In Toscana ci sono molti e importanti insediamenti e località segnate dagli Etruschi. Tralasciando quelli divenuti grandi città, questo itinerario permette innanzi tutto di constatare che gli Etruschi preferivano edificare i villaggi sempre in posizioni elevate, costruendo strutture grandi, solide, ben difese. Una buona parte delle città etrusche furono costruite all’interno della provincia di Grosseto, forse più nota come Maremma.
Ecco alcuni luoghi con ruderi degli insediamenti etruschi da visitare e dove conoscere di più su questa grande civiltà.
Città, villaggi, case, monumenti etruschi
Castiglione della Pescaia: area archeologica di Vetulonia
Grosseto: area archeologica di Roselle
Ansedonia: Cosa
Capalbio: il borgo
Pitigliano: il borgo, Museo Archeologico, le Vie Cave
Sorano: il borgo, le Vie Cave, Sovana
Le strade etrusche e il mare
Strade antiche, spesso sfruttate dalle civiltà successive, sovente riutilizzate nel Medio Evo e anche in tempi posteriori. Una fitta ragnatela di tracciati per collegare tra loro i centri abitati, i luoghi di produzione o trasformazione, le destinazioni finali. Tra questi anche il Fiume Ombone, usato per il trasporto di merci. Senza dimenticare il mare: pur non essendo una civiltà tipicamente marinara quella etrusca ebbe bisogno di imbarcazioni per trasportare i minerali dall’Isola d’Elba alla terraferma…..
Grosseto: area archeologica di Roselle
Castiglione della Pescaia: area archeologica di Vetulonia
Baratti e Populonia
Via del Ferro
Acque calde, solforose e fredde
Elemento fondamentale per ogni civiltà antica, per gli Etruschi l’acqua era sacra e oggetto di venerazione. Fin dagli albori della loro civiltà usarono le sorgenti termali, utilizzarono i fiumi per i trasporti, costruirono insediamenti sulle rive dei laghi.
San Casciano dei Bagni: sorgenti termali
Chiusi: “Labirinto di Porsenna”, Museo “La Città Sotterranea”, Lago di Chiusi
Chianciano Terme: Museo Archeologico
Montepulciano: lago
San Quirico d’Orcia: Bagno Vignoni
Castiglione d’Orcia: il Fosso Bianco a Bagni San Filippo
Due monti sacri
Nella Toscana centrale gli Etruschi trovarono due grandi altari naturali: il Monte Amiata e il Monte Cetona. Due rilievi che divennero ben presto luoghi sacri e, come tali, rispettati, mantenuti e curati da tutti. Il primo era addirittura identificato con la sede di Tinia, la divinità più importante del’Olimpo etrusco.
Sarteano: Museo Archeologico, Tomba della Quadriga Infernale
San Casciano dei Bagni: reperti
Abbadia S. Salvatore: l’accesso più diretto all’Amiata, i giacimenti di cinabro
Santa Fiora: le sorgenti del Fiora
Musei e siti archeologici etruschi
Un percorso che privilegia l’influenza e il retaggio degli etruschi nella civiltà contemporanea. Sette tappe attraverso borghi millenari, ricchi musei, importantissime aree archeologiche. Tutto il mondo etrusco è a portata di mano: l’organizzazione delle città-stato, l’artigianato, il culto dei morti.
Castiglion Fiorentino: percorso sotterraneo
Cortona: Museo Etrusco MAEC, tumuli del Sodo
Chianciano Terme: museo archeologico
Chiusi: museo nazionale, tombe dipinte
Sarteano: tomba Quadriga Infernale
Grosseto: Roselle
Castiglione della Pescaia: Vetulonia
Le tombe e le necropoli etrusche in Toscana
Vasto e importantissimo l’insieme delle tombe degli Etruschi. In molte località sono state riportate alla luce necropoli e tombe ipogee, scavati tumuli ricoperti di terra nel corso dei secoli, recuperata un’infinità di oggetti votivi, di paramenti, di armi di guerrieri. L’itinerario consente di visitare i luoghi più importanti del culto etrusco dei morti.
Carmignano: area archeologica
Cortona: tumuli del Sodo
Chiusi: tombe dipinte
Sarteano: Tomba della Quadriga Infernale
Baratti e Populonia
Grosseto: necropoli del Serpaio
Area del Tufo
I luoghi di produzione del vino, dagli Etruschi a oggi
Gli Etruschi coltivavano la vite, bevevano il vino e lo vendevano un po’ dovunque nel Mediterraneo. Allora come oggi gli ottimi terreni della Toscana permettevano di ottenere un vino di ottima qualità, caratteristica che si è sempre più affinata fino ai nostri giorni.
Cortona: MAEC
Torrita di Siena: vin santo di Montefollonico
Montepulciano: Vino Nobile
Montalcino: il “Brunello”
Cinigiano: I vino di Montecucco
Pitigliano: il vino bianco
Scansano: il “Morellino”
L’olio
Anche l’olio era una parte importante dell’agricoltura degli Etruschi. Usato per l’alimentazione, veniva anche impiegato per l’illuminazione, in ambito terapeutico ed estetico, nei rituali religiosi. Era venduto un po’ dovunque nel Mediterraneo.
Civitella in Val di Chiana
Castiglion Fiorentino
Monte San Savino
Lucignano
Sinalunga
Trequanda: collezione Pallavicini
Foiano della Chiana
Cortona
Montepulciano
Chiusi
Sarteano
Il grano
Ampiamente coltivato in tutte le terre etrusche era una componente basilare dell’alimentazione quotidiana. Ma poi anche farro e orzo erano colture praticate dagli Etruschi. Una tradizione che si è mantenuta in buona parte della Toscana, riscoprendo anche i benefici dell’agricoltura biologica e di prodotti e cibi che erano stati dimenticati.
Asciano
Monteroni d’Arbia: Grancia di Cuna
Murlo
Pienza
Grosseto