dei più stesi complesso carsico d’Italia. La parte accessibile è un percorso attrezzato con passerelle e gradini di circa 2 chilometri, percorribile in 2 ore, lungo il quale si possono osservare torrenti, cascatelle e laghetti.
Gli eremi a strapiombo
Nelle valli della Turrite e dell’Edron, sepre in provincia di Lucca, ci sono due antichi santuari che hanno la peculiarità di nascondere una serie di stanze sotterranee dove si conservano ancora antichi arredi destinati al culto religioso. Il più grande dei due è l’Eremo di Calomini, ubicato nel comune di Fabbriche di Vergemoli, mentre l’altro è l’eremo di San Viano, situato a poca distanza dal paesino di Vagli Sopra.
Eremo di Calomini
L’Eremo di Calomini comprende un edificio religioso situato a ridosso di uno strapiombo roccioso ed è stato scavato quasi interamente nella roccia. Situato in come di Fabbriche di Vergemoli (LU), qui, attorno al XII° secolo, si ritirò un gruppo di eremiti che costruirono una piccola chiesa scavata nella roccia. A partire dal XIV° secolo, parallelamente alla crescita della fama e della venerazione della Vergine della Grotta, la modesta costruzione fu oggetto di vari ampliamenti e vennero aggiunti anche nuovi edifici.
Attualmente l’eremo è affidato all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, seguaci della regola di San Francesco. La sacra immagine della Vergine della Grotta, abbozzata in una statua di legno di salice, è oggetto di devozione. Molte persone vengono anche per bagnarsi con l’acqua che sgorga da una sorgente all’interno dell’eremo, che, si dice, produca giovamento e benefici.
Il complesso offre accoglienza e ristorazione per chi desidera vivere momenti di tranquillità e spiritualità insieme ai monaci.
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